Politik | Schermaglie

Le tre facce della SVP

Bolzano: sostegno a Spagnolli a denti stretti. Merano: forte alleanza con le civiche (e il Pd). Laives: scaricata la Di Fede.

Il dato più signiificativo delle ultime ore di campagna elettorale in vista dei ballottaggi è costituito dai percorsi fortemente differenziati scelti dalla Stella Alpina per cercare di recuperare quanto possibile rispetto al risultato deludente del primo turno. 

La notizia più eclatante è la decisione della Svp di Laives di non appoggiare la sindaca uscente, segretaria provinciale del Pd ed alleata Liliana Di Fede, in occasione del ballottaggio del 24 maggio. 
Le ragioni della decisione, secondo l’Obmann della Svp del centro della Bassa Atesina Dalsass, sarebbero da ricercare nei ’toni’ assunti dalla campagna elettorale, non condivisi dalla Stella Alpina. La motivazione appare un po’ deboluccia e sullo sfondo appare gli spettri dell’appoggio dato a suo tempo dalla Di Fede al referendum di Malles contro l’uso dei pesticidi in agricoltura, non gradita dal Bauernbund di Laives. Un suo peso gioca anche la conferma di un secondo assessore in giunta che la Svp, eletti alla mano, non può ora più pretendere ma solo chiedere. Insomma: si alza il prezzo dell’appoggio alla futura giunta Di Fede, sempre che gli elettori non scelgano clamorosamente in maniera diversa.

Tutt’altra storia a Merano, dove la Stella Alpina ha benedetto l’alleanza con le Civiche compagne di viaggio della coalizione uscente, con l’appoggio del ‘piccolo Pd’ della città del Passirio che tornerebbe dunque a governare. I numeri ci sarebbero, nel nuovo consiglio comunale eletto. Sarà ora da vedere come si comporteranno gli elettori che il 24 maggio si recheranno alle urne per i ballottaggi. Il colpo di scena potrebbe giungere con l’elezione, a questo punto a sorpresa, del verde Rösch che poi, a meno di stravolgimenti, si ritroverebbe senza maggioranza in consiglio comunale. 

Interrogato in merito al comportamento opposto assunto dalla Stella Alpina tra Laives e Merano, il coordinatore bolzanino della SVP Dieter Steger ha quindi fatto riferimento al capoluogo ed alla scelta della Stella Alpina di confermare il suo appoggio a Spagnolli
Non vogliamo ripetere l’esperienza avuta con nel 2005, quando i suoi fecero irruzione in maniera irrispettosa in municipio” ha detto Steger. Decisione presa, dunque. Anche se nella Volkspartei si discute ancora su eventuali aperture alla Lega ed in merito al veto “o loro o noi” posto nei confronti del ecosociali. Se le scelte sono chiare, è pure vero che l’elettorato oggi è tutt’altro che controllabile. Lo ha detto ieri chiaramente alla stampa il vicesindaco Ladinser (“la gente è stufa, è convinta che andare a votare non serve perché non cambia nulla”), oscillando pericolosamente tra l’autocritica, la critica nei confronti degli inaffidabili partner italiani ed il fastidio nei confronti della Provincia che di certo non ha facilitato in città il compito della coalizione di governo uscente. 

Intanto Spagnolli ha deciso di non andare all’adunata degli alpini a L’Aquila (ci va il fido Repetto, in odore di assessorato). La data del 24 maggio viene vista come uno spauracchio ed uno spartiacque. 
Il 24 è una brutta data, la città si svuota” si mormora in tutti gli ambienti, ma sopratutto in quelli di lingua tedesca. 
E il clima politico addirittura peggiora. Determinante in questo senso è stata la dura presa di posizione, probabilmente avventata, del capolista e coordinatore cittadino del Pd Sergio Bonagura che ha invitato Alessandro Urzì a ritirarsi dal ballottaggio. 
Bonagura chi?” ha risposto ironicamente Urzì, ricordando l’insuccesso di Bonagura nelle preferenze, scavalcato da Randi e Repetto. Sulla vicenda è intervenuto anche Enrico Lillo, invitando Bonagura a non fare il bullo: “ora dovrete chiedere scusa agli ecosociali e dopo le elezioni dovrete chiedere scusa a tutti per aver reso la città ingovernabile”. 

Intanto eufemisticamente la destra si spacca ancora. Tomada non condivide l’appoggio a Urzì arrivato a livello nazionale da Ignazio La Russa e Schiatti non condivide la posizione di Benussi che ha invitato gli elettori a disertare le urne. 

Ulteriori piccoli frammenti sotto il sole timido primaverile. In attesa di un nuovo sindaco di maggio.