Urzì: “Potrei denunciare il ministro Franceschini”
Il conto alla rovescia è già cominciato. Tutto è pronto per inaugurare il percorso museale ipogeo collocato nella cripta del Monumento alla Vittoria. Come abbiamo riferito ieri nell'intervista a Silvia Spada, i responsabili del progetto non aprono bocca, non fanno nessuna anticipazione e dicono che soltanto dopo l'inaugurazione del 21 luglio sarà possibile farsi un'idea precisa di quanto è stato allestito.
Ma anche se non parlano loro, c'è chi non rinuncia a mettere le mani avanti. Fondamentalmente si tratta di due fazioni, esigue ma rumorose, che nei decenni passati si sono affrontate inutilmente per dirimere una questione irrisolvibile a partire dai loro contrapposti punti di vista. In sintesi: da una parte quelli che vorrebbero ancora buttare giù tutto, eliminare ogni traccia del nefasto passato, giacché ogni cosa edificata dal fascismo, e figuriamoci un'opera celebrativa ed imperialista come questa, non può essere conservata senza mantenerne viva la carica simbolica; dall'altra quelli che invece tremano all'idea che al Monumento sia aggiunto o tolto anche solo un granello di polvere, perché in questo modo se ne modificherebbe irrimediabilmente la sostanza.
Alessandro Urzì, il consigliere provinciale di Alto Adige nel Cuore, in pratica l'unico esponente della destra italiana rimasto nel Landtag, si mostra per esempio molto preoccupato dal contenuto del “telo azzurro che da mesi ricopre una colonna del Monumento”. La sua paura è che esso nasconda una “infrastruttura posticcia”, magari messa lì per sorreggere un testo che “chiede scusa”. Ciò, afferma Urzì, sarebbe contrario alla legge del 7 marzo 2001 (numero 78) che regola la “tutela del patrimonio storico della Prima guerra mondiale”. Una legge che in pratica vieta qualsivoglia alterazione delle caratteristiche materiali e storiche dei manufatti risalenti o contestuali a quel periodo.
Ma ecco il passaggio più significativo del suo comunicato stampa: “Se si scoprirà che sulla colonna sono stati apposti elementi che manomettono l'integrità del monumento sarà curioso vedere un ministro salutare una violazione palese della legge”. Il ministro, ovviamente, è Dario Franceschini, il quale presenzierà all'inaugurazione del museo. “Se sarà così - conclude in modo minaccioso Urzì – sarà mia cura depositare una denuncia alla Procura della Repubblica per la violazione della legge 7 marzo 2001, n° 78 per "l'alterazione delle caratterisctiche materiali e storiche" dell'opera. Se sarà così (e solo se sarà così, considerato che alle nostre autorità comunali e provinciali piace l'idea di farci la sorprese) denuncerò anche il ministro Franceschini. Perché non sarebbe ammissibile che un Ministro accettasse in sua presenza la violazione di una legge della Repubblica”.
Beh una cosa è certa se
Beh una cosa è certa se questa schifezza fosse finalmente tolta di mezzo avremmo un problema in meno sul quale discutere. A Bolzano non c'era bisogno di parcheggi?
“tutela del patrimonio
“tutela del patrimonio storico della Prima guerra mondiale”. È il patrimonio della menzogna, del tradimento e dell'aggressione criminale. È il patrimonio all'indecenza. Quel cesso fascista bisognerebbe distruggerlo con un bulldozer.
"“Se si scoprirà che sulla
"“Se si scoprirà che sulla colonna sono stati apposti elementi che manomettono l'integrità del monumento sarà curioso vedere un ministro salutare una violazione palese della legge”" Signor Urzí, ma come si permette di dire una cosa del genere. Quell'abominevole monumento dovrebbe scomparire. Ma si vergogni !
Urzì, fatti l'ultiml giro di
Urzì, fatti l'ultiml giro di giostra e poi levati.