Politik | 636
Lobbisti alla Conferenza per il clima
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In Europa sempre più governi si ingegnano per criminalizzare le attiviste e gli attivisti ambientali per contenere le proteste che chiedono un bene comune quale la tutela dell’ambiente e non per interessi privati.
Con forme di protesta nuove le attiviste e gli attivisti cercano di mobilitare l’oppinione pubblica sul tema delle variazioni climatiche che proprio alla conferenza internazionale sono state definite come un suicidio collettivo.
D’altronde viviamo in un periodo dove i mezzi di informazione si concentrano sulla loro fetta di potere e non sul loro compito professionale di informare la popolazione: una notizia deve creare rendita indipendentemente dal contenuto.
Le attiviste e gli attivisti ambientali ricorrono alla colla istantanea per incollarsi sulla strada o imbrattano famose opere d’arte con liquidi.
I lobbisti del petrolio, gas e carbone non necessitano di queste proteste: con i loro protettori governativi siedono direttamente ai tavoli di contrattazione senza rischiare nulla e determinando la distruzione del nostro futuro per i loro profitti.
Le associazioni ambientaliste invece vengono tollerate come ospiti o osservatori.
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