Tutto come prima: dalla Svp nessuno spazio all'opposizione

L'opposizione lo ha ribadito fin da subito: che cambiamento è se la Svp continua con la sua prepotenza?
Dall'inizio della legislatura tutto era già scritto, nonostante quelli che Alessandro Urzì ha definito 'pur piacevoli incontri preliminari con la Svp'. Giunta a 7 con un solo italiano, alleanza con il Pd , e - quello che è più grave - ruoli istituzionali del consiglio quasi completamente occupati dalla maggioranza, con l'eccezione del contentino formalmente necessario ed assegnato al freiheitlich Roland Tinkhauser. Occupazione operata in due tappe: le nomine 'provvisorie' di Stocker, Bizzo, Theiner e Schuler, e quindi le nomine definitive di Widmann, Hochgruber Kuenzner e Stirner Brantsch, decise altrove e sottratte al loro naturale contesto, e cioè il confronto politico dell'assemblea provinciale.
Se Svp e Pd non hanno fatto altro che andare avanti a testa bassa secondo lo schema prefissato, compiendo i primi esperimenti in merito alla tenuta della loro alleanza - soprattutto interna alla compagine Svp, apparsa finora molto più solida rispetto alla precedente legislatura - , le opposizioni invece hanno fatto una gran bella figura, sfruttando appieno alla situazione.
Così i Verdi hanno proposto Eva Klotz quale presidente del consiglio e la leader storica del separatismo ha incassato con un grande sorriso i complimenti, rispetto al suo 'sempre ineccepibile comportamento in merito al funzionamento democratico del consiglio provinciale.
La grande compattezza dell'opposizione (o della maggioranza?) è stata incrinata da un nuovo mistero, e cioè il voto in più ottenuto da Widmann. Assalita dai giornalisti Artioli ha negato qualsiasi responsabilità in merito e, dunque, il mistero è rimasto. Dal canto suo Alessandro Urzì ha avuto un'ulteriore occasione per ribadire il profilo 'tragico' della sua solitaria opposizione, limitandosi a manifestare la propria delusione per l'atteggiamento della Svp ma dicendosi impossibilitato a percorrere la via del voto alla Klotz, 'candidata priva delle necessarie garanzie' per la sua posizione extraitaliana.
La buona notizia è che dopo più di 2 mesi finalmente consiglio e giunta provinciale sono ora in grado di iniziare il loro lavoro a pieno regime. Ma, se è vero che il buon giorno si vede dal mattino, la giornata uggiosa che gravava su Bolzano in questo venerdì 17 gennaio (!) non è stata certamente un buon auspicio. Speriamo di sbagliarci.