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"Ritiro? Decido a metà stagione"

Dorothea Wierer rientra domani nella "sua" Anterselva dopo un mese di stop. "Se andrò avanti è perché sentirò di poter vincere l'oro a Milano Cortina 2026".
Dorothea Wierer
Foto: Fisi
  • Ad Anterselva da domani (18 gennaio) torna la Coppa del Mondo di Biathlon, sesta tappa del circuito, l’ultima prima dei Mondiali di Nove Mesto in Repubblica Ceca del prossimo febbraio. La Südtirol  Arena, sede della disciplina ai prossimi Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026, si sta rifacendo il look, ma è pronta ad ospitare fino a domenica il gotha della disciplina che tanto affascina in un connubio sci di fondo e poligono che non ha eguali negli sport della neve. 

    Dire Anterselva è dire Dorothea Wierer, la 33enne campionessa di casa che ha regalato trionfi al biathlon azzurro come mai prima e che quest’anno sarà impegnata nella sua 15/a stagione in coppa del mondo. Dopo due precedenti tappe stagionali alle quali non ha partecipato per problemi di salute e di preparazione, non poteva certo mancare all’appuntamento sulle nevi di casa. Ci sarà dunque anche lei accanto ad una squadra azzurra che ha comunque raccolto quest’anno risultati di prestigio, fatti di otto podi conquistati (due successi, un secondo e cinque terzi posti). 

    SALTO: Dorothea Wierer, come sta in questo momento alla vigilia della tappa casalinga di Anterselva e dopo oltre un mese di stop forzato?

    Dorothea Wierer: Ora sto meglio. Ho avuto quattro volte l’influenza, spero di non ammalarmi più da qui a fine stagione per cercare di entrare in forma. In questa tappa non posso aspettarmi granché, perché sono cinque settimane che non gareggio e per dieci giorni sono stata completamente ferma, ricominciando la preparazione per gradi. Si tratterà soprattutto di un test agonistico. Leggo in giro commenti sulla mia eventuale ultima partecipazione ad Anterselva, ma non mi interessano. So benissimo ciò che mi attende nei prossimi anni, non è certo questo ultimo mese a cambiare i miei programmi. Qui si comincia con una short individual, personalmente non mi dispiace, perché cambia poco rispetto al formato storico. È più strano che ci siano tre individuali all’anno: o se ne aumenta il numero, oppure è meglio non farne più. Nella short individual cercherò di agguantare la qualificazione per la mass start, si tratta di una situazione inedita: al momento sono ventinovesima nella classifica generale e devo guadagnarmi il posto, preferisco essere ottimista e pensare che, nonostante tutte le assenze in questo mese, sia ancora in quella posizione. Io sono comunque una che dà sempre il massimo ed anche qui cercherò di dare il tutto per tutto. 

    Che cosa spera ancora di ottenere, considerati i record toccati a livello individuale, lei che è la terza atleta di sempre ad aver ottenuto un successo in tutte e sette le specialità del biathlon?

    Si spera sempre di continuare il trend positivo, anche se ogni anno è un anno a sé; ci sono spesso nuove atlete anche molto giovani che raggiungono ottimi risultati quindi è difficile fare previsioni anche in considerazione di molti fattori quali la forma fisica, la salute, le condizioni meteo nelle quali ci si trova a gareggiare. Insomma, tutti fattori ai quali sono abituata ma che non mi permettono di fare previsioni; la speranza è sempre quella di stare bene e ottenere podi e magari anche una medaglia ai Mondiali 2024. 

    Da più parti ci si sta interrogando se quella attuale potrebbe essere la sua ultima stagione agonistica. All’orizzonte c’è la possibilità di un ritiro? 

    Non lo so. Meglio non pensarci. Ma potrebbe essere. A metà di questa annata prenderò una decisione. Tra due anni ci saranno le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 e dopo i tre bronzi di Sochi 2014, Pyeongchang 2018 e Pechino 2022, l’unico oro che mi manca è quello olimpico e se andrò avanti sarà per tentare di conquistarlo." 

    Che legame ha con la sua terra? 

    Per me il rapporto con il territorio è importantissimo per molti fattori; pratico uno sport all’aperto e mi alleno spesso in paesaggi incantevoli tra le mie montagne dell’Alto Adige dove sono nata e del Trentino dove vivo attualmente e dove torno sempre volentieri anche per staccare dalle gare. Il rapporto con la natura ed il territorio mi aiutano a ricaricarmi e mi rigenerano fisicamente, liberandomi dalla quotidianità degli allenamenti e delle gare. 

    Quando non è impegnata in gara come trascorre il suo tempo libero? 

    Mi piace stare con mio marito (Stefano Corradini suo allenatore e responsabile del comitato Trentino Fisi ndr.) e rilassarmi sia a casa che facendo brevi viaggi sia nel Nord Italia che all’estero. Purtroppo ho davvero poco tempo per pensare ad altro ed ogni momento buono, soprattutto in estate, lo sfrutto per riposare e stare al sole (siamo giro 6 mesi all’anno e spesso in contesti molto freddi), trovo molto rilassante svolgere semplici attività quotidiane come prendermi cura della casa e del nostro giardino”. 

    Una domanda inevitabile è quella sul suo futuro: pensa di restare nel mondo del biathlon, una volta smesso i panni dell’atleta? 

    Al momento è prematuro fare dei programmi. Sto comunque già pensando cosa fare nel mio dopo carriera e immagino che siano tutte attività anche legate al mio passato con progetti lungimiranti. Come quello attuale nel ruolo di talent televisivo sui canali del gruppo Warner Bros. Discovery. Eurosport International mi ha chiesto se volessi raccontare il dietro le quinte di questo sport. Non posso ancora dire se sarà un impegno a tempo pieno: servono verifiche, anche dal mio punto di vista. Ma sono curiosa di capirlo. Intanto siamo qui ad Anterselva, pensiamo a queste gare perché voglio regalare ancora emozioni ai miei tifosi.