Politik | Lavoro

"Recuperiamo la cultura sindacale"

È stato eletto a fine giugno segretario della Fiom. Marco Bernardoni si pone tre priorità: la sicurezza sul lavoro, i giovani e il rinnovo del CCNL dei metalmeccanici. Bernardoni: "La Provincia non considera l’industria un settore trainante dell'economia".
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Fiom/Mav
Foto: Fiom/Mav
  • Ha le idee chiare il neo segretario della categoria dei metalmeccanici Fiom/Mav della Cgil altoatesina, Marco Bernardoni, subentrato a Cinzia Turello. Le sue priorità sono chiare toccano sia il breve che il lungo periodo. Il sindacato, anche visto quanto successo alla Alluminium Bozen, rimarca la necessità di aumentare gli ispettori del lavoro su tutto il territorio provinciale. Il 30 giugno 2024, inoltre, è scaduto il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di Federmeccanica–Assistal firmato unitariamente da Fim, Fiom e Uilm il 5 febbraio 2021. “È grossa sfida a livello nazionale – dice Bernardoni – a cui abbiamo preso parte direttamente e indirettamente, assistendo di persona alle trattative nella capitale”.

    E poi la lente di ingrandimento di sposta su Bolzano: “A livello locale dobbiamo guardare alle piccole aziende, ai settori dell’artigianato e metalmeccanica. Vogliamo sindacalizzare maggiormente questo settore, anche se siamo consapevoli che non è facile, specie nelle periferie e  nelle valli dell’Alto Adige. Sul territorio dicono diversi approcci al mondo del lavoro. Ma grazie alle assemblee e agli sforzi di tutto il sindacato potremo riuscire a sindacalizzare il settore”, spiega Bernardoni. “Questa è un grande obiettivo, come grandi sono le aziende che operano sul territorio, come per esempio Alpitronic, che è attiva in un settore con molto potenziale. Alpitronic è arrivata ad avere anche 900 dipendenti, sparsi in diverse sedi visto che la ditta non trova una sede fissa. Sindacalizzarla significherebbe sindacalizzare una buona parte del settore. È un obiettivo che voglio raggiungere nel breve periodo”, continua. 
    E sulla linea che darà durante il periodo della sua segreteria, il neo segretario Bernardoni specifica: “Desidero introdurre il maggior numero di giovani possibile. Sono vitali per il sindacato. Credo infatti che negli ultimi decenni si sia persa parte della cultura sindacale, che va recuperata e protetta. Noi affrontiamo delle sfide che sono e saranno anche le sfide dei giovani lavoratori. Dobbiamo essere in grado di coinvolgerli, anche attraverso nuovi linguaggi. Solo così non verranno persi i pacchetti di diritti acquisiti fino ad ora”.

  • Chi è

    Bernardoni, bolzanino di 58 anni, è entrato in Iveco come elettricista dove ha lavorato fino allo scorso aprile. Iscritto alla Fiom dagli anni Novanta è poi entrato nel direttivo dove è anche diventato delegato. Ha avuto occasione di seguire da vicino il rinnovo del contratto nazionale specifico del gruppo Stellantis–Iveco e di partecipare ad alcune assemblee dei delegati Fiom nazionali. Dal 2023 è entrato anche nella segreteria Fiom e nell’assemblea generale della Cgil provinciale.

  • Foto: ANSA
  • Massima attenziona alla sicurezza

    In questi anni l’attività della categoria dei metalmeccanici altoatesini è stata incentrata sulla sicurezza e, visto quanto accaduto alla Aluminium, la Fiom/Mav considera tale attività più che mai prioritaria. “Bisogna quanto prima fare chiarezza sull’esplosione alla Aluminium. Non possiamo più tollerare che gli operai rischino la vita per lavorare”, dice Bernardoni.

    “Noi chiediamo di aumentare il numero di ispettori del lavoro, così da prevenire gli infortuni e svolgere regolari controlli preventivi. Nel 2024 abbiamo tutta la tecnologia per poterlo fare. E poi – evidenzia Bernardoni – serve puntare ancora di più sulla formazione dei lavoratori. Serve che i dipendenti siano formati sia per quanto concerne la sicurezza sia riguardo i loro diritti”.

    E sulla morte di Diallo Bocar, uno dei sei operai feriti nell'incidente all'Aluminium di Bolzano, Bernardoni aggiunge: “Se ci dovesse essere un processo, la Fiom provinciale e nazionale si costituirà parte civile".

    La Provincia non considera l’industria un settore trainante dell'economia

    Secondo il segretario Fiom/Mav provinciale, in Alto Adige la politica punta molto di più su settori come l’agricoltura e il turismo, e meno, specie in città, sull’industria. “Non godiamo di grandi aiuti come il turismo. È vero che viviamo in un territorio a livello paesaggistico molto attraente, ma l’industria non può essere messa sempre all’angolo. È importante ricordarsi che nel periodo Covid, l’industria è stata aperta e ha portato avanti l’economia locale. Ma ancora oggi la Provincia non considera l’industria un settore trainante dell'economia”, dice Bernardoni.

    "Prossimamente - conclude - faremo diverse assemblee durante le quali discuteremo di questi temi. Inoltre, stiamo raccogliendo ancora le firme per il referendum proposto dalla Cgil, dunque la cittadinanza ci può trovare nei banchetti sparsi per la città".