Per un turismo di qualità
Il turismo sulle Alpi e soprattutto sulle Dolomiti genera alti margini di profitto ma richiede enormi capitali che solo le società finanziarie sono in grado di reperire.
Questo modello di turismo accumula ricchezza in poche mani e il potere di condizionamento sulla politica e le istituzioni diventa enorme.
Il grande capitale finanziario, i grandi operatori dell'alberghiero e degli impianti a fune hanno ottenuto in questi decenni tutto quello che hanno chiesto: concessioni a costruire, contributi pubblici sugli investimenti, interventi sulla viabilità, modifica di piani urbanistici, financo ristori al tempo della pandemia.
Con oltre 34 milioni di pernottamenti l'Alto Adige -Suedtirol attira più turisti dell'intera Grecia. L'Overtourism trasforma l'accoglienza turistica imponendo metodi manageriali di conduzione delle aziende che ne trasformano la natura: tende a scomparire il modello famigliare e l'integrazione maso/accoglienzaturistica sostituiti dal modello resort/villaggio turistico.
Il limite della sostenibilità ambientale e sociale è stato raggiunto, occorre fermare l'aggressione del territorio e della natura.
E' necessario intervenire a modificare la LP 14 del 2010 con la sospensione di ogni ulteriore progetto di modifica del territorio per nuovi tracciati e nuovi impianti sciistici.
I gruppi finanziari/industriali che stanno progettando mega interventi ( collegamento Sesto Pusteria-Sillian-Padola, nuovi insediamenti turistici a Kurzras in Schnalstal, ecc.) vanno immediatamente fermati.
L’intreccio tra attività artigianali, silvo-pastorali e della piccola ospitalità alberghiera è stato il segreto dello sviluppo economico e civile delle nostre comunità, la finanziarizzazione del turismo comprime però gli spazi e introduce stili manageriali difficilmente compatibili con i contesti tradizionali.
Se continuerà l'intreccio tra le maggioranze politiche e le lobbies finanziarie molte piccole imprese dovranno cedere e fare posto al gigantismo dei nuovi venuti.
Per un turismo di qualità è necessario destinare risorse al sostegno della piccola imprenditoria, delle imprese famigliari e della attività a km 0, coinvolgendo e valorizzando il tessuto cooperativo, le istituzioni della formazione professionale, le istituzioni culturali, la popolazione.