Umwelt | Bolzano-Oltradige

“Il metrobus funziona”

Biglietti quasi raddoppiati dal 2014 a oggi e ci sono 12 nuovi autosnodati. Nonostante le critiche la Provincia crede nella linea 131: nuovi lavori a Caldaro.
metrobus
Foto: Foto Usp

Gli aspetti critici per il metrobus e in generale per la mobilità verso l’Oltradige non mancano, tuttavia la Provincia crede nella linea “131 Express” da Bolzano a Caldaro e prosegue gli interventi per potenziarla. D’altra parte i dati darebbero ragione a Palazzo Widmann: in quattro anni i biglietti obliterati sono raddoppiati, passando dai 481.717 del 2014 ai 758.743 del 2018, con un incremento del 37%. Intanto proseguono i lavori alle fermate e sono stati acquistati anche 12 mezzi snodati da 18 metri, a disposizione del gestore Sad.

 

Lavori al nodo di Caldaro

 

La novità odierna è che la giunta ha approvato la convenzione con Südtirol Gas spa per procedere agli interventi nella zona di Caldaro stazione, interessata anche dai nuovi percorsi pedonali e ciclabili. “Il nostro obiettivo è realizzare un sistema di precedenza con corsie preferenziali per autobus che trasportino molti passeggeri sulla tratta Bolzano-Oltradige in modo sostenibile” sottolinea il presidente Arno Kompatscher. 

 

 

L’infrastruttura prevede la realizzazione di corsie dedicate, semafori intelligenti e fermate a misura di utente. “Con la realizzazione del metrobus puntiamo a ridurre di un terzo il traffico veicolare privato, ridurre il rumore e l’inquinamento atmosferico migliorando la qualità della vita dei cittadini” aggiunge il governatore. “Ogni ulteriore lotto costruttivo che realizziamo migliora in modo sensibile la fluidità del traffico sulla direttrice, riducendo i tempi di percorrenza e migliorando la qualità della vita degli abitanti” aggiunge l’assessore provinciale alla mobilità Daniel Alfreider. 

 

Quattro nuove fermate

 

Il metrobus collega Bolzano con l’Oltradige lungo via Druso nel territorio del capoluogo, lungo la strada statale 42 per Merano e infine in direzione di Appiano e Caldaro sulla provinciale 14. In alcuni punti verranno realizzate nuove rotatorie e migliorate le uscite esistenti. Lungo i dieci chilometri della tratta extraurbana verso l’Oltradige sono stati realizzati circa un chilometro di corsia preferenziale e la rotatoria del bivio di Ponte Adige. Già realizzate anche quattro fermate: San Paolo Appiano, Appiano Stazione, Appiano Ganda e Pianizza di sotto. È in fase di realizzazione la fermata di Caldaro Stazione, ultima fermata della tratta metrobus. A Bolzano le corsie preferenziali sono state realizzate su quasi tutta la lunghezza di circa 4,5 chilometri compresi tra la rotonda di Ponte Adige e la stazione dei treni. I rimanenti 550 metri fra via Palermo e piazza Adriano sono in corso di realizzazione.

 

Semaforo intelligente

 

Con l’implementazione della linea 131 per l’Oltradige sono stati acquistati anche 12 autosnodati da 18 metri utilizzati dal gestore Sad, che potranno entrare ed uscire dalle fermate con precedenza su tutti i veicoli grazie al sistema semaforico gestito da una ditta esterna. Tale tecnologia è già in funzione all’altezza del ponte sull’Adige. L’incremento dell’utenza sulla linea Bolzano-Oltradige è derivato anche dall’incremento della cadenza, che nel 2018 ha visto l’introduzione di una corsa ogni 15 minuti, mentre prima la frequenza era ogni 30 minuti. Le nuove corsie preferenziali consentiranno un ulteriore calo dei tempi di percorrenza.

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Profil für Benutzer Fabio Marcotto
Fabio Marcotto Mi., 18.09.2019 - 06:36

Non ci siamo con le cifre: un raddoppio sarebbe 100%, 963.424.
ma anche se va meglio che nel 2014 non significa vada bene:
- verso sud non ci sono corsie dedicate
- nelle ore di punta la 131 è sempre strapiena. Perché non si aggiungono convogli?
- taglia fuori Frangarto, perché?
- non prevede allacciamenti con Ponte Adige, internodo treno/bus/auto
- il cosiddetto metrobus è un bus autosnodato, il concetto di metrobus è un altro
- inquina in quanto diesel
- le auto da e per BZ sono diminuite solo del 4% e infatti le code Appiano-Bz sono continue nelle ore di punta
"la Provincia crede nel metrobus". Anch'io crederei nel metrobus se fossi la Provincia, e non un pendolare in carne ed ossa. Soprattutto se avessi ufficio in piazza Magnago, non lo dovessi raggiungere via Oltradige, mai col bus e tantomeno prima delle 9

Mi., 18.09.2019 - 06:36 Permalink
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Sepp.Bacher Mi., 18.09.2019 - 20:49

Antwort auf von Fabio Marcotto

Zum Teil hast du recht, Fabio. Aber auch eine Tram würde wahrscheinlich nicht Sigmundskron und Frangart bedienen, so wie sie auch nicht - wie Frau Ladinser (unten) fordert - durch die Ortszentren fahren kann. Auch die Bahnhöfe auf der Linie von Bozen nach Meran sind selten direkt an den Ortschaften und taugen trotzdem für die Pendler.
Ich hätte aber Sorge, dass eine Straßenbahn, wenn sie in der Stadt den Platz mit den Autos teilen muss, zu unflexibel ist, und im Verkehr hängen bleibt. Es genügt ein schlecht geparktes Auto oder eines mit Panne und die Straßenbahn ist blockiert. Da würde ich eine Lösung mit einem Metrobus so wie in Nantes viel besser gefallen; aber vielleicht mit Wasserstofftechnik, in die das Land ja schon vor Jahren breitspurig eingestiegen ist.
Ich bin heute mit der Linie 132 gefahren, die über Gries und das Krankenhaus, sowie über Sigmundskron und Frangart, über St. Pauls und St. Michael fährt. Der fährt aber nur jeder halbe Stunde und braucht die doppelte Zeit, deshalb finde ich den Expressbus schon gut.

Mi., 18.09.2019 - 20:49 Permalink
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Elisabeth Ladinser Mi., 18.09.2019 - 09:32

Ich pendle seit über 30 Jahren mit Öffis von Eppan nach Bozen. Es hat sich sehr Vieles verbessert, Südtirolpass und Metrobus waren ein gewaltiger Qualitätssprung! Es gibt jedoch noch Raum für weitere Verbesserungen, so wie eine höhere Frequenz zu den Stoßzeiten und in den späteren Abendstunden sowie eine bessere Anbindung der Industriezone an die Stadt und die umliegenden Gemeinden. Mir bleibt unverständlich, warum die für Mobilität zuständigen Behörden und Poltiker die Idee von Prof. Knoflacher, der vor vielen Jahren ein Mobilitätskonzept für Bozen-Überetsch-Unterland ausgearbeitet hat, nicht aufgegriffen haben, wonach von einem Knotenpunkt in Sigmundkron aus, die Stadt Bozen, das Krankenhaus, die Industriezone, das Überetsch und Unterland, sowie das Etschtal und Meran mit öffentlichen Verkehrsmitteln bedient würden. Eine letzte Überlegung: kein einziges Ortszentrum liegt an der direkten Linie Bozen - Kaltern; jede direkte Verbindung, auch eine Tram (das wird vergessen!) ist nur wirklich gut, wenn die Anbindungen in die Zentren funktionieren.

Mi., 18.09.2019 - 09:32 Permalink
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Michele De Luca Mi., 18.09.2019 - 16:14

Antwort auf von Elisabeth Ladinser

Ma dove sarebbero tutte queste novità? Il progetto è stato lanciato anni fa, sì è valido ma sempre una "neverending story", con tutte le problematiche già evidenziate nei due commenti precedenti.
Fa sorridere come si spacci per novità l'acquisto dei bus che sono già in circolazione da anni e che, per la precisione, se la memoria non m'inganna, furono oggetto di un appalto gestito da Sad. Fra l'altro dovevano avere un "tram look", che si deve essere perso... per strada.
Poi tutti mezzi diesel perché... Sad non ha un impianto di rifornimento di metano nel proprio deposito... quindi a Nantes sono a metano e non se n'era evidentemente accorto nessuno della delegazione provincial-comunale che si recò lì anni fa, nel Klimaland Südtirol 'sto bus sono a gasolio, che piace tanto tanto tanto alla Provincia.
Sarebbe opportuno che l'attuale assessore si faccia spiegare per bene cosa hanno già fatto i suoi predecessori per evitare figure barbine.

Mi., 18.09.2019 - 16:14 Permalink