Chronik | giudiziaria

Intercettazioni (in)ammissibili?

Processo Tenti-Dalle Nogare. Il Collegio deciderà se ammettere le intercettazioni, prossima udienza fissata per il 12 dicembre. La Provincia non sarà parte civile.
tenti_1.jpg
Foto: Salto.bz

Si è aperta stamani, 17 ottobre, la prima udienza del processo a carico dell’ex dirigente provinciale Katia Tenti, rappresentata dagli avvocati Carlo Bertacchi e Fabrizio Francia, e dell’imprenditore edile Antonio Dalle Nogare (difeso dallo stesso Bertacchi e da Raffaelli del Foro di Milano) accusati di turbativa d’asta e rivelazione del segreto d’ufficio nella vicenda legata alla costruzione dei cento alloggi Ipes sul terreno Mair-Defranceschi in via Resia a Bolzano. Il Collegio è stato presieduto da Carlo Busato con giudici a latere Stefan Tappeiner e Ivan Perathoner. Assenti in aula i due imputati.

Il pm Giancarlo Bramante ha chiesto che venissero accolte le intercettazioni telefoniche, ambientali e informatiche raccolte dai Ros di Trento in fase d'indagine, in quanto indispensabili per la gravità del reato su cui si stava indagando e ai fini delle indagini stesse. Deve essere infatti ancora chiarita la questione dell’ammissibilità di una modalità di indagine tecnica sul traffico dati dei computer che utilizza i cosiddetti trojan, programmi che servono agli inquirenti di esaminare il flusso dei dati in entrata e in uscita dal terminale oggetto di accertamenti. Secondo Bertacchi le intercettazioni sarebbero illegittime, perché, stando alla giurisprudenza, queste potrebbero venire ammesse solo in caso di reati di tipo associativo. Il legale ha chiesto che le stesse non vengano ammesse e né dunque utilizzate a fini processuali. L’accusa, che dovrà depositare una memoria sulle intercettazioni entro il 19 novembre, ne rivendica al contrario la legittimità sottolineando il fatto che il pericolo di inquinamento sussisteva. Il Collegio dovrà quindi ora decidere se accogliere la richiesta della difesa alla prossima udienza, fissata per il 12 dicembre 2016.

Lo scorso 22 giugno, lo ricordiamo, il padre dell’imprenditore Antonio Dalle Nogare, Angelo, aveva patteggiato concordando con il pubblico ministero Giancarlo Bramante una pena di un anno e dieci mesi di reclusione per il reato di istigazione alla corruzione. Dalle Nogare “senior” aveva ammesso di aver avuto contatti con l’allora capogruppo della Svp in consiglio comunale Georg Mayr a cui sarebbero stati offerti 20mila euro per “comprare” il voto favorevole dei consiglieri comunali che il 12 dicembre 2013 dovevano esprimersi sull’affare Mair-Defranceschi. Il patteggiamento si era chiuso con il pagamento da parte della società dei Dalle Nogare (Map) di 40mila euro per la contestazione della responsabilità amministrativa dell’ente. L’accordo prevedeva che dall’accusa venisse prosciolto Antonio Dalle Nogare che risponderà quindi esclusivamente delle accuse mosse anche a Tenti. Incontestabile secondo la Procura della Repubblica il fatto che Katia Tenti, il giorno 20 agosto 2013, avrebbe scaricato dalla sua webmail il disciplinare di gara per l’appalto Ipes per favorire le richieste dei Dalle Nogare nei confronti dell’Ipes, così da spingere i funzionari a modificare il testo del bando in favore dei due imprenditori.

Alcune settimane fa, peraltro, l’amministrazione provinciale aveva deciso di non rinnovare a Tenti l’incarico di direttrice della Ripartizione patrimonio, “declassandola” a ispettrice di ottavo livello (ruolo non incompatibile con la posizione di imputata in un processo), proprio a causa delle vicende giudiziarie in cui è coinvolta l’ex funzionaria. Alla luce di ciò l’avvocato difensore di Tenti, Carlo Bertacchi, avrebbe chiesto alla Provincia di aver accesso alla delibera che lo scorso settembre aveva demansionato l’imputata, così da verificare, pare, se la decisione fu presa all’unanimità o a maggioranza. La Provincia non si costituirà parte civile.