I consigli di quartiere hanno un futuro?
Le circoscrizioni hanno un futuro? Se lo chiedono in molti nel consiglio comunale di Bolzano dove il tema della riforma del decentramento – come un fiume carsico che puntualmente riemerge in superficie – è tornato d’attualità.
Merito della mozione che ha ricevuto 34 voti favorevoli, 4 astenuti e 1 non votante e a onor della cronaca è stata proposta da Maurizio Puglisi Ghizzi di CasaPound. Il dispositivo che ha attirato l’inedita convergenza dell’Aula impegna la giunta Caramaschi “a porre in discussione nella commissione decentramento e in consiglio comunale proposte e delibere per la riorganizzazione in positivo dei consigli di circoscrizione e del regolamento al decentramento”. Non è certo una novità, sono anni che se ne parla e l’argomento è spinoso. Nell’emiciclo bolzanino tuttavia è diffusa la convinzione che sia giunto il momento per una revisione profonda dei consigli di quartiere, che in città sono cinque: Centro-Piani-Rencio, Oltrisarco-Aslago, Europa-Novacella (nella foto), Don Bosco, Gries-S.Quirino.
Angelo Gennaccaro, assessore competente in materia, è tra questi. “Alla luce dei cambiamenti sociali, delle nuove tecnologie che hanno abbattuto le distanze e del fatto che in tutto il resto d’Italia sono quasi spariti nei centri di 100.000 abitanti, credo sia giusto chiederci come attualizzare questi istituti” afferma il rappresentante di Io sto con Bolzano che però lancia la palla ai partiti per capire cosa fare.
Gennaccaro è favorevole ad intervenire sul livello politico del decentramento, potenziando allo stesso tempo i servizi periferici al cittadino, quindi anche i centri civici. “Vediamo la volontà dell'Aula. Penso sia corretto trovare assieme il modo di attualizzare le circoscrizioni, i cui consigli hanno una natura molto politica ma in una situazione in cui il 50% delle persone non va a votare alle comunali e dentro gli organismi ci sono rappresentanze dei partiti. Chiediamoci dunque se questo ha ancora un senso quando la distanza per raggiungere il sindaco o la giunta è molto minore e basta un post sui social per avviare un dibattito”. Per Gennaccaro quindi “bisogna capire a livello politico, in consiglio, se c’è la volontà di lasciarle così, di eliminarle oppure di rivederle”. Mantenendo, è l’auspicio dell’assessore, “anzi rafforzando i servizi che il cittadino deve continuare a trovare sottocasa, dall’anagrafe agli spazi pubblici".
Se la mozione sarà l’ennesimo sasso nello stagno lo dirà il prosieguo del dibattito tra i partiti in Aula. Da quanto si mormora tra i banchi, l’eliminazione non dispiacerebbe al gruppo Svp e a settori del Pd. Gennaccaro è chiaro, almeno per il livello politico dei consigli locali: “Il lavoro dei dipendenti comunali delle circoscrizioni è assorbito più dalla gestione degli organi politici che dai servizi al cittadino”, conclude.