Chronik | Milano

Tarfusser sotto accusa

Procedimento disciplinare nei confronti del Sostituto procuratore generale di Milano per aver chiesto la revisione delle condanne a “Rosa e Olindo” per la strage di Erba.
Cuno Tarfusser
Foto: CT

Sotto procedimento disciplinare non per la fondatezza o meno della messa in dubbio degli ergastoli per la strage di Erba, ma per il modo di farlo”: il Corriere della Sera rivela nell’edizione di oggi che la Procura generale di Milano ha avviato un’azione disciplinare nei confronti del Sostituto procuratore generale Cuno Tarfusser per aver tentato di “riaprire” il caso giudiziario dei coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi condannati all’ergastolo per la “strage di Erba”. Il procedimento disciplinare presso la Procura generale della Cassazione contesta a Tarfusser di aver “violato i doveri di correttezza, riserbo ed equilibrio” quando il 31 marzo ha depositato di propria iniziativa la richiesta di revisione della condanna definitiva dei due ergastolani, “in palese violazione del documento organizzativo dell’ufficio che assegna all’Avvocato generale e al Procuratore generale” (che ha l'ultima parola) “la facoltà di richiedere la revisione di sentenze nel caso sopraggiungono prove dell’innocenza”.

 

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Rosa Bazzi e Olindo Romano: condannati all'ergastolo per la strage di Erba e da 17 anni in carcere.

 

Tarfusser avrebbe tenuto per mesi contatti con i difensori Fabio Schembri e Paolo Sevesi, ricevendo consulenze scientifiche sulle presunte nuove prove a favore della coppia, e poi chiesto la revisione degli ergastoli inflitti per il quadruplice omicidio nel 2006. Perciò la procuratrice generale di Milano Francesca Nanni, in assenza di formale richiesta di revisione da parte dei difensori di Olindo e Rosa, ha ritenuto inammissibile la trasmissione a Brescia di un atto ritenuto redatto “a titolo personale” da Tarfusser.

 

Scambio di accuse in Procura

 

Il giudice altoatesino è stato interrogato a Roma dal Sostituto pg della Cassazione Simone Perelli. Tarfusser, riporta il Corriere, avrebbe “rivendicato la propria imparzialità nell’accertare anche possibili circostanze a favore degli imputati, e l’assurdità a suo avviso di far dipendere dall’interpretazione di un regolamento interno la sorte di due ergastolani da egli ritenuti innocenti”. Con il pg Nanni ci sarebbe uno scambio di accuse: la procuratrice sostiene di non esser stata mai informata da Tarfusser delle sue intenzioni, Tarfusser lamenta invece la presunta mancata risposta di Nanni alla richiesta di un incontro per discuterne.