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Elezioni, la carica dei giovani

Salto.bz ha intervistato alcuni giovani e giovanissimi che hanno deciso di presentare la propria candidatura alle prossime comunali. Ecco chi sono.
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Foto: Freepik

Diversi nelle idee e nei partiti di appartenenza ma tutti accomunati da un’unica sensazione: i giovani non sono considerati né dal discorso politico né dai disegni che modellano la città. Ecco quindi la decisione di provare a candidarsi in prima persona (in questo caso alle prossime comunali a Bolzano) per far fronte a tale mancanza. Dall’implementazione dello sport agli eventi culturali, dall’attenzione per l’ambiente alle politiche abitative, passando per digitalizzazione e inclusione: sono molti i temi toccati dalle nuove generazioni che partecipano al confronto politico. Tra determinazione, entusiasmo e talvolta un po’ di confusione alcuni candidati si presentano a salto.bz.

 

Lukas Steger, 19 anni (Südtiroler Volkspartei)

 

La Stella alpina punta su un nuovo Steger. Il figlio del senatore - fresco di maturità - unisce l’ambizione del diventare medico all’ambizione di scendere in politica. Concretezza e voglia di mettersi a disposizione sono per entrambi i percorsi le sue parole d’ordine. Nonostante la giovane età, dimostra di avere già le idee chiare: puntare alla digitalizzazione sviluppando la rete 5G e implementare ancora di più la e-mobilty sono alcuni dei suoi cavalli di battaglia.

La politica? Mi ha appassionato sin da piccolo, non solo grazie a mio padre - che non è una colpa - ma grazie anche alla scuola” spiega Steger junior. “Ho scelto la Südtiroler Volkspartei perchè esiste da settant’anni, non può esserci un Alto Adige senza di esso. È un partito di raccolta con tante idee e composto da persone di diverse estrazioni sociali. L’avrei scelto indipendentemente dal ruolo di mio padre”.

 

 

Una Svp alleata con il centrosinistra alle scorse comunali ma in coalizione con il centro destra all’interno della Provincia. Sui possibili scenari che si possono presentare risponde che è difficile collocarsi immediatamente a destra o sinistra perchè “noi cerchiamo di parlare e lavorare con tutti, tranne con i fascisti ovviamente, per il bene della città”.

Esprime soddisfazione per l'amministrazione Caramaschi. Sebbene abbia riscontrato alcuni elementi critici durante il lockdown ribadisce che amministrare una città non è facile, ma che nonostante questo la sua giovane età non è un ostacolo: “Io vorrei essere la voce della gioventù, vorrei far vedere che noi giovani possiamo contribuire e non solo criticare. Abbiamo tante idee utili. Sono giovane ma se sono convinto di una cosa la porto a termine”.

 

Diego Laratta, 21 anni (Partito Democratico)


Il ventunenne all’interno della casa democratica si sente particolarmente a suo agio, perché - a suo dire - è in grado di valorizzare la presenza e le idee dei più giovani. Ma ammette che a livello nazionale le potenzialità della Gioventù democratica non sono pienamente sviluppate, a causa di certe visioni politiche contrastanti e dell’ego di alcuni singoli. “Noi giovani siamo da sempre il motore di questo partito. È vero, a volte veniamo trascurati ma è grazie alla Gioventù democratica per esempio che la legge per le unioni civili è potuta approdare in Parlamento”.

Afferma inoltre che a Bolzano la popolazione più giovane ha difficoltà a farsi sentire e ad affermare i propri diritti perché l’attenzione politica sarebbe finalizzata a un tornaconto elettorale. “Noi giovani soffriamo di questo. Noi siamo il futuro e la città deve essere anche a misura nostra”.

 

 

Una città sicura per il giovane esponente dem è una città viva: “La questione sicurezza non si risolve con gli slogan ma con la rivitalizzazione dei quartieri e su questo i giovani possono e devono avere un ruolo importante”.

Laratta pone sotto la propria lente anche la questione bilinguismo, sostenendo la necessità di trovare dei luoghi di aggregazione inclusivi per tedeschi e italiani. Importante anche la questione ambientale, che "non può più essere rimandata" e plaude al precedente operato di Caramaschi per via dell’attenzione alla modernizzazione infrastrutturale e alle iniziative simboliche messe in atto come la panchina rossa e la scalinata arcobaleno.

Auspica infine che un’intesa con l’Svp si possa ricreare: “A livello comunale è stato fatto un buon lavoro, spero che non si ricreino gli scenari provinciali perché su diverse tematiche proposte dal centrodestra nutro dei forti dubbi e non capisco come possano contribuire a costruire una città all’altezza delle persone che deve ospitare”.

 

Fabian Riccelli, 18 anni (Lista Zanin)

 

Tra i più giovani, se non il più giovane dei candidati a queste amministrative, Riccelli aderisce convinto alla lista Oltre-Weiter a sostegno dell'Anticaramaschi: “Zanin lo conosco personalmente, quando ho scoperto la sua lista ho chiesto di candidarmi e dopo una riunione in cui mi presentava il suo programma, sono entrato in squadra”.

Di politica, spiega a salto.bz, ha cominciato a interessarsi da qualche anno guardando i telegiornali ma le elezioni comunali rappresentano il momento per fare il grande passo, con grande soddisfazione della famiglia “ora mi vedono come un adulto che sa prendere le sue decisioni”. La lista si presenta come la formazione di appoggio ai partiti di centrodestra, dalla Lega a Fratelli d’Italia. Alla domanda relativa agli elementi che lo accomunano a tali partiti ha preferito rimandare a Zanin “perché riguarda lui”. Ribadisce comunque che la città di Bolzano sia diventata insicura e che sia necessario intervenire anche in questo ambito: “Su come intervenire anche qui lascio la parola a Roberto, perché ci sono tante idee a riguardo - compresa la mia - ma spetta a lui”. Sull’immigrazione dimostra invece di avere idee precise e sicuramente non convenzionali per la sua coalizione di appartenenza: “L’immigrazione fa bene, perché la diversità culturale fa bene, ma va gestita diversamente. Vanno prima di tutto aiutati ma bisogna offrire loro un futuro, così possono integrarsi”.

 

Ma l’interesse maggiore è sicuramente quello per lo sport: “Ho capito quanto fosse importante per me, soprattutto il calcio, durante la mia infanzia. Bolzano deve implementare gli spazi e sostenere maggiormente le associazioni sportive e giovanili. Lo sport può diventare uno strumento per lavorare sulle persone che stanno ai margini della società. Sono in contatto con degli amici che vivono in altre città così posso avere degli spunti da portare sul nostro territorio”. La giovane età e l’inesperienza per Riccelli non rappresentano certo un deterrente perché, afferma, potrebbe contribuire a portare idee nuove e giovani, ma per metterle in atto “mi affiderei a qualcuno, in primis Roberto”. Sul sindaco uscente, non muove critiche particolari, ma ribadisce comunque che un cambio di rotta sia necessario: “Bisogna guardare al futuro non al passato. Servono nuove idee ma è inutile stare qui a giudicare quello che è stato fatto. Il nuovo rispetto al vecchio è rappresentato proprio dallo spazio ai giovani e dallo sport”.

 

Olga Pavan, 24 anni (Team K)

 

Trevigiana di origine ma bolzanina di adozione, una laurea in economia e management conseguita all’Università di Bolzano e una tesi sul flusso dei contributi provinciali sul mercato delle prime case. Tesi notata immediatamente dalla camera di commercio e dal Team K che l'ha invitata a presentare il suo lavoro in occasione di un incontro aperto alla cittadinanza. Da quel momento i percorsi politici si sono intrecciati. La sua battaglia, in caso di elezione, verterà proprio sulla questione abitativa: “Nel comune di Bolzano ci sono ben 4.000 edifici sfitti, sono necessarie delle leggi che facilitino la riconversione e la destinazione d’uso degli immobili”.

Con la sua candidatura vuole inoltre scardinare un cliché, ribadendo che sì, ha 24 anni, ma non per questo un giovane deve essere relegato a temi secondari o a questioni che riguardano solo la sua generazione: “io sono un’agente immobiliare, ho a che fare con persone di tutte le età e le politiche abitative riguardano tutti, dal pensionato all’universitario. Il mio consiglio è quello di prendere in considerazione il punto di vista dei giovani perche non sono un mondo a parte, come è altrettanto necessario coinvolgere maggiormente l'università e gli enti di ricerca”.

 


L’offerta abitativa non è adeguata, sostiene la giovane candidata, anche a fronte dell’aumento delle iscrizioni universitarie: “il comune potrebbe fare di più, per esempio rendere meno gravoso il cambio di destinazione d’uso. Basti pensare ai 10.200 euro di multa da pagare qualora l’edificio non disponesse di un posto auto". Operazioni che a suo parere contribuirebbero all’abbassamento dei costi, che risultano tra i più alti d’Italia. “È una vecchia legge dell’economia, maggiore è l’offerta, minore sarà il costo della domanda”.

Guardare all’Europa, infine, per essere consapevoli di chi siamo e da dove veniamo: è l’esperienza che riporta dal suo percorso Erasmus e che la rende ancora più convinta dell’adesione al Team K. “L’Europa è una grande opportunità, in Erasmus ho imparato tanto, è impossibile rimanere chiusi su se stessi. L’essere connessi con le altre regioni europee ci fa maggiormente apprezzare le peculiarità e il multiculturalismo dell'Alto Adige. Se non si possiede ricchezza culturale non si ha lo slancio per idee innovative".

 

Majda Brecelj, 21 anni (Verdi)

 

L’avvicinamento alla politica comincia un anno fa, all’interno di Fridays for Future. Le vicende susseguitesi all’interno del movimento l’hanno poi avvicinata ai Giovani Verdi “ho cominciato a interessarmi, a partecipare alle riunioni e dopo un po’ di tempo mi hanno chiesto di candidarmi. All’inizio avevo molti dubbi, temevo che data la mia giovane età non mi avrebbero ascoltato ma poi ho capito quanto sia importante che ci siano giovani in politica, perchè l’inversione di rotta in termini di tutela ambientale e politiche sostenibili che da tempo chiediamo come movimento sta andando troppo a rilento”.

Sottolinea l'importanza dei giovani in politica, ma soprattutto del protagonismo di giovani donne: “Nella rappresentanza c’è un divario di genere abissale, anche qui è necessario un cambio di rotta”. Il passaggio dalla "politica delle piazze" all’ambizione della "politica di palazzo" non è stato indolore: “Molti all’interno del movimento, hanno criticato questa mia scelta, pensavano che usassi Fridays for Future per farmi pubblicità, ma non è vero. Credo che il movimento e la politica istituzionale debbano andare di pari passo perché è la politica istituzionale che alla fine mette in atto i cambiamenti. Sono due sfere collegate, a mio parere è impossibile averne una senza l’altra e per questo continuerei a lavorare su entrambi i piani”.

 

 

In caso di elezione si batterà soprattutto per implementare la mobilità sostenibile, aumentando le piste ciclabili e continuando la politica dei “tetti verdi” in zona industriale. Pone inoltre un focus relativo agli spazi dedicati alla fascia di popolazione più giovane: “I centri commerciali stanno diventando un luogo di ritrovo per noi giovani, ma d’altra parte non ci sono molte alternative. È necessario ricavarne di nuovi, anche riqualificando le aree abbandonate”. Oltre alla politica 'green' punta a una rappresentanza che guardi all'antirazzismo e che sia gender inclusive: “Ormai tutti i partiti inseriscono queste tematiche nel proprio programma elettorale - conclude - ma i Verdi sono stati dei pionieri. Per questo  ho scelto di candidarmi con loro”.

 

Franziska Weinreich, 28 anni (Partito Socialista Italiano)

 

L’immaginario comune relega il Psi alle vicende relative alla Prima Repubblica, eppure non solo lo troviamo tuttora presente tra le candidature delle prossime amministrative, ma presenta tra le sue file anche dei giovanissimi. È il caso di Franziska Weinreich, 28 anni, impiegata contabile ma con un passato (e una passione) nel settore gastronomico. Da sempre interessata alle dinamiche sociali ha vissuto un periodo di disillusione nei confronti della politica di rappresentanza fino appunto all’incontro con il Psi. “È un partito storico ma i valori del socialismo li sentiamo ancora oggi. È triste pensare che lo si reputi un qualcosa di passato - spiega la giovane candidata -  abbiamo bisogno di una società unita, interetnica che si basi sui valori dell’uguaglianza e della solidarietà. La politica tende a rappresentare gli interessi privati e delle grandi associazioni, noi promuoviamo una politica rivolta all’inclusione, alla sostenibilità ambientale e cerchiamo di lavorare per una società che non lasci indietro nessuno. E questi sono temi più che attuali”.

 

 

Partecipazione, progettazione giovanile e sostenibilità ambientale - in particolare applicata al settore agroalimentare - sono alcuni dei temi sui quali intende lavorare per i prossimi cinque anni, con lo sguardo rivolto sì all'Europa ma "un'Europa dei popoli, non quella della burocrazia e delle banche". Tra i suoi personaggi di riferimento troviamo Jacinda Ardern, la prima ministra neozelandese: “La ammiro molto sia come politica sia come donna. Non si comporta come molti uomini che si trovano a ricoprire una posizione di potere, si dimostra invece empatica e attenta ai temi sociali. Vorrei che ci fossero più donne in politica, spesso abbiamo paura di parlare ma avremmo molte cose da dire: anche per questo vorrei mettermi in gioco”.