Politik | Il caso

Lo scrittore che sfida CasaPound

Ancora polemiche sulla presentazione del libro di Elia Rosati. L’autore: “Il Primato Nazionale pubblica presunti virgolettati di Bonazza, fuori le registrazioni”.
Elia Rosati
Foto: Elia Rosati

Pietra dello scandalo è stata la presentazione di “CasaPound Italia. Fascisti del terzo millennio”, volume che ricostruisce e analizza la nascita, la storia e il programma del movimento dei nuovi neri, scritto da Elia Rosati, giovane ricercatore presso il Dipartimento di studi storici dell’Università degli studi di Milano. Venerdì scorso, 14 dicembre, nello Spazio Resistenze di via Torino 31 a Bolzano in occasione della Festa della Costituzione dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, alcuni militanti della Tartaruga frecciata capeggiati dal consigliere comunale Andrea Bonazza sono entrati nella sede in questione per schernire l’iniziativa. Bonazza si è scattato un selfie e lo ha postato su Facebook con la didascalia: “Presenti 9 anziani nostalgici della resistenza. Chissà che non riesca a spiegarmi cos’è veramente CasaPound”. 

 

 

“Non ci facciamo intimidire - aveva replicato Guido Margheri, presidente dell’Anpi locale, precisando che ai vari eventi organizzati per la ricorrenza dell’Anpi hanno partecipato un migliaio di cittadini -, la provocazione di Bonazza lungi dall’intimidire Elia Rosati, tantomeno Anpi, ha pienamente confermato il prezioso lavoro del docente milanese”.

Nonostante l’articolo riporti le dichiarazioni virgolettate di Bonazza non risulta fosse presente la firmataria del pezzo ma, tralasciando questo piccolo dettaglio, se qualcuno dei presenti possiede delle registrazioni, in primis i consiglieri di CP, perché non le mette on line?

Il caso è poi stato ripreso da Il Primato Nazionale, la testata online che è a tutti gli effetti organo di propaganda di CasaPound, e sulla quale “continua questa stucchevole e patetica rivendicazione della supposta sfolgorante e disvelante comparsata di Andrea Bonazza durante una presentazione a Bolzano del mio libro”, commenta ora Rosati e aggiunge un'amara constatazione: “Ancora devo occuparmi di queste bassezze del terzo millennio”.

 

 

“Nonostante l’articolo riporti le dichiarazioni virgolettate di Bonazza - prosegue lo scrittore - non risulta fosse presente la firmataria del pezzo ma, tralasciando questo piccolo dettaglio, se qualcuno dei presenti possiede delle registrazioni, in primis i consiglieri di CP, perché non le mette on line? Così tutte/i potranno farsi una idea senza badare a versioni di parte”.

Postilla: “Nonostante le numerose inesattezze, falsità o affermazioni faziose che il consigliere bolzanino di CasaPound dice di aver evidenziato nel volume e nella presentazione - fa notare infine Rosati - ricordo che dal 17 maggio 2018 (data di uscita del libro) ad oggi, nonostante si sia già alla prima ristampa, non risultano: note, richieste di precisazioni, o diffide da parte degli avvocati di CasaPound su affermazioni false o diffamatorie. Sarà un caso?”. Più plausibile, dunque, parlare di provocazione d’ordinanza.