Politik | Verso le elezioni

Il risiko delle europee

Dorfmann candidato di punta della Svp, gli ambientalisti sudtirolesi con il Partito Verde Europeo e Köllensperger davanti a un bivio. Le grandi manovre in Alto Adige.
Europa
Foto: upi

Si scaldano i motori e cominciano a profilarsi i vari assetti anche in Alto Adige in vista delle elezioni europee del 26 maggio. La Svp ha riconfermato all’unanimità nella Parteiausschuss di ieri sera (18 febbraio) l’attuale europarlamentare Herbert Dorfmann come proprio candidato di punta. Sarebbe il terzo mandato di fila per l'esponente della Volkspartei nell’alveo del PPE. La Stella alpina ha inoltre messo il timbro sul collegamento con Forza Italia e Udc e anche sulla collaborazione con il PATT trentino, la Csu bavarese e la Övp di Sebastian Kurz.

Mentre i sovranisti di Salvini sono in testa nei sondaggi nel loro piccolo la compagine verde altoatesina vuole dare il proprio contributo. Nella riunione straordinaria del coordinamento provinciale che si è tenuta ieri sera gli ambientalisti hanno deciso di sostenere il Partito Verde Europeo il cui intento, per le prossime europee, è quello di riunire sotto uno stesso simbolo i partiti eco-sociali in Italia, per poter efficacemente battersi per la tutela del clima e la svolta ecologica. A salire a bordo saranno la Federazione dei Verdi italiani, “Italia In Comune” del sindaco di Parma ed ex esponente dei 5 stelle Federico Pizzarotti e i Verdi del Sudtirolo che da due anni sono membri del Partito Verde Europeo. “Questa è l’unica logica decisione poiché come parte dei Verdi europei noi da un lato abbiamo una sorta di impegno familiare nei loro confronti e dall´altra parte siamo anche noi interessati allo sviluppo di una robusta forza verde in Italia”, dichiara Tobias Planer, co-portavoce dei Verdi locali.

Nel frattempo anche Paul Köllensperger si fa i suoi conti: dopo l’incontro a Roma con Nicola Zingaretti, candidato per la segreteria nazionale del Pd, che punta a una “lista forte, unitaria e aperta” alle forze di centrosinistra, e con Bruno Tabacci di +Europa, il leader di TeamK, a cui occorre un partner che possa superare il 4% nazionale, sta valutando le sue opzioni. Da una parte l’alleanza con il Partito democratico, ma prima delle primarie del 3 marzo non potrà essere siglato alcun accordo; dall’altra il connubio con la lista di Emma Bonino e il gruppo Alde (Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa). Nulla è scontato.

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Benno Kusstatscher Di., 19.02.2019 - 11:52

Dorfmann candidato Alemagna A27 come si è espresso all'inizio del mese:

«Per quanto riguarda lo sbocco a Nord tramite autostrada, l’unico passaggio ragionevole è attraverso l’Osttirol, ed in quest’ottica è fondamentale trovare una sintonia con il Tirolo. Se si trovasse un accordo, questa sarebbe un’ipotesi che anche in Alto Adige non troverebbe contrasti».

Vivano il GECT e la convenzione delle alpi

http://www.bellunopress.it/2019/02/08/mobilita-alpina-dorfmann-bene-il-…

Di., 19.02.2019 - 11:52 Permalink
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gianluca rossi Mi., 20.02.2019 - 16:38

Trovo che l'onorevole Dorfmann, a cui riconosco serietà e impegno che mancano a molti altri europarlamentari italiani, stia assumendo posizioni alquanto singolari... quando diventa improvvisamente favorevole a un'autostrada nel cuore delle Dolomiti Unesco, in barba alla Convenzione delle Alpi e all'inquinamento ambientale che ne deriverebbe (purchè, sia ben chiaro, se ne stia ben alla larga dai confini del Sudtirolo), o quando dipinge il lupo come una gravissima minaccia, in un territorio, quello bellunese, che forse ha qualche problema più grave da affrontare e risolvere...

Mi., 20.02.2019 - 16:38 Permalink
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Alessandro Stenico Do., 21.02.2019 - 13:20

Per l'elezione del Parlamento Europeo, vige in un sistema elettorale proporzionale puro, introdotto nel 1979 e corretto appunto nel 2009 con l'aggiunta di una soglia di sbarramento al 4%, fissata per ridurre l'eccessiva frammentazione politica.
I seggi sono dapprima ripartiti tra le liste nell'ambito del collegio unico nazionale, sulla base della somma dei voti da esse raccolti nelle circoscrizioni. Accedono al riparto le sole liste che abbiano ottenuto almeno il 4% dei voti validi. In deroga a tale soglia, le liste delle minoranze linguistiche possono collegarsi ad un'altra lista di orizzonte nazionale: in tal caso la lista della minoranza linguistica somma i propri voti a quelli della lista nazionale e ottiene un seggio qualora un suo candidato ottenga almeno 50.000 suffragi.
Non c'è sondaggio pubblicato ultimamente che cita nemmeno tra gli esclusi la lista verde/Pizzarotti, le possibilità di superare il quoziente sono nulle, che senso ha disperdere questi voti quando secondo me andava appoggiata una lista unitaria con la lista Köllensperger, più Europa e il pd, regalando così facilmente il seggio al candidato SVP, miopia o cosa ?

Do., 21.02.2019 - 13:20 Permalink