Gesellschaft | Disagio psichico

Dialogo e corresponsabilità

Il Gruppo di Progettazione Partecipata del Servizio Salute Mentale di Trento interviene con una lettera sul tema del disagio psichico, dialogo e corresponsabilità
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  • Foto: Gpp Centro Salute Mentale Trento

  • Il Gruppo di Progettazione Partecipata è l’organismo che, ispirandosi al modello del fareassieme, promuove e garantisce la gestione condivisa del Servizio Salute Mentale di Trento attraverso il coinvolgimento concreto di tutte le componenti interessate. I suoi 16 rappresentanti, democraticamente eletti tra utenti, familiari, cittadini, volontari, medici e operatori, orientano attivamente le scelte del Servizio sulla base delle diverse sensibilità, esperienze e competenze. 

    In questo momento di particolare complessità, ci troviamo ad affrontare una sfida sempre più pressante: il crescente ricorso all’ospedalizzazione di persone con disagio psichico disposta dalla magistratura, fenomeno che sta mettendo a dura prova l’intero sistema di cura.
    Assistiamo con apprensione al diffondersi di un pericoloso equivoco nell’opinione pubblica: l’automatica associazione tra sofferenza psichica e pericolosità sociale. Questa visione distorta, che ignora i notevoli progressi raggiunti nella cura e nella riabilitazione, rischia di riportarci a un passato che credevamo superato, quando il “diverso” veniva semplicemente allontanato dalla società.
    Il nostro approccio, costruito attraverso anni di lavoro sul campo e di appassionato impegno, si fonda sulla ferma convinzione che ogni persona possa recuperare e costruire un progetto di vita dignitoso. Tuttavia, la tendenza alla criminalizzazione del disagio psichico sta producendo effetti devastanti. L’assenza in Trentino di un Punto Unico Regionale, fondamentale per il coordinamento dei casi psichiatrici, aggrava ulteriormente la
    situazione.
    La conseguenza più immediata è il frequente ricorso della magistratura al ricovero nei reparti “ordinari” di psichiatria, una soluzione che, nonostante la dedizione e professionalità degli operatori, compromette il percorso terapeutico non solo dei diretti interessati, ma di tutti i pazienti coinvolti. Gli psichiatri si trovano così a dover gestire situazioni che vanno ben oltre il loro ruolo terapeutico, trasformandosi impropriamente in tutori dell’ordine pubblico.
    Di fronte a questa complessità, è indispensabile una risposta coordinata tra tutte le istituzioni: sanità, giustizia, forze dell’ordine, amministrazioni locali e associazioni. Solo attraverso una chiara definizione di ruoli e competenze, e un’efficace collaborazione, potremo sviluppare soluzioni che tutelino sia i diritti dei pazienti sia la sicurezza della comunità.
    La psichiatria non può e non deve diventare un contenitore indifferenziato di emergenze sociali. Serve con urgenza un cambio di prospettiva che privilegi una gestione integrata dei casi critici, con percorsi e strutture appropriate per le diverse forme di disagio psichico.
    Come GPP, mettiamo a disposizione la nostra esperienza sul campo e la nostra visione di una psichiatria moderna e umana, nella convinzione che solo attraverso un dialogo costruttivo e scelte condivise si possa garantire una risposta efficace ai bisogni di tutti.


    Gruppo di Progettazione Partecipata
    Anna Bacia, Carmen Fedrizzi, Daniel Uche, Federica Detassis, Francesca Sozzi, Giovanni Galluccio, Iris Zanini, Laura Biondaro, Manuela Girardi, Marilena Ferretti, Mauro Coppa, Patrizia Pontalti, Roberta Pederzolli, Simone Costa, Stefano Ricci, Wilma Di Napoli.
    Per Info contatti 3472254798; [email protected]