Politik | Consiglio comunale

Parità di genere sacrificata?

Fa discutere l’accordo tra Andriollo e centrodestra per stralciare bilancio di genere e linguaggio inclusivo dal Piano sociale ed evitare l’ostruzionismo dell’opposizione. Contrari Cologna (Team K) e Rabini (Verdi).
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Foto: Seehauserfoto
  • Il piano sociale del Comune di Bolzano è passato, ma il via libera è arrivato solo grazie a un accordo che ha sacrificato due nodi sulla questione di genere. Durante la seduta di lunedì (17 marzo) del Consiglio comunale di Bolzano sono stati proposti due emendamenti dal consigliere Claudio Della Ratta. La proposta prevede l'eliminazione della comunicazione inclusiva dal Piano sociale e la trasformazione del bilancio di genere da obbligatorio a discrezionale per la futura amministrazione. Gli emendamenti, sostenuti da tutte le opposizioni di destra in aula, sono frutto di un patto tra maggioranza ed opposizioni per far passare il maxi Piano sociale senza subire ostruzionismo, cedendo su questi due aspetti legati alla parità di genere. La strategia ha funzionato: il piano è stato approvato, ma non senza polemiche.

     

  • Cos'è il Piano sociale?

    Il Piano Sociale Qualità della Vita del Comune di Bolzano (2024-2034) è un documento di programmazione elaborato in modo partecipato “per migliorare la qualità della vita nei prossimi dieci anni”, come spiega l’Assessorato alle Politiche sociali. Coinvolgendo circa 800 persone tra cittadini, esperti e istituzioni, il piano individua nove ambiti tematici cruciali, come l’abitare, l’integrazione socio-sanitaria e il divario digitale, e propone 180 azioni suddivise in 5 macroaree: “Il metodo adottato evidenzia la necessità di strategie integrate e cooperazione tra pubblico, privato e terzo settore per affrontare la crescente complessità sociale, economica e demografica, promuovendo servizi inclusivi e sostenibili”.

    A questo link trovate una presentazione più dettagliata: https://opencity.comune.bolzano.it/Novita/Comunicati-stampa/Presentato-il-Piano-Sociale-del-Comune-di-Bolzano 

  • I due emendamenti

    Il consigliere Della Ratta ha proposto di stralciare il punto in cui viene previsto che “l’amministrazione utilizza una comunicazione di genere inclusiva”. Secondo l'esponente de La Civica per Bolzano - Oltre Weiter, “l’amministrazione ha sempre utilizzato uno stile inclusivo, non serve formalizzare l’impegno nel piano sociale. La normativa vigente prevede già questa disciplina a livello europeo, è un punto ridondante”. 

  • Il consigliere proponente Claudio Della Ratta Foto: Seehauserfoto
  • Di tutt'altro avviso il consigliere Matthias Cologna, candidato sindaco del Team K alle prossime elezioni, che ha sottolineato: “Stralciare questo punto fa capire quanto importante sia. Non si può dedicare 200 pagine all'attenzione per le minoranze e poi approvare questo emendamento”. A difendere la scelta della maggioranza è intervenuto l’assessore al sociale Juri Andriollo, candidato sindaco della coalizione di centrosinistra: “Ripeterlo forse è riduttivo ed inutile. Penso che nessuno neghi l’evidenza di mantenere un linguaggio di genere rispettoso, evitiamo la speculazione politica”. 

  • Il consigliere del Team K Matthias Cologna Foto: Seehauserfoto
  • La discussione si è fatta più accesa sul secondo emendamento, con cui si modifica la frase “l’amministrazione elabora un bilancio di genere” con “l’amministrazione si riserva di valutare l’introduzione di un bilancio di genere”. Il bilancio di genere è uno strumento che mira a realizzare una maggiore trasparenza sulla destinazione delle risorse di bilancio e sul loro impatto su uomini e donne. L’obiettivo è promuovendo un'equa distribuzione delle risorse considerando le differenze socio-economiche tra i generi. Secondo Della Ratta, che ha presentato anche questo emendamento, la scelta se attuare questo strumento o meno non andrebbe imposta ma lasciata alla discrezione della futura amministrazione. 

  • L'assessore Chiara Rabini Foto: Seehauserfoto
  • All'interno della maggioranza i Verdi si sono opposti a questo emendamento. L'assessora alle Pari Opportunità dei Verdi, Chiara Rabini, che ha votato contro, ha espresso la propria delusione: “Come assessora alle pari opportunità ho il compito di dire che Della Ratta sta sbagliando, purtroppo le diseguaglianze strutturali esistono, il bilancio di genere serve per raggiungere quell’equilibrio strutturale a cui il comune punta. Moltissimi comuni lo stanno applicando e l’unione europea finanzia chi ha questo tipo di criterio. Mi dispiace per il piano sociale dell’assessore Andriollo, che rimane necessario, ma voglio ribadire che si sta commettendo un errore grave con questa proposta”. Critico anche Cologna: “Trovo assurdo che si facciano emendamenti ideologici, mi dispiace perché rimarrà una macchietta su un piano sociale che andava nella direzione giusta”.

    A spiegare le vere ragioni dietro al voto favorevole della maggioranza è stato il consigliere Pd Claudio Baratta, che in aula ha dichiarato: come la sensibilità della maggioranza vada nella direzione opposta delle due proposte. “La sensibilità della maggioranza va nella direzione opposta rispetto a queste due proposte. Tuttavia, la scelta è stata tra far approvare il piano sociale o affrontare 200 emendamenti: per questo è stato raggiunto un accordo con le opposizioni”. 

  • L'assessore al sociale Juri Andriollo Foto: Seehauserfoto
  • Il voto finale

    La tattica ha funzionato. La prima delibera, sull'eliminazione del linguaggio inclusivo, è passata con 26 voti favorevoli, 1 astenuto, 9 consiglieri che non hanno espresso il voto e 5 contrari: Matthias Cologna, Chiara Rabini, Rudi Benedikter e Tobias Planer (Verdi), e Monica Franch (PD). La seconda delibera, relativa al bilancio di genere, è stata approvata con 27 voti favorevoli, 3 astenuti, 7 voti non espressi e 4 contrari (gli stessi, ad eccezione di Planer, che si è astenuto). Infine, il piano sociale nel suo complesso è stato approvato con una larga maggioranza.