Politik | Araldica

Ville d'Anaunia, val di Funes?

Le Odle appaiono in una delle proposte per il nuovo stemma del comune della Val di Non, al posto delle Dolomiti di Brenta. L'assessora Concini: “Se vince, sarà cambiato”.
anaunia.jpg
Foto: Salto.bz

Saranno quattromila i cittadini di Ville d'Anaunia chiamati a scegliere il nuovo stemma del comune della Val di Non, in Trentino, nato nel 2016 dalla fusione di tre comuni preesistenti: Tuenno, Tassullo e Nanno. A quasi tre anni dal referendum che ne sancì la nascita, per il neo-comune noneso tra meleti e lago di Tovel è giunta l'ora di individuare uno stemma e un gonfalone che rappresentino l'ente, il cui nome trae origine dal toponimo storico della zona (Ville) unito all'antica denominazione della valle (l'Anaunia). Tra le 52 soluzioni grafiche arrivare in municipio a Tuenno – nell'ambito del concorso indetto dall'amministrazione comunale su proposta della assessora Gloria Concini – una commissione tecnica composta da un esperto in storia locale, un esperto in storia economica, un grafico professionista e un architetto designer ha selezionato le tre proposte finaliste che saranno al vaglio di tutti i residenti con più di 16 anni. La valutazione “partecipata” avverrà sul sito del Comune, presso le sedi municipali e le biblioteche, e si concluderà l'8 maggio.

Le Dolomiti sbagliate

Ma c'è una pietra d'inciampo in questo percorso sinora senza ostacoli: una roccia di dolomia arrivata sino in finale, nonostante un clamoroso “plagio” paesaggistico. La somiglianza tra il profilo stilizzato dei monti nella terza proposta e quello delle Odle/Geisler, le cime dolomitiche simbolo della val di Funes in Sudtirolo, non è sfuggita agli sguardi più attenti – anche di qualche commentatore sulle pagine social del comune di Ville d'Anaunia. Eppure il grafico, nella descrizione a corredo della sua bozza, fa chiaro riferimento alle Dolomiti di Brenta: “Tra i valori che il nascente Comune unitario vuole maggiormente rappresentati, il progetto qui esposto ha privilegiato le evidenze naturalistiche delle realtà locali (...): Dolomiti, Laghi e Parco Naturale. Non manca, comunque, il richiamo alla coltivazione delle mele a marchio DOP”. L'autore spiega che nel logo sono presenti “tre forme diverse per i laghi: Tovel, Portolo e Santa Giustina. Tre mele: Melinda, Delicius e Renetta, che assumono doppia valenza, divenendo simboli anche della fusione di Nanno, Tassullo e Tuenno. L’ambiente e il territorio sono evidenziati con gli smalti verde acqua per i laghi e azzurro per il cielo sovrastante le cime delle Dolomiti di Brenta del Parco Naturale”. Peccato che al posto delle vette del Brenta ci siano le Odle.

Varianti in corso d'opera

L'assessora Gloria Concini reagisce con pragmatismo all'accaduto: “Ho lanciato l’iniziativa ma non ho fatto parte della commissione tecnica che ha valutato le proposte di stemma. È evidente che solo un occhio attento e conoscitore delle montagne altoatesine avrebbe potuto intravedere la somiglianza. In ogni caso, la commissione tecnica aveva già espresso l’opinione, registrata a verbale, di richiedere all’autore dello stemma (qualora si fosse aggiudicato la vittoria) di modificare il profilo delle montagne a ricordo e somiglianza del Brenta – ignara del fatto che il profilo rappresentato non fosse un profilo immaginario ma (probabilmente) reale”. Molto sportivamente, Concini augura buona fortuna ai concorrenti in gara: “Che vinca lo stemma migliore ma, in caso di successo della proposta in questione, si provvederà a richiedere la modifica del profilo montuoso, cosa che il bando di concorso consente al Comune di fare”. In attesa di conoscere il vincitore, qualcuno non mancherà di alzare lo sguardo verso le montagne di casa.