Kafka tirato per la giacca
Il 2020 poteva infatti essere l’occasione per un’indagine letteraria e non solo, ad ampio spettro sui rapporti tra lo scrittore e Merano, sullo sfondo di un (quasi) inizio Novecento storicamente magmatico: e, invece, ecco il convegno, il dibattito e poco di più. Almeno per quel poco che si è caèito sinora. Qualche decina, però, i collaboratori del progetto, chissà perché.
Franz Kafka, uno degli scrittori che ha trasformato la letteratura europea, sta dunque per “tornare” a Merano. Lo farà per l’intero anno prossimo, cent’anni dopo un suo soggiorno di cura (ma anche di scrittura e non solo di qualche lettera) prima nell’attuale centro della cittadina sul Passirio e poi nel quartiere di Maia Bassa, allora comune autonomo.
Un tuffo nella storia anche per lo scrittore: dopo il trattato di Saint Germain, infatti, anche Merano iniziava a diventare proprio nel 1919-20 un po’ italiana, come del resto tutto l’attuale Alto Adige\ Sudtirolo.
Tra le iniziative, spicca quella di una installazione artistica sulla piazzetta presente davanti all'ex pensione Ottoburg.
Ma come sarà raccontato Kafka a Merano? Annotava anni fa lo scrittore meranese d’adozione Alessandro Banda: “A volte, passando per viale Maia, mi capita di vedere qualche turista che fotografa la lapide di Kafka. Passando per via Winkel non mi è ancor mai capitato di vedere qualcuno fotografare la lapide di Morgenstern…”.
Ecco, lo spirito sapido e critico di Banda mancherà – però - l’anno prossimo tra incontri, dibattiti, letture pubbliche e la ovvietà di alcune visite guidate in un comune dove si svolgono regolarmente da anni.
Il Comune di Merano ha ricevuto invece altre proposte da dedicare ai cent’anni dalla visita di Kafka, le ha messe insieme e le proporrà dalla primavera all’autunno 2020.
Tra le iniziative, spicca quella di una installazione artistica sulla piazzetta presente davanti all'ex pensione Ottoburg. L'opera d'arte verrà scelta attraverso un concorso bandito e curato da Kunst Merano Arte, dove si augurano una buona partecipazione anche di artisti italiani. Il 10 maggio scadrà la data delle preselezoni.
E nell’autunno 2020 il Suedtirol Festival (ex Settimane musicali meranesi) proporrà un matinée con l’attrice Krista Posch e un ensemble musicale. Luogo: l’istituto Marie Curie, ex grande albergo, dove Kafka soggiornò qualche giorno prima di trasferirsi in un posto meno caro e più stimolante.
Il soggiorno di Kafka è comprovato dall'elenco degli stranieri pubblicato dal „Burggräfler“, dalle note dello scrittore nel suo diario e soprattutto dalle "Lettere a Milena".
Previste anche giornate di approfondimento con studiosi non meranesi e la pubblicazione di tutti gli interventi a fine 2020. Un gruppo di studio e operativo (tra gli altri Veronika Rieder e gli esperti Tiziano Rosani e Ferruccio delle Cave) è già al lavoro.
Impegno non semplice (e qui il sindaco può essere soddisfatto dei suoi uffici interni) anche perché a Merano di Franz Kafka si parla e si raccontano episodi e aneddoti da sempre.
Purtroppo Kafka riferì solo occasionalmente del luogo nel quale si trovava: cità la passeggiata Lungopassirio, un caffè, un panificio. Di certo ha compiuto passeggiate in città ad esempio per recarsi allo stabilimento termale, alla fondazione Königswarter e probabilmente, lui ebreo, visitò la sinagoga.
Il soggiorno di Kafka è comprovato dall'elenco degli stranieri pubblicato dal „Burggräfler“, dalle note dello scrittore nel suo diario e soprattutto dalle "Lettere a Milena".
Ma non solo. E allora i casi sono due: gli organizzatori e curatori ci riservano qualche sorpresa oppure nei prossimi mesi dovranno studiare e documentarsi di più. E solo dopo inaugurare l’anno kafkiano a Merano.