Dustin, la prima volta in azzurro
-
C’è anche Dustin Gazley, il top player biancorosso, tra i convocati della nazionale italiana che disputerà i mondiali di prima divisione che si svolgeranno a Bolzano a partire dal 28 aprile. Il forte attaccante americano, che quest’anno ha segnato ben 24 reti, è il giocatore più tecnico dell’Hc Bolzano. Gazley, la cui madre è originaria di San Cataldo in Sicilia, esordirà in azzurro a 35 anni.
Nativo di Novi, cittadina nei pressi di Detroit, nello stato del Michigan, Dustin comincia la sua carriera sportiva a livello junior nella stagione 2005-06 nei Sioux City Musketeers, che militano nella USHL (United States Hockey League, lega junior maggiore negli States). Poi, nel 2007-08 passa quattro anni nella Michigan State University, che disputa la NCAA (lega americana dei College), dove mette a segno 73 punti in 153 partite. Dal 2011-12 passa tre anni a giocare tra la AHL (American Hockey League, seconda lega nordamericana) e la ECHL (East Coast Hockey League). Dal 2014-15 al 2017-18 gioca fisso in AHL con i Hershey Bears, franchigia affiliata ai Washington Capitals (NHL). In AHL totalizza 126 punti in 278 partite disputate. Poi, nel 2018-19 passa oltreoceano, lo acquistano proprio i Salzburg Red Bulls. Dopo la stagione 2018-19 in EBEL, passa in Svezia, dove gioca per una stagione (2019-20) nel Mora IK, squadra militante in Allsvenskan (seconda lega svedese). Nella stagione 2020-21 Dustin Gazley sbarca finalmente nel capoluogo altoatesino. Nel Bolzano disputa quattro anni, nei quali mette a segno 154 punti in 181 partite. Sfiora il titolo con i biancorossi la scorsa stagione e questa, da grande protagonista esce in semifinale. È arrivata in questo ritiro pre-mondiale la sua prima convocazione in nazionale italiana, con la quale ha già esordito nelle due amichevoli contro la Francia, mettendo a segno subito il suo primo gol (+ un assist).
SALTO: Dustin Gazley, come si sente dopo questi primi giorni di ritiro con la nazionale italiana?
Dustin Gazley: Beh sono stati dei primi giorni molto buoni, ci sono diversi ragazzi qua che mi aiutano molto durante la preparazione sul ghiaccio. Fino ad ora è stata un’esperienza molto positiva, il coaching staff è molto preparato e per me personalmente è una bella prova.
Giocare nella nazionale italiana ha aiutato nella sua decisione di venire e restare qui a giocare a Bolzano?
Giocare qui a Bolzano e avere il mondiale in casa quest’anno è stato per me fondamentale per avere la possibilità di giocare per la nazionale. Spero di avere la possibilità di entrare nel roster per il mondiale e di dare il mio massimo contributo alla squadra.
Come ha fatto a prendere il passaporto italiano?
In effetti ho ottenuto il mio passaporto italiano quando ero ancora alla “high school”, nel 2000 e qualcosa, non ricordo esattamente quale anno, ma so che è passato diverso tempo. Lo ho ottenuto attraverso a mia mamma, la cui famiglia è originaria della Sicilia. Precisamente di San Cataldo, che è una cittadina al centro della Sicilia. Mia madre ha impiegato più o meno un anno e mezzo per mettere insieme tutti i documenti necessari. Quando poi ho avuto tutti i documenti ci ho messo solo poche settimane per prendere il passaporto italiano.
-
Come si sente qui in Alto Adige? Ha in mente di restare a giocare nel Bolzano ancora nelle prossime stagioni?
Sì, come detto anche in precedenza, l’Alto Adige è stata come una seconda casa per me e la mia famiglia negli ultimi anni, mio figlio va all’asilo qua ed è un’area che dedica molto spazio e dà molte possibilità alle famiglie. Ci siamo fatti molti amici anche fuori dal mondo dell’hockey e quindi sarebbe grandioso stare qui un’altra stagione.
Restando a giocare nel Bolzano e in Italia le darebbe anche naturalmente la possibilità di partecipare ai giochi olimpici invernali Milano-Cortina 2026. E’ un suo traguardo?
Ovviamente se ci sarà l’opportunità, sarebbe di sicuro un grande sogno per me partecipare alle Olimpiadi, mi piacerebbe davvero avere questa opportunità. In futuro pianificherò tutto anno per anno ma le olimpiadi sono decisamente un grande traguardo per me.
Come ultima domanda, un piccolo salto indietro di qualche settimana, alla sconfitta in gara sette di semifinale contro i Red Bulls. Nonostante tutto avete fatto una grande stagione, è d’accordo?
Beh, ovviamente, se guardi da dove siamo partiti, eravamo ultimi in classifica per il primo mese di stagione e facevamo molta fatica. Il nostro traguardo, quindi, era diventato quello di riuscire ad entrare ai playoff. Siamo riusciti a salire addirittura fino al quarto posto e questo ci ha garantito il fattore campo nei quarti di finale, che ci ha aiutato molto a passare il turno. Nella semifinale siamo arrivati fino in gara sette e la partita è andata all’overtime. In un overtime di una gara sette può succedere di tutta, questa volta sfortunatamente non è andata bene per noi. Sono davvero orgoglioso della squadra e del gruppo che si è creato all’interno dello spogliatoio e per come siamo riusciti a ribaltare tutto dopo quei primi mesi difficili.