Gesellschaft | Riforma dello Statuto

Convenzione (non) fa rima con partecipazione

Il Forum dei 100 si è riunito ieri, 18 giugno, all’EURAC di Bolzano. Meno di 70 i presenti. Ecco i temi dei prossimi incontri.

Prosegue con la sua scia di polemiche il percorso verso la riforma dello Statuto di Autonomia. La scorsa settimana un’accesa discussione aveva caratterizzato la seduta della Convenzione dei 33 con il comprovato presenzialismo di Schützen ed esponenti della destra tedesca che erano riusciti a fare inserire l’autodeterminazione nell’elenco dei temi da trattare nel prossimo futuro. Ieri (18 giugno), nel frattempo, è tornato (per la seconda volta) a riunirsi il Forum dei 100. “Come strutturare la collaborazione con la Convenzione dei 33, l’altro organo della Convenzione sull’Autonomia? A quali temi dare la precedenza? E dove è possibile intervenire?”, questi i quesiti attorno ai quali si è animato l'incontro. Elisabeth Alber dell’EURAC – Istituto per lo studio del Federalismo e del Regionalismo, e Jens Woelk, professore di diritto costituzionale comparato all’Università di Trento e ricercatore dell’EURAC, hanno illustrato le condizioni quadro giuridiche dello Statuto di Autonomia.

Jens Woelk ed Elisabeth Alber

Alber ha spaziato dalle più importanti fonti normative su cui si basa l’Autonomia altoatesina fino alla legge provinciale 3/2015, che ha istituito la Convenzione sull’Autonomia stessa. In quanto alle fonti normative dello Statuto ha citato il diritto internazionale, il livello costituzionale, leggi nazionali, norme di attuazione e il diritto europeo, illustrando poi lo status speciale della Provincia autonoma di Bolzano all’interno della Regione autonoma del Trentino Alto Adige. “Nella storia dello Statuto di Autonomia, che è una legge costituzionale - ha spiegato Woelk - ci sono due tappe importanti: 1948 e 1972. Ora se ne aggiunge una terza: se diverrà una cesura come nel 1972, è da vedere. La Provincia autonoma di Bolzano ha competenze primarie e secondarie, ma anche competenze complementari e concorrenti con lo Stato italiano. In particolare le cosiddette competenze trasversali rendono tutto più delicato, e molte questioni approdano alla Corte costituzionale, che garantisce i diritti di Stato e Costituzione”. Dal punto di vista giuridico è ora necessario, secondo il ricercatore, che tutte le competenze siano riunite e venga fatta chiarezza. È il momento opportuno - precisa Woelk - in quanto la riforma costituzionale modifica l’art. 117, e molte Regioni perderanno competenze, se essa viene attuata: una chiara definizione delle competenze garantirebbe quindi la tutela costituzionale.

La partecipazione tuttavia non è ancora al top: meno di 70 le persone presenti ieri all’Eurac, 8 i gruppi di lavoro che nei prossimi appuntamenti affronteranno i seguenti temi: Sviluppo dell’Autonomia, Ruolo della Regione, Rapporti con Roma e Vienna, Doppia cittadinanza; Autodeterminazione, Euregio, Rapporti con Austria e Italia, Attivisti sudtirolesi; Cultura, Formazione, Toponomastica; Appartenenza linguistica, Proporzionale, Rappresentanza di interessi della Ladinia, Bilinguismo e trilinguismo nella pubblica amministrazione; Sostenibilità (ambiente), Economia, Ricerca, Lavoro; Sociale, Sanità e sport; Persone con background migratorio e Convivenza, Plurilinguismo; Forme di co-decisione (democrazia diretta e rappresentativa, partecipazione). Compito del Forum dei 100, infatti, è quello di elaborare suggerimenti relativi all’adeguamento istituzionale dello Statuto di Autonomia e alle relative integrazioni, da trasmettere al termine del processo di confronto alla Convenzione dei 33 e al Consiglio provinciale. I gruppi di lavoro avranno la possibilità, nei futuri incontri, di consultare esperti dei temi definiti. Da parte dell’EURAC saranno elaborati e proposti al Forum input aggiuntivi sui singoli argomenti dei gruppi di lavoro, già operativi. Il prossimo incontro del Forum dei 100 è in programma l’8 ottobre alle 9.30 all’EURAC.