Gesellschaft | Non autosufficienza

"Pamer sbaglia, si investa in strutture"

Le donne del PD criticano l'assessora al sociale per la proposta di dare uno stipendio ai familiari che si prendono cura di un parente. "Modello sbagliato".
Seniorenpflege
Foto: Freepik
  • L'assessora provinciale Rosemarie Pamer propone per Alto Adige il modello assistenziale austriaco, in base al quale i familiari che all’interno del nucleo famigliare assistono i parenti possono essere assunti ricevendo uno stipendio.  "Le donne democratiche dell’Alto Adige - si legge in una nota -  esprimiamo dubbi sulla validità di questo modello, che non ci sembra né innovativo né proiettato nel futuro, anzi sembra un passo indietro, adatto ad una visione e una suddivisione dei compiti famigliari da superare".

    Per le donne del PD "tutte le proposte di sostegno alle famiglie sono utili, ma non prive di trappole per le donne stesse. Che insidia ci può essere in questa proposta? Che la pressione sociale e culturale obblighi le donne a stare a casa ad assistere i propri cari rinunciando al proprio lavoro, spesso meno remunerativo di quello del marito e quindi più facilmente sacrificabile. Seguendo questa strada sarà sempre più difficile un cambio di mentalità. Alla fine si pensa sempre che siano le donne a sopperire alla mancanza di welfare".

    Il modello inoltre, secondo le donne democratiche presenta dubbi da chiarire: chi si occuperà dell'anziano nel caso in cui non abbia una famiglia di supporto? Come si integrerà l’attuale assegno di cura? E nel caso in cui chi assite ha una pensione?  "La direzione - conclude la nota - deve essere un'altra: investire in strutture socio assistenziali che coprano tutto il corso della vita, analizzare ulteriori modelli più vicini alle realtà urbane, aumentare i servizi, dare ampia scelta alle famiglie, potenziare le RSA, creare soluzioni "di mezzo" come appartamenti protetti, reperire personale formato. Sappiamo che quest'ultimo è un grande problema, ma non si può accettare che pagare i famigliari sia l'unica soluzione possibile".

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pérvasion Fr., 19.07.2024 - 09:12

Meines Wissens ist das nicht das österreichische, sondern das burgenländische Modell. Im größten Teil Österreichs gelten also andere Modelle.

Ja, es könnte sich zu einer Herdprämie entwickeln, aber wird nicht immer gefordert, auch Hausfrauen sollten ein Gehalt und eine Rente bekommen? Ist die Alternative möglicherweise nicht die, dass sie die Arbeit trotzdem machen, dann aber kostenlos?

Was bringen uns noch mehr Einrichtungen, wenn es kein oder zu wenig Personal gibt?

»chi si occuperà dell'anziano nel caso in cui non abbia una famiglia di supporto?«

Ist es nicht so, dass die Pflege zu Hause nur eine Möglichkeit, aber keine Verpflichtung ist? Wer niemanden hat (oder niemanden, der diese Aufgabe übernehmen kann/will), wird weiterhin in öffentlichen Einrichtungen gepflegt.

Fr., 19.07.2024 - 09:12 Permalink
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Salto User
stefanoboragine66 Fr., 19.07.2024 - 11:09

Si arriva a un punto che si è costretti a ricorrere a una struttura. I caregiver possono reggere un periodo, poi arrivano a una sensazione crescente di stanchezza e di esaurimento emotivo, che può portare ad un calo delle difese immunitarie, allo sviluppo di sintomi psichici come ansia e depressione, e con problematiche varie come disturbi del sonno, disturbi gastro-intestinali e un generale peggioramento della qualità di vita. Si ammalano prima delle persone da assistere. Servono piccole strutture. Strutture grandi sono difficili da gestire, facili da riempire con anziani ma difficili da riempire con il personale. Ci avviciniamo sempre più al sistema americano, al di là delle norme sugli accreditamenti previste per legge, ci sarà sempre più una offerta gestionale di privati “profit”. Il settore delle residenze per anziani fa molta gola in quanto è un sistema che va al di la dell'economia in generale di un paese. E' una esigenza e in quanto tale diventa molto redditizia. Insomma è un investimento assicurato e duraturo nel tempo in considerazione dell'invecchiamento della popolazione. Aspettiamoci di vedere nei prossimi anni l'ingresso di grandi gruppi italiani ed europei in Alto Adige (vedasi i giganti per fatturato Korian e Orpea, Francesi già presenti in Italia). Invecchiamo tutti prima o poi e pertanto cerchiamo di spendere bene le risorse della collettività. Stefano Boragine SINDACATO AGO

Fr., 19.07.2024 - 11:09 Permalink