Tu quoque, Zerzer
Non c’è pace per l’Azienda sanitaria altoatesina. Dopo la lunga scia di polemiche che hanno accompagnato l’uscita di scena (definitiva, chissà) dell’ex direttore generale Thomas Schael ora nel mirino finisce Florian Zerzer, che martedì scorso (18 settembre) ha incassato il parere favorevole della giunta provinciale come prossimo dg dell’Asl proposto dall’assessora Martha Stocker, incaricata quindi di predisporre la relativa delibera e la bozza di contratto.
Ad alzare la voce sono però ora i presidenti di Fiaso (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere) e Federsanità, Francesco Ripa di Meana e Tiziana Frittelli che su quotidianosanità.it denunciano: “Il fatto che il nome del nuovo dg dell’Azienda sanitaria di Bolzano non sia ricompreso nell’albo nazionale degli idonei al ruolo, come previsto dalla legge, rischia di creare difformità nei criteri di nomina nel territorio nazionale che possono generare contenziosi e confusione”. E ancora: “È possibile che tale scelta sia il risultato delle numerose esclusioni dall’albo dei dg dove gli attuali criteri di accesso hanno finito per lasciare fuori professionalità in grado di dare nuovo impulso all'innovazione organizzativa delle Aziende. Ma allora sarebbe più utile rivedere i criteri di accesso all’albo piuttosto che delegittimarlo”.
Il fatto che il nome del nuovo dg dell’Azienda sanitaria di Bolzano non sia ricompreso nell’albo nazionale degli idonei al ruolo, come previsto dalla legge, rischia di creare difformità nei criteri di nomina nel territorio nazionale che possono generare contenziosi e confusione
Come noto la cosiddetta legge Madia disciplina il conferimento degli incarichi per i direttori generali delle Asl e la scelta deve avvenire solo tra gli idonei inseriti in un apposito elenco nazionale. Una misura allora introdotta con l’obiettivo di ridurre le nomine politiche. La Provincia di Bolzano ha istituito però un albo provinciale da cui attingere per trovare il suo nuovo dg e a livello nazionale la legge provinciale in materia che regola fra le altre cose, appunto, anche la nomina della figura apicale dell’Azienda, non è stata impugnata, ciò significa che fino a prova contraria è da considerarsi valida. Anche se nulla esclude possibili ricorsi, in primis da parte dello stesso Schael che risulterebbe in possesso di tutti i requisiti di legge essendo iscritto all’albo nazionale. L’epopea altoatesina continua.