Kultur | L'omaggio

Graz, l'eroina di Handicrea

Sabato (22 giugno) a Trento Alberto Bertoli canta con Pierangelo per Graziella Anesi, la paladina dei disabili scomparsa l'annos scorso. Evento in occasione di “Trento2024 capitale europea del volontariato”.
graziella anesi
Foto: Piero Cavagna
  • Da bambina fragile come vetro leggero, che si frantumava le ossa quasi solo con uno starnuto (quante fratture, quante operazioni dolorose nei suoi primi anni di vita!), Graziella Anesi, da Baselga di Piné, è diventata una paladina fortissima e coraggiosa dei diritti dei disabili. Per tutta la vita, lei che è rimasta piccina dentro una carrozzina, lei sorella di un gigante come Sergio Anesi a lungo sindaco di Baselga, lei zia di Matteo campione olimpico del pattinaggio di velocità, è stata la campionessa che dava voce a chi, come diceva lei, vive la vita rasoterra. A livello di strada, dove i gesti quotidiani costano più fatica.

    La pittrice Clara Lunardelli, amica e compagna di impegno, la ricorda così: “Per oltre venticinque anni siamo state l’una a fianco dell’altra, a ridere. Ridere sbigottite di come ci “aveva messe” la vita. E guardavamo, sedute sempre, chi passava camminando e si diceva tormentato dalla vita. Talvolta ci sembrava perfino di essere privilegiate. Una sfiga sorridente la nostra, per molto tempo”.

    La cooperativa da lei fondata nel 1995 (dopo la prima esperienza della Siarta, con Natale Marzari il picconatore delle barriere architettoniche) si chiama HandiCREA, creativa fin dal titolo, ed è diventata ormai lo sportello principale delle politiche pubbliche per la disabilità nella provincia di Trento, al di là del colore politico dei governi provinciali. Graz, come la chiamavano gli amici, era una forza viva e innovatrice, lo è stata fino alla fine e andrebbe conosciuta anche fuori Trentino. Un libro è già in cantiere, per iniziativa della sua famiglia, e uscirà con Erickson entro Natale, una specie di dizionario di Graziella, del suo spirito, delle sue idee e delle sue lotte civili.

    Un altro trentino fuori dal comune, un altro di cui abbiamo nostalgia, come il fotografo Piero Cavagna, aveva raccontato la forza di Graziella con uno straordinario libro di immagini, in cui una sequenza di scatti descrivevano meglio di mille parole i cento microgesti che le costavano le più semplici attività quotidiane, come farsi il caffè o andare a letto la sera. 

  • Acrobazie: Negli scatti di Piero Cavagna tutte le difficoltà di Graziella nella vita quotidiana Foto: Piero Cavagna
  • "È stata una danza disordinata e bellissima dove quasi sempre il disabile sono stato io, con la mia idea sbagliata di confine: limite entro cui fermarsi, non punto da cui partire”. Così Piero spiegava il volume del 2005 “Tutto il giorno tutti i giorni”, ideato con Graziella. Il capitolo su di lei è arricchito da una bellissima lettera del “fratello unico – che sfiga! - della sorella handy”, come si autodefinisce Sergio Anesi. Siccome nessuno l’ha conosciuta meglio di lui, è giusto lasciargli la parola: «Bella la vita! Un sorriso per ogni persona, un sorriso per ogni avversità. Non tutti sanno il tuo segreto: ti basta una goccia di caffè per garantire una montagna di serenità a te e agli altri. Ah il caffè; se non ci fosse la moka che vita sarebbe?».

    E difatti una delle sequenze di Piero è proprio su Graziella che fa le sue acrobazie mattutine per farsi il caffè.

  • Foto: --

    «Cara Graziella – continua Sergio – abbiamo provato di tutto per lasciarti andare: non ne è andata dritta una. L’ospedalino dopo le tue oltre 30 fratture in due anni ha sentenziato che non potevi neppure essere considerata degente. Non sapevano più dove metterti il gesso. Fuori di qui! I primari di Bologna e di Leningrado hanno sentenziato: “Entro i tre anni di vita se ne va. Ci spiace – hanno detto a mamma Alma e a papà Fiore – ma sarà così. Preparatevi”. Ma “così” come? Da cinquant’anni ci stiamo preparando (ma ti confesso che non saremo mai pronti)… ». La conclusione suonava così: «E allora ciao, rompi balle, continua pure a farti giri sulla giostra, a bere caffè e a sorridere. Ne abbiamo tutti bisogno”.

    Nel gennaio 2023 Graziella ha preso un’altra giostra con destinazione incognita e ha lasciato, arrivata contro ogni pronostico a 67 anni d’età, un vuoto grande.

    Un’occasione per ritrovarla e ripensarla sarà questo sabato 22 giugno, con l’evento organizzato da Fausto Bonfanti per HandiCREA, “Alberto Bertoli canta con Pierangelo. Dedicato a Graziella Anesi”, alle 20.30 alla Sala inCooperazione di via Segantini 10, a Trento. “Non vuole essere – spiegano i promotori – un semplice concerto ma un evento vero e proprio in occasione di “Trento2024 capitale europea del volontariato” dove ricordare e mantenere viva la memoria di una donna speciale come Graziella Anesi: un evento, un momento di gratitudine, ricordo ma anche di prospettiva dove vogliamo mantenere vivo il suo grande progetto che ha caratterizzato la sua vita nonostante la fragilità fisica che ha contraddistinto la sua esistenza. I biglietti sono prenotabili a HandiCREA tel. 0461 239396 e a Promoevent, tel. 0461 910788.

    Sul necrologio di Graziella hanno messo una frase di Vecchioni che le piaceva tanto e la racconta, “Sogna ragazzo sogna”. E Bertoli a Trento non potrà non cantare una canzone che molti amano, al di là del suo messaggio “verde” ante-litteram: “Eppure il vento soffia ancora”. Eppure la storia di Graz dà ancora, a tanti, forza e respiro. E gonfia le vele. A chi lotta e a chi sogna.