Der Denkbaum
Quando arrivammo, oltre 20 anni fa, all’Elsenhof, il vecchio maso vicino al bosco dove tuttora abitiamo, intorno a noi molte cose erano in cambiamento. I prati pieni di fiori venivano trasformati in vigneti. Tutto veniva terrazzato. A fatica sopportammo questi interventi, anche per la consapevolezza di non poter cambiare il corso delle cose.
Ma poi arrivarono anche i boscaioli. I castagni – alcuni dei quali ultracentenari, avevano contratto una malattia, il cancro della corteccia dei castagni, che faceva morire uno dopo l’altro questi monumenti del tempo.
Nel prato sotto la casa venne tagliato anche il più grande e maestoso dei castagni per questo motivo. Di lui rimase un tronco mozzato che per un po’ era per noi occasione di rimpianto ogni volta che si passava di lì.
Poi decidemmo di dare a quel tronco un’altra destinazione. Una volta mi sedetti sopra in un momento di tristezza e notai in che bel punto del mondo mi trovavo. In mezzo a un prato pieno di fiori, con ai piedi tutta la Val d’Adige. Che splendore. E che peccato essere tristi o arrabbiate, mi resi conto.
Da quel momento in poi ogni volta che nella mia famiglia qualcuno era di malumore o arrabbiato, allora prendevamo e andavamo da quel castagno. Con i miei bambini lo battezzammo il Denkbaum, l’Albero dei buoni pensieri. Ha fatto parte della loro infanzia e della mia giovinezza, il nostro Denkbaum e ci è stato utile molte volte.
Qualche anno fa decidemmo che era il caso di condividere il nostro Denkbaum con altre persone. Perché tenere per noi la bellezza di questo luogo, ci chiedemmo. Allora facemmo un cartello di legno, quello della foto, e lo piantammo vicino al vecchio castagno.
Quest’estate poi, in un giorno di malinconia, mi avviai verso il Denkbaum. Vidi il cartello, sempre lì, ma notai anche che nell’erba si era creato un piccolo sentiero verso il tronco. Quindi le persone si fanno attirare dalla nostra segnalazione, pensai. Mi rallegrai e mi misi a sedere sul tronco, contenta di ritrovare, pian piano il mio buon umore.
Poi si avvicinò una signora del mio paese. Si fermò. “Hai visto tutti quei tipi di orchidee selvatiche che crescono intorno a te?”, mi chiese. Non ci avevo fatto caso. Insieme studiammo qui 3-4 tipi di piante rare che erano lì, in quel piccolo prato intorno al nostro tronco. Che bellezza! Che aristocrazia della natura!
Era già bella fin qui questa storia. Ma non è finita. Oggi a Bronzolo, facendo campagna elettorale, ho incontrato un nostro amico. Abbiamo parlato di politica, di quel potere che dobbiamo rompere, di quella società che vorremmo costruire.
E stasera mi ha mandato una mail, augurandomi di riuscire in queste elezioni e promettendomi di spargere i semi di basilico che distribuivamo per “far crescere il verde”. E in allegato ha messo … la foto del Denkbaum!
Segno che nella vita tutto torna indietro.
E che più condividiamo, più abbiamo.
Di questo sono più che certa.