Costeranno 210 milioni le aree militari dismesse
Sulle pagine del quotidiano in lingua tedesca Dolomiten è tornato oggi in primo piano tema dell’acquisizione da parte della Provincia degli aree militari dismesse a Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico, Appiano, Dobbiaco e Varna.
Il quotidiano mette in evidenza il fatto che il passaggio è tutt’altro che economico. Parlare di 210 milioni in tempi di crisi e di braccio di ferro per la riorganizzazione della sanità locale è infatti tutt’altro che uno scherzo.
Come concordato con lo stato l’imponente somma di denaro verrà spesa dalla Provincia nella costruzione di alloggi per i militari che resteranno residenti sul territorio e nel risanamento di alcune caserme. In cambio la Provincia otterrà grandi aree dove poter edificare in base al nuovo piano di sviluppo e gestione del territorio che l’assessore competente Theiner sta portando avanti con grande attenzione ed attraverso un confronto aperto con le amministrazioni locali ed i cittadini.
Tre settimane la giunta provinciale ha messo in conto i mezzi finanziari per le prossime fasi della permuta Stato-Provincia sulle aree militari. L’assessore Christian Tommasini (competente per i lavori pubblici) ha chiarito che si tratta di prefinanziamenti, in quanto per il controvalore dei lavori eseguiti nelle caserme vengono trasferiti alla Provincia terreni militari garantendo pertanto una forma di capitalizzazione.
"In tal modo la Provincia acquisisce gradualmente in numerosi centri sul territorio superfici preziose che contribuiranno allo sviluppo delle singole località", ha spiegato Tommasini. I grandi areali militari che spesso oggi vengono percepiti come corpi estranei nei vari paesi si ridurranno alle superfici realmente necessarie.
La prosecuzione dei lavori rappresenta non da ultimo anche un programma di sostegno all'economia e di contrasto della congiuntura economica: "Grazie al programma edilizio nelle caserme e alla realizzazione del polo bibliotecario possiamo dare ulteriore impulso al settore delle costruzioni e agli artigiani locali", ha detto in merito Tommasini.
Il quotidiano Dolomiten punta però oggi sull’attenzione sul fatto che il programma della permuta risulta essere oggi più esteso, rispetto a quello reso noto a suo tempo.
Per i militari infatti la provincia non realizzerà solo abitazioni, ma anche strutture per il tempo libero, palestre, spazi per la musica, strutture sanitarie, piccole sale cinematografiche, edifici da adibire ad attività formative e piccoli spazi da adibire ad esigenze di culto religioso. La Provincia ristrutturerà anche depositi munizioni, laboratori e strutture per il tiro a segno.
Un aspetto che fa tuttora e farà anche in futuro molto discutere è il fatto che per riuscire a compiere tutti i lavori previsti la giunta provinciale ha progettato di ottenere un prestito bancario di ben 142,5 milioni di euro.
E questi soldi, interessi compresi, non verranno risarciti dallo stato perché, appunto, la Provincia otterrà ‘solo’ terreni, seppur di grande pregio.
All'articolo di Luca
All'articolo di Luca Sticcotti vorrei aggiungere un'osservazione critica: Oltre le spese sopra elencate, la Provincia avrà a sopportarne altre, causate per colpa propria. In concreto: la costruzione degli alloggi sull'area della caserma Lugramani (Brunico) è da parecchio tempo ferma, causa il fallimento dell'impresa incaricata, la ZH. Bisogna rimproverare alla Provincia l'irresponsabilità che ha manifestato nell'assegnare i lavori a tale ditta in quanto la situazione finanziaria della stessa er molto preoccupante già al momento dell'assegnazione. E di questo erano a conoscenza anche i bambini dell'asilo. Non tenendone conto la Provincia di questo disagio, si è resa senz'altro responsabile dei maggiori costi, che non saranno di poco conto. Non è comprensibile infine, perché mai la Provincia dovrebbe accendere dei mutui, quando l'amministrazione Durnwalder sempre ha definito sufficienti i fondi necessari al perfezionamento dell'affare "cessione di aree militari".