Vicolo cieco?
Questa legge elettorale, a quanto pare, non s’ha da fare. Eppure, durante la seduta di ieri (20 gennaio), la situazione inzialmente sembrava volgersi per il meglio con la rinuncia da parte dell’Obmann cittadino della Stella alpina Dieter Steger di rinunciare a presentare il suo emendamento per ridurre il consiglio comunale a 35 seggi. Ci hanno pensato tuttavia Andreas Pöder (BürgerUnion) e Walter Blaas (Freiheitlichen), con il loro profluvio di emendamenti ostruzionisti (ben 4.600) a seppellire ogni speranza. “Non è stata la minoranza a far cadere la giunta a Bolzano, ma la stessa maggioranza. Ora volete far cadere la responsabilità sulla legge elettorale”, si è difeso l’esponente di BürgerUnion. “Non è piacevole lavorare in questo modo, ma è uno strumento di autodifesa legittimo” - gli ha fatto eco Blaas - “se l'assessore Noggler è deluso mi spiace, ma io non ho promesso nulla al consigliere, proprio perché non ci sono state proposte definitive, come potremmo dare appoggio ad una proposta che propone costi ulteriori?”.
Alla fine, intorno alle 20, lo stesso assessore Sepp Noggler (Svp) ha dovuto ammettere l’evidenza dei fatti: “Abbiamo provato in tutti i modi, cercato un compromesso con tutti i capigruppo. Abbiamo tentato, dopo la crisi del Comune di Bolzano, di superare il problema. Non c’è stato verso, ora andiamo a casa, Pöder e Blaas si prendano le proprie responsabilità”. Svp e maggioranza, del resto, si erano anche resi disponibili a stralciare alcune parti del testo, prosciugando al massimo la legge, lasciando solo le soglie di sbarramento purché si uscisse dall’impasse. E proprio sull’introduzione delle soglie - il 3% per le singole liste, 7% per le coalizioni e 2,2% per ogni lista coalizzata - la maggior parte dei gruppi aveva dato il suo benestare. Ma non è bastato. Molte sono state a quel punto le perplessità avanzate, anche dai consiglieri trentini. Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore), contrario all’ipotesi di ridurre i consiglieri comunali di Bolzano (da 45 a 35) e Merano (da 36 a 32), ha dichiarato in aula: “Quando si dice che deve essere evitata l’applicazione delle soglie e degli sbarramenti, ma un secondo dopo si dice che si vogliono ridurre i consiglieri, introducendo nei fatti una soglia ancora più alta, allora non è più comprensibile. “Le soglie previste non sono accettabili da un partito di lingua tedesca”, ha tuonato Pius Leitner (Freiheitlichen). Fortemente critica Brigitte Foppa (Gruppo Verde): “L’opinione pubblica dovrà constatare che la politica ancora una volta non è capace di reagire. L’ostruzionismo potrà essere un freno a mano per le situazione difficili, ma se lo iniziamo ad usare in questo modo, prima o poi questo ostruzionismo sarà un boomerang per tutti noi”.
Noggler ha quindi proposto di andare a votare con un disegno di legge dedicato solo alle soglie. Di nuovo il muro della destra tedesca: Pöder e Blaas hanno poi affermato di voler far propri gli emendamenti ritirati dagli altri consiglieri. Pagine e pagine da tradurre. Visibilmente innervosito Steger ha ribattuto: "Oggi abbiamo fatto delle concessioni e non è stato facile. Ma abbiamo la responsabilità di governo e volevamo una soluzione che mettesse d'accordo tutti, mettendo da parte molte delle richieste avanzate originariamente. Capisco che possiate non condividere, ma affossare la legge non è democratico. Credo che la politica debba dare delle soluzioni. Questo disegno di legge migliorerebbe la situazione. È una legge importante per il Comune di Bolzano e spero che vogliate pensarci. Noi ci adopereremo in futuro per poter cambiare questa legge”. E ancora: "Es kann nicht sein, dass einer von 70 Abgeordneten die gesamte Gesetzgebung blockiert. Das ist nicht Demokratie, damit wird das Votum der Wählerinnen und Wähler ad absurdum geführt", hanno ribadito lo stesso Steger insieme a Philipp Achammer. Venerdì prossimo, 29 gennaio, la seduta, sospesa ieri sera, sarà riconvocata. L’ultima chance.