Wirtschaft | Benko

Se il progetto passa...

Il settore edile incontra i vertici della KHB. Hager promette: “Le imprese altoatesine verranno coinvolte”. Corrarati (Cna): “Creare posti di lavoro allettanti”.

In amore e in guerra, si sa, tutto è lecito. Mentre i pro Benko e la controparte confezionano e diffondono le loro ragioni a suon di conferenze stampa, incontri con i cittadini e volantini informativi, il plenipotenziario Heinz Peter Hager non resta certo in piccionaia a guardare. E allora: l’importo stimato per la sola opera edilizia di quello che ormai viene comunemente denominato progetto Benko ammonta a 160-180 milioni di euro, un’occasione per coinvolgere il settore edilizio altoatesino. In ballo, del resto, c’è “la riqualificazione dell'area adiacente la stazione delle autocorriere a Bolzano, compresa una serie di infrastrutture per la viabilità (tra l'altro un accesso sotterraneo ai parcheggi interrati del centro), un cityhotel, servizi pubblici (uffici provinciali, asilo nido, centro anziani, mense ecc.), appartamenti (tra cui alcuni convenzionati), ristorazione, negozi e molto altro ancora”, snocciola in un comunicato la KHB.

In un recente incontro Hager ha assicurato a diversi rappresentanti del settore edile, ovvero Claudio Corrarati, presidente della Cna-Shv; Emilio Corea, presidente degli imprenditori edili della Cna; Markus Kofler, presidente del collegio dei costruttori edili/Assoimprenditori, Vittorio Repetto; vicepresidente del collegio dei costruttori/Assoimprenditori e Markus Bernard, presidente dei costruttori edili dell'APA, che la volontà è quella di realizzare l’opera con il supporto dell’edilizia altoatesina. Più in dettaglio il presidente della KHB ha precisato che, qualora il progetto andasse in porto, sarà necessario che le imprese edili altoatesine si raggruppino in associazioni temporanee d'impresa, consorzi o altri modelli cooperativi. Il coordinamento, inoltre, sarà in capo al committente, ciò significa che le imprese edili lavoreranno sotto la regia della stazione appaltante e i lavori verranno affidati in via diretta.

“Questo è un importante segnale per le banche che considerano l’edilizia un settore in crisi e quindi rivestono poca fiducia nelle nostre imprese. C'è bisogno di un'inversione di tendenza”, ha commentato Corrarati. Si è parlato, infine, anche di introdurre dei modelli innovativi: “Pensiamo - ha continuato il presidente della Cna - a una sorta di atelier vivente per raggiungere anche le scuole e le generazioni future. Dobbiamo impegnarci a creare dei posti di lavoro allettanti per risvegliare l'interesse dei giovani per il nostro settore”. “Vorremmo creare un cantiere che sia esemplare, abbiamo già sentito, ad esempio, un grosso fornitore in merito all'opportunità di creare un deposito mobile per l'approvvigionamento in loco di tutti i materiali che servono in cantiere”, ha concluso Hager.