Farà senz’altro discutere la presa di posizione odierna della consigliera provinciale Elena Artioli, che pare rispolverare il suo colore da ex leghista, manifestandosi in questo modo più verde dei Verdi. 

Facendo riferimento al forte inquinamento che da giorni sta caratterizzando la conca del capoluogo altoatesino (“Bolzano da tempo è lo stagno delle polveri sottili e questo incide molto sulla salute dei bolzanini”), Artioli afferma che "è ora di avere il coraggio di affrontare insieme la situazione e non nascondersi sempre dietro a un dito”. 

La consigliera provinciale fa riferimento alla cosiddetta ‘Ora del Garda’ ovvero il vento pomeridiano che sale dal più grande lago d’Italia "favorendo là un fiorente turismo velico", ma portando anche a Bolzano l’inquinamento proveniente dalla Pianura Padana. 

Artioli osserva che per quanto riguarda il livello di inquinamento nel capoluogo “i livelli di saturazione sono ormai superati quotidianamente”. Chiedendosi quindi per quale motivo nella conca bolzanina "si sia costruito un gigante che rappresenta l’ennesima fonte di inquinamento". Da qui la forte critica della Artioli alla lungimiranza manifestata da chi ha voluto e progettato il nuovo termovalorizzatore a Bolzano.

“Se nel progettare il nuovo inceneritore di Bolzano si fosse tenuto conto della realtà orografica, forse si sarebbe guardato più alla salute dei cittadini che agli interessi di pochi.”

La consigliera provinciale conclude al sua presa di posizione annunciando di essere intenzionata a presentare una mozione addirittura “per calendarizzare  la chiusura del termovalorizzatore a Bolzano”. E chiedendo fin d’ora “a tutti i colleghi consiglieri provinciali di sottoscriverla a più mani”.