Umwelt | Bolzano

La dura vita degli alberi in città

Caldo e vento forte fanno soffrire gli alberi bolzanini. Ferrarin (Giardinerie): "Gli alberi sono un vantaggio, ma devono sopravvivere in condizioni sempre più estreme".
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Foto: @salto.bz

La siccità, il bostrico, gli "acari gialli", la cementificazione, il caldo e le raffiche di vento. Questi i problemi che sommati mostrano un quadro complesso della situazione legata agli alberi presenti sul territorio altoatesino. Se la scorsa estate la siccità aveva cambiato il paesaggio intorno alla città di Bolzano, facendo apparire delle "macchie" marroni visibili guardando i boschi, quest'anno sono anche gli alberi all'interno del Comune del capoluogo a soffrire le alte temperature dell'estate (28.3° C di media giornaliera a inizio settimana) e, di recente, anche il forte vento che ha raggiunto picchi di 90 km/h. D'altra parte, sono proprio gli alberi che con la loro presenza abbassano le temperature del suolo e creano spazi d'ombra nelle città. Le stesse città che, con il cambiamento climatico, sono destinate a divenire sempre più calde e necessiterebbero quindi di avere molti più alberi. Ad oggi, il numero di alberi pubblici nel capoluogo corrisponde a circa 13.000 esemplari di oltre 300 varietà. Nella giornata di martedì 18 luglio, solo nel comune di Bolzano sono stati completamente abbattuti 10 alberi e sono caduti circa 30 grandi rami, a cui si devono sommare quelli più piccoli spezzati dal vento.

Alte temperature: 28.2°C di media giornaliera (Foto: servizio meteo Alto Adige)
Alte temperature: 28.3°C di media giornaliera (Foto: servizio meteo Alto Adige)

 

"È vero: alcuni alberi vicino alle strade della città stanno soffrendo, soprattutto i più giovani. Quelli che hanno più di 4 anni si 'arrangiano' e non necessitano di essere regolarmente innaffiati e concimati, perché ormai si sono creati un proprio spazio con le radici e riescono a procurarsi da soli le risorse", spiega a Salto.bz l'ingegnere Marco Ferrarin, responsabile alberature del Comune. “Oltre alle alte temperature a cui siamo stati tutti sottoposti nelle ultime settimane, ci sono altre problematiche che rendono difficile la vita agli alberi, ad esempio gli "acari gialli’, che mordono le foglie facendo sì che la pianta si secchi, la pipì dei cani, che fa marcire le radici. D’inverno il sale ‘antighiaccio’ è una delle cose peggiori per lo stato di salute di una pianta perché modifica il terreno. Infine c'è il bostrico, un grande problema insorto negli ultimi anni”. Secondo Ferrarin, inoltre, se le piante riuscissero a “sopravvivere” al caldo estivo non è detto che riescano anche a mettere da parte le risorse necessarie per affrontare l’inverno, e quindi non riuscirebbero ad arrivare alla primavera.

 

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Marco Ferrarin (in foto a destra): "I benefici di avere gli alberi in città sono evidenti: fanno ombra e abbassano la temperatura. A causa del caldo, però, alcuni alberi soffrono, soprattutto i più giovani". (Foto: Comune Bolzano)

Manca la sensibilità ambientale: alcuni cittadini si lamentano della presenza degli alberi o svuotano i secchi pieni d’acqua sporca e di detersivo, usati per pulire casa, sotto le piante pensando di innaffiare correttamente.

Tra le vie del capoluogo dove è possibile osservare alcuni alberi secchi, ci sono: via Roma, dove i tigli sono attaccati dagli "acari gialli”; via Firenze e via Diaz. “Come giardineria comunale, per sopperire alla morte di alcuni alberi, durante i mesi autunnali e primaverili ne andiamo a piantare circa 100. Anche in questo caso, però, nulla è da darsi per scontato. Ogni anno serve trovare una pianta che sia in grado di reggere a condizioni sempre più estreme ma che, allo stesso tempo, sia utile alla città. Mi spiego: un albero molto resistente come il ginkgo biloba è in grado di sopravvivere, ma non fornisce molta ombra. Viceversa, alcuni grandi alberi perdono troppe foglie o hanno i frutti che cadono, e dunque non vanno bene per il suolo cittadino. Una pianta come l’ulivo è ottima per l’estate, perché resiste ad alte temperature, ma poi l’inverno soffre a causa delle gelate. A sommarsi a tutto questo c’è l’andamento del mercato, che non garantisce sempre la disponibilità di determinate piante. E poi da parte di alcuni cittadini manca ancora la sensibilità ambientale…” In che senso? “Anche nel mese di luglio, nonostante il caldo, ai nostri uffici sono arrivate richieste di potare i rami di alcuni alberi ‘che danno fastidio’ oppure ‘che sporcano la strada’. Le persone non si rendono conto del danno che si andrebbe a fare: avere alberi è vantaggioso; sono da piantare, non da eliminare”. Ferrarin ricorda ancora come nel capoluogo ci siano soggetti che, una volta pulito un appartamento o un condominio, svuotano i secchi d’acqua sporca, calda e piena di detersivo sotto gli alberi pensando di fare del bene, al contrario - dice - questi sono comportamenti da evitare.

 

Poco spazio per piantare?

 

“Per quanto riguarda l'operazione di piantare nuovi alberi, oltre a sostituire le piante morte, ogni anno cerchiamo nuovi posti, nuove aiuole o giardini di case in costruzione dove far crescere nuova vegetazione. Ora come ora, però, il fatto che i condomini abbiano i garage ci impedisce di piantare alberi di grossa taglia. Ogni volta bisogna trovare un compromesso tra le esigenze della cittadinanza e le esigenze ambientali. Stessa cosa vale quando vengono fatti dei lavori stradali o per il teleriscaldamento: abbiamo un ottimo rapporto con Alperia, con cui ci coordiniamo, però è innegabile che con i lavori alcune piante soffrano. L’importante – evidenzia Ferrarin – è essere a conoscenza che i benefici di avere più alberi in città sono superiori ai costi”.

Ampliando lo sguardo al territorio provinciale: vengono continuamente tagliati i boschi per fare posto alle piste da sci e alla costruzione di impianti. Insomma, non stiamo andando nella giusta direzione.

Piazza Vittoria
Sradicato dal vento: l'albero caduto in Piazza Vittoria lo scorso 18 luglio. (Foto: Valentino Liberto / salto.bz)

 

Come se non bastasse, l'intensificarsi degli eventi atmosferici, come quelli di martedì 18 luglio, rende ancor più difficile la gestione degli alberi cittadini. "Stiamo già preparando la gara d'appalto per piantare nuovi alberi, vedendo quali possono essere sostituiti subito, quali invece possono essere sistemati e quali necessitano di essere abbattuti. Il problema principale - spiega l'ingegnere - sono le improvvise raffiche di vento, perché non danno tempo all'albero di flettersi. Non importa se è grande o piccolo, giovane o vecchio: il vento lo andrà comunque a spezzare". E sullo stato di salute degli alberi, rassicura: "Non ci sono piante secche, anche perché facciamo costantemente la pulizia dei rami". Il discorso, quindi, si sposta su un piano politico e sociale: "Bisogna stare attenti a non confondere la causa degli eventi con le successive vittime. Se un albero cade sopra un parcheggio e distrugge un'auto, il problema 'alla radice' non è il fatto che lì ci fosse una pianta ma è il fenomeno atmosferico che è molto intenso. L'albero è una vittima che andrà sostituita, non eliminata. Ampliando lo sguardo al territorio provinciale - conclude Ferrarin - vengono continuamente tagliati i boschi per fare posto alle piste da sci e alla costruzione di impianti. Insomma, non stiamo andando nella giusta direzione".