La gogna della Klotz
Il servizio pubblico radiotelevisivo ieri domenica 21 febbraio ha fatto segnare una nuova tappa per quanto riguarda l’ormai lunga sequenza di dibattiti televisivi dedicati al sistema politico del Trentino Alto Adige ed i suoi ‘costi’.
A tornare di scena sono stati gli anticipi sui vitalizi degli ex consiglieri regionali che il conduttore dell’Arena di Rai 1 Massimo Giletti ha pensato bene di condire con una buona dose di melassa etnica, invitando in trasmissione (in collegamento da Bolzano) Eva Klotz apparsa come sempre in ottima forma.
La trasmissione è stata in sostanza una sorta di processo in cui all’ex consigliera regionale è stato chiesto di rendere conto dei 900mila euro di anticipo di vitalizio che le sono stati assegnati.
E naturalmente durante la trasmissione solo a fatica e gradualmente è stata spiegata l’evoluzione del meccanismo relativo al calcolo degli stipendi e dei vitalizi dei consiglieri regionali. Niente schemi e tabelle, insomma, i quasi 45 minuti di trasmissione dedicati alla tematica in sostanza sono costituiti in un’intervista di Giletti a Klotz, in cui il conduttore spesso ha assunto toni indignati con l’evidente scopo di dare voce all’indignazione dei telespettatori.
Due contributi esterni (servizi) realizzati da un collaboratore sono stati invece completamente dedicati da una parte ai rappresentanti degli ex consiglieri Franz Pahl e Claudio Taverna impegnati a difendere a spada tratta i loro ‘diritti’ e dall’altra agli attuali consiglieri regionali che hanno fatto complessivamente una figura meschina risultando da una parte reticenti e dall’altra parte attori inconsapevoli.
Come in ogni talk show televisivo italiano poi sono state le voci in studio a fornire il necessario ‘condimento’ alla trasmissione. Facendo segnare alcuni momenti di puro ‘colore’, qualche clamorosa caduta di stile ed anche delle prese di posizione di tipo politico senz’altro da non sottovalutare.
Per tutta la durata del programma il focus è oscillato tra il tentativo di mettere Eva Klotz con le spalle al muro (“non vuoi l’Italia ma ti vanno bene i suoi soldi”) ed invece l’intenzione di mettere in discussione l’eccessiva autonomia legislativa del Trentino Alto Adige (ma a dire il vero di tutte le autonomie speciali).
Per quanto riguarda la gogna ad Eva Klotz, alla quale comunque sono stati resi gli onori delle armi (“lei almeno ha avuto il coraggio di metterci la faccia”), a rendersene protagonisti sono stati più o meno tutti i presenti, con l’eccezione del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Filippo Degasperi, con ogni probabilità a disagio vedendosi tutto sommato nel ruolo di colomba (“una cosa è l’autodeterminazione e un’altra l’autonomia”) al cospetto di cotanta acrimonia.
Giletti ha insistito molto sull’inopportunità che siano i consigli regionali a fare le leggi che riguardano i compensi dei loro componenti, ma ha poi puntato il dito soprattutto sulle cifre stanziate per i vitalizi, prossime ai 100 milioni di euro in Trentino Alto Adige. E sugli importi totalizzati dagli ex consiglieri regionali con maggior anzianità di servizio, come appunto Eva Klotz.
A più riprese il conduttore e la pasionaria sudtirolese hanno duellato sul tema chiave e fumoso della ‘vera’ origine dei soldi utilizzati dai vitalizi (“di tutti gli italiani” secondo Giletti, “dei miei elettori sudtirolesi” per Eva Klotz). Così è stato evocata anche l’annosa questione del gettito fiscale, con i suoi opposti punti di vista. “Il Trentino Alto Adige rimanda indietro solo il 10% dei soldi che riceve” ha detto Giletti, rispetto all’interpretazione opposta ripetuta come un mantra negli ultimi anni da Arno Kompatscher (“le tasse pagate qui restano qui e con un 10% noi contribuiamo a sanare il deficit del resto del paese”).
Al di là della rivendicazione da parte di Klotz dell’uso ‘ideale’ fatto dei 900mila euro del suo anticipo di vitalizio per la ‘causa’ dell’indipendenza del Sudtirolo, apparso ai presenti in studio come una contraddizione in termini (“usa i soldi degli italiani per promuovere il distacco dall’Italia?”), il dibattito in studio si è sviluppato come dicevamo tra battute, sghignazzi (per lo meno non inquadrati in primo piano) e qualche presa di posizione politica.
Il deputato del PD Andrea Romano in particolare, dopo aver polemicamente chiesto ad Eva Klotz di dire per lo meno ‘grazie’ all’Italia per i soldi ricevuti, ha formulato la proposta di realizzare una legge (nazionale) che riordini i vitalizi del passato, attualizzandoli secondo il sistema contributivo. Aggiungendo che “non può essere che in un paese complicato come l’Italia ogni regione si scelga il sistema che preferisce”.
Nunzia De Girolamo di Forza Italia, l’altra politica in studio da Giletti, dal canto suo dopo essersi lasciata andare in merito alle opinioni di Klotz (“se uno non si sente italiano non deve sentirsi tale neanche nei diritti”) non si è fatta mancare l’occasione per proporre di eliminare le regioni a statuto speciale, mettendo sullo stesso piano Trentino Alto Adige e Sicilia e manifestando grande acume politico dichiarando testualmente che “non hanno prodotto niente”. De Girolamo poi però si è ripresa, argomentando in merito alla riforma dei vitalizi che è stata realizzata a livello parlamentare (“siamo stati orgogliosi di questo, volevamo assomigliare di più a quelli che rappresentiamo, se oggi dilaga l’antipolitica è anche perché esistono casi come quello degli ex consiglieri del Trentino Alto Adige”).
Il dibattito ha fatto registrare anche delle cadute di stile, di cui si sono resi protagonisti il direttore del Messaggero Veneto Tommaso Cerno e i conduttore Giletti. Cerno ad un certo punto si è lasciato andare ad una imitazione della parlata di Klotz in stile Sturmtruppen e proponendo che la ex politica regionale con un po’ dei soldi presi di paghi per lo meno un corso d’italiano.
Giletti dal canto suo prima ha alzato la voce indignandosi per gli importi dei vitalizi (“così diversi da quello che prendono la maggior parte dei pensionati”), tacendo naturalmente in merito al suo ‘compenso’ in qualità di dipendente del servizio pubblico. Non solo: Giletti si è anche lasciato andare ad un pericoloso parallelismo tra i conduttori RAI di prima serata ed i rappresentanti politici eletti dai cittadini che si stabiliscono da soli gli stipendi (“vi immaginate? è come se io e Carlo Conti andassimo dal presidente della Rai a dire: abbiamo deciso che questo sarà il nostro compenso…”).
Dopo 45 minuti di spettacolo domenicale l’Arena di Giletti ha quindi cambiato argomento occupandosi delle grane di un’altra regione, il Lazio. Non prima di aver ottenuto una ‘notizia’ ad uso e consumo delle agenzie. E cioè la promessa, da parte di Eva Klotz, che restituirà il denaro ottenuto se tutti si impegneranno alla buona riuscita di un referendum per la separazione del Sudtirolo dall’Italia.
Prospettiva che il direttore dei quotidiani Alto Adige e Trentino Alberto Faustini si è subito affrettato a collegare con le recenti ‘complicazioni’ legate al confine che sta ridiventando tale. Ma questa, come sappiamo, è tutt’altra storia rispetto all’avanspettacolo politicante dei talk show tardopomeridiani. Troppo complicata, forse, per essere compresa o digerita. Chissà.