Classi con 30 alunni? Non ci saranno, parola di assessore e sovrintendente.

Nei giorni scorsi l'articolo di Salto sull'emergenza "affollamento" paventata per il prossimo anno scolastico in alcune scuole superiori di lingua italiana ha suscitato a Bolzano una serie di reazioni. Il primo ad intervenire è stato il Movimento 5 Stelle, ma successivamente hanno preso la parola anche l'assessore provinciale alla scuola Christian Tommasini e la sovrintendente scolastica Nicoletta Minnei.
Sullo slancio dell'imminente campagna elettorale Christian Tommasini in particolare ha innanzitutto garantito che "non ci saranno classi con 30 alunni". Ma ha fatto anchea M5S una serie di appunti, puntualizzando che mense ed edilizia scolastica "fanno capo quasi esclusivamente ai comuni, con l'eccezione proprio delle scuole superiori" e ricordando in tal merito il completamento della ricostruzione del Carducci previsto per il prossimo settembre.
Tommasini non ha mancato di rimarcare che Carducci, Pascoli e Levinas "sono riconosciute tra le scuole più nuove e innovative a livello nazionale", respingendo le accuse di immobilismo e ricordando che il plurilinguismo sarebbe ormai "presente in tutte le scuole".
L'assessore alla scuola ha incassato la replica del M5S: il consigliere comunale Claudio Vedovelli ha ringraziato Tommasini per il chiarimento, sollecitando che venga rispettata la delibera provinciale che vincola le scuole proprio a non superare i 25 alunni per classe. Vedovelli ha anche affermato che il Movimento 5 Stelle "vigilerà" affinché norme e le promesse vengano rispettate.
Dal canto suo la sovrintendente scolastica Nicoletta Minnei ha ricordato che a partire da quest'anno 2012/2013 la distribuzione delle risorse umane nella scuola è stata frutto di un nuovo strumento denominato "organico funzionale", che ha dato luogo a "procedure di attribuzione delle cattedre frutto di criteri condivisi elaborati nell'ambito di una commissione alla quale ha preso parte anche una rappresentanza dei dirigenti". Minnei ha anche reso noto che i tre ordini di scuole (primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado) sono stati gestiti con "tempistiche diverse seppur seguendo un principio di vasi comunicanti", ricordando che "solo con la fine di agosto sarà nota la situazione complessiva e sarà possibile completare il processo".
La sovrintendente ha anche riferito che è stato riservato anche un piccolo contingente di insegnanti per i "servizi accessori alle scuole", ma che la sua dimensione è stata ridotta proprio per privilegiare l'attribuzione di risorse agli istituti.
Nicoletta Minnei ha anche fornito i dati ufficiali in merito alla crescita numerica che ha avuto luogo nella scuola italiana negli ultimi 4 anni. L'incremento più significativo ha riguardato la scuola superiore con un +10%, seguito dalle scuole medie con l'8% e le elementari con il 6%. Per questo - ha precisato la sovrintendente - "negli ultimi 3 anni le secondarie di secondo grado hanno avuto un piccolo aumento d'organico, mentre gli altri negli altri due ordini le risorse umane sono diminuite".
In conclusione la sovrintendente ha affermato che, nonostante il fatto che a partire dal prossimo anno quasi 240 anni alunni non ne avrebbero più diritto (alla luce della legge 170 sui DSA), il sostegno sarà invece a loro comunque confermato.