Quello che il Museo civico può e deve essere per Bolzano
...non dimentica la Grande Storia che segnando questa terra ha coinvolto le vicende culturali legate al Museo ed alle sue collezioni, ma ora, nel 2016, sembra davvero giunto il momento di imprimere un nuovo corso, senza dimenticare nulla del passato, valorizzandolo in tutte le sue sfaccettature, e soprattutto rivalutando quello che il Museo Civico può e deve essere per la sua Città.
Non si tratta dunque solo di restaurare gli ambienti, di ridefinire i percorsi, di stringere fruttuose sinergie con le altre istituzioni museali e culturali dando vita a quella “Strada dei Musei” che impreziosirebbe per i cittadini e le cittadine, per le scuole, per gli ospiti, il tessuto culturale di una città pronta a crescere senza dimenticare e senza dimenticarsi. Si tratta di assumersi un ruolo.
Dal 1882 sono cambiati gli scenari, sono cambiati i modi di fruire la cultura e di viverla, sono cambiate le strategie per comunicarla, ma qualcosa non è cambiato, ed è proprio su questo che il nostro Museo Civico, a mio avviso deve puntare. Mi riferisco a quello che ovunque hanno generato i Musei Civici nella loro grande varietà di contenuti e di presentazioni, nella complessità di collezioni spesso disomogenee. Se lo statuto dell’International Council of Museums definisce museo “istituzione permanente senza fini di lucro, aperta al pubblico, al servizio della società e del suo sviluppo, che compie ricerche, acquisisce, conserva e soprattutto espone le testimonianze dell’umanità e del suo ambiente a fini di studio, di educazione, di diletto”, un Museo Civico ha nella sua natura una responsabilità in più: cogliere lo spirito della propria città, custodirne e narrarne l’essenza.
I nostri tempi impongono poi la necessità di proposte e letture pluridisciplinari, capaci di spezzare l’immagine cristallizzata di luogo polveroso dove si esercita una sola disciplina, implementando esperienze museali sempre in fieri, consapevoli e fiere del proprio punto di partenza e delle proprie radici ma anche capaci di alzare lo sguardo “oltre”. È ovunque una grande sfida della quale si possono enumerare tanti esempi: ma Bolzano avendo il Museo Civico e anche lo Stadtmuseum ha una responsabilità doppia. Perché abbiamo un Museo Civico “speciale”, che è stato anche “Museo dell’Alto Adige”; perché ha variegate collezioni che abbracciano anche il territorio, e accoglie oltre ai beni del Museumsverein anche depositi e generose donazioni private.
Dopo i tentativi difficoltosi degli anni passati si sta aprendo un dialogo nuovo, che fa ben sperare; l’Amministrazione cittadina incontrerà i propri interlocutori consapevole di questa particolare responsabilità, ed intenzionata a dare il proprio contributo. Alla voce “Stadtmuseum” così scrive il Duden: “Museum, in dem die für eine bestimmte Stadt besonders wichtigen Kunst- und Kulturgüter gesammelt und ausgestellt werden”. L’Amministrazione comunale ora, con gli altri partners, vorrebbe andare oltre questa definizione, per implementare un progetto culturale coinvolgente che sappia e possa finalmente restituire alla Città il “suo” Museo Civico ed il suo “Stadtmuseum”.