Gesellschaft | Gastbeitrag

Non si vince sempre, ma a volte sì

Jessica Tabarelli, tra le prime a denunciare la grave situazione del trasporto scolastico per alunni/e con disabilità in Alto Adige, commenta la decisione del Consiglio di Stato che dà ragione alla vecchia gestione.
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Foto: Alex Filz, Easy Mobil
  • La sentenza di oggi del Consiglio di Stato sull'appalto del trasporto per alunni ed alunne disabili ad Alpinbus, ha messo un punto fermo ad una vicenda opaca e poco trasparente, durata per anni e segnata da azioni, lotte e costante mobilitazione dei genitori dei bambini e delle bambine con disabilità.

    Per anni tutte le mattine il nostro gruppo WhatsApp “Trasporto genitori” si è riempito di messaggi e notifiche, per segnalare e condividere fra di noi tutte le irregolarità, i ritardi e i pericoli a cui sono stati sottoposti i/e nostri/e bambini/e, utenti di un servizio spesso inadeguato, quando non del tutto scadente.

    “A volte si piange anche quando si è felici!”

    Negli anni, molte mamme, fra cui la sottoscritta, si sono rivolte alla stampa e alla televisione; abbiamo rilasciato interviste e spedito centinaia di segnalazioni agli uffici competenti. Ci siamo rivolte alle istituzioni e perfino alla politica locale: siamo state la voce dei nostri figli e delle nostre figlie, di chi fra loro non poteva parlare e siamo state i piedi e le manine di chi non poteva marciare.

    Questa mattina, appena sveglia, ho trovato una nuova notifica sul gruppo del trasporto dei genitori: era la notizia che il Consiglio di Stato ci aveva dato regione, dichiarando illecito l'appalto della provincia ad Alpinbus. Ho dovuto leggerla per due volte tanto ero incredula, poi hanno iniziato ad arrivare altri messaggi da conoscenti, amici, dalle altre mamme, compagne di battaglia. È davvero successo, ce l'abbiamo fatta!

    Mi sono dovuta sedere in cucina, commossa: sono in vacanza con la mia famiglia e con il mio bimbo nello spettro autistico. “Mami, triste?”

    “No amore, ma a volte si piange anche quando si è felici!”.

    Il mio primo contributo sul tema, pubblicato da SALTO, Sul carro dei perdenti”, finiva con la frase di Frida Kahlo: “Non come vince sempre, ma come chi non si arrende mai”. Oggi mi commuovo perché, per una volta, hanno vinto i bambini e le bambine con disabilità altoatesini, le loro mamme combattenti e le loro famiglie: non si può vincere sempre, ma a volte sì.