Politik | Bolzano

La destra continua a chiedere il taser

Conclusa la sperimentazione del “Bolawrap”, il lazo immobilizzatore verrà dato in dotazione al corpo di polizia municipale. Ma l’opposizione non si accontenta.
Taser
Foto: upi

Per la destra continua ad essere un cavallo di battaglia, forte anche della recente tornata elettorale. Il tema del taser a Bolzano torna ancora una volta all’ordine del giorno. 

Il pretesto sollevato dalla Lega è un recente caso di cronaca avvenuto tra due persone che si sono fronteggiate nel capoluogo. “Il taser serve perché disincentiva queste azioni”, è il ritornello ripetuto dal consigliere Roberto Selle che ha deciso questa settimana di sottoporre al consiglio comunale un altro, l’ennesimo documento di voto sulla questione.

Dalle civiche a Fratelli d’Italia, il resto delle destre continua ad applaudire e invocare il braccio di ferro

“Il tema ci interessa e non siamo ideologici. Inizialmente ero contrario ma poi mi sono informato: il taser è meno letale della pistola e si potrebbe applicare per togliere dalla dotazione quest’ultima”, è invece la posizione del Team K – che tuttavia ha optato per l’astensione al voto – pronunciata da Thomas Brancaglion.

 

“Non capisco questo innamoramento per il taser – esordisce il sindaco Renzo Caramaschi –. La precedente mozione era stata ritirata a fronte dell’impegno della Giunta di sperimentare il "Bolawrap", una pistola in grado di immobilizzare un soggetto attraverso lo sparo di un laccio ad altissima velocità. La sperimentazione si è oggi conclusa con la relazione positiva del comandante del Corpo di Polizia Municipale. Secondo Piras è da ritenersi positiva e chiede l’estensione del suo utilizzo, confermando che basta mostrare la pistola per disincentivare una qualche azione. Perchè dunque – chiede Caramaschi – dovremo optare per una soluzione più pericolosa? Il fatto che il taser sia meno letale di una pistola non significa che non ci siano rischi. È comprovato che per chi ha problemi cardiaci il taser può essere letale, ma i problemi ci saranno anche per lo stesso agente responsabile del decesso e che si troverà ad affrontare le stesse conseguenze penali di un'uccisione da arma da fuoco, come riporta lo stesso Sindacato di polizia. Bisogna avere rispetto”.

Il "Bolawrap": La sperimentazione della pistola lazo durante un'esercitazione delle forze di polizia.

 

Per confermare le sue tesi, il Primo cittadino ha illustrato in aula alcuni stralci della relazione del comandante Fabrizio Piras, pur ribadendo che l’impiego di un’arma rispetto un’altra è e rimane una scelta politica.

 

Per la destra non ci sono ragioni: “Sono tutti balordi, chissà perché la nostra legge deve tutelare un delinquente dal prendere una scarica elettrica invece degli agenti”, tuona il consigliere Claudio della Ratta.

“Taser pericoloso? Chi ha problemi cardiaci potrebbe fare una vita più tranquilla, invece di fare lo scalmanato”, è l’opinione del consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Forest.

 

Il leghista Marco Caruso si spinge oltre, prendendo ad improbabile esempio la nazione a stelle e strisce: “Negli Stati Uniti il taser lo usano da una vita, perché gli agenti vengono prima dei delinquenti”.

Ed è proprio dagli Stati Uniti che arrivano gli esempi più significativi sulla pericolosità del taser, classificato dall’Onu come "strumento di tortura" già dal 2007.
Nel 2015, un’inchiesta del Washington Post ha riscontrato che quell’anno una persona la settimana era morta in episodi in cui era stato utilizzato un taser. In  almeno una dozzina di casi l’arma era ritenuta la causa diretta del decesso.  
Il caso più celebre è quello che ha visto protagonista, suo malgrado, il diciottenne di Miami Israel Hernandez. Sorpreso da un agente mentre stava disegnando dei graffiti su un muro, è stato colpito da una scarica elettrica che gli è stata fatale, in accordo con il medico legale che ha constatato le cause del decesso.
Un’altra inchiesta pubblicata nel 2019 da Reuters aveva constatato che negli ultimi 16 anni sono state almeno 1.081 le persone morte negli Stati Uniti dopo essere state colpite da una pistola elettrica.

Il documento non è passato, su indicazione del Sindaco, che ha ribadito di essersi attenuto agli impegni che si era assunto. Pur non nascondendo ritardi nelle forniture a causa della situazione internazionale, Caramaschi ha ribadito, vista la sperimentazione positiva,  che nella prossima seduta di Giunta verrà approvato l’iter per la dotazione ai vigili urbani della cosiddetta “pistola lazo”. Allo stesso tempo si è detto aperto a rivedere la scelta approvata qualora si rivelasse "inefficace" in termini di mantenimento del cosiddetto ordine pubblico.