Epidemia, un aiuto a chi non ha casa
Stanze disponibili per un’eventuale quarantena al primo piano del Conte Forni, apertura 24 ore su 24, nello stesso edificio, del servizio di accoglienza riservato alle donne senza fissa dimora. Ancora, sanificazione periodica di tutti gli spazi messi a disposizione da Comune e Azienda per i servizi sociali di Bolzano e prolungamento per un altro mese dell’attività della struttura “Winterhaus” di via Carducci, solitamente dedicata all’emergenza freddo. Sono alcune delle misure decise dalla giunta comunale del capoluogo per prestare maggiore attenzione durante l’emergenza coronavirus alle persone in situazione di disagio.
Il Comune si muove
Con la scelta avallata nella riunione del lunedì - con il sindaco Renzo Caramaschi in sede e diversi assessori in videoconferenza - l’esecutivo ha accolto la richiesta avanzata dalle associazioni cittadine, che chiedevano da settimane interventi rivolti alle persone più vulnerabili. Anche se Sos Bozen, Bozen Solidale, Linx e lo Spazio Autogestito 77 criticano comunque l’amministrazione perché “non avrebbe accettato - così affermano - la proposta arrivata da alcuni privati cittadini di mettere a disposizione dei container per le persone che non hanno una dimora”. E non è l’unica sollecitazione che viene dal mondo associativo, mostratosi ad esempio fermamente contrario allo sgombero attuato in viale Trento.
Il municipio non ha accettato la proposta arrivata dai cittadini di mettere a disposizione dei container alle persone senza dimora (Sos Bozen, Bozen solidale, Linx, Spazio 77)
Riguardo alle misure, la giunta su proposta dell’assessore alla politiche sociali Juri Andriollo ha integrato diversi servizi per i senza dimora accolti nelle strutture gestite dall’associazione Volontarius per conto di Comune e Assb, ente strumentale dell’amministrazione. Una serie di interventi mirati al fine di rispettare le attuali disposizioni di emergenza legate al contenimento dell’infezione da Covid-19, così come a garantire la tutela degli ospiti e del personale delle stesse strutture di accoglienza.
Gli stessi interventi - per una spesa complessiva di 44.400 euro mensili, sostenuta dal Comune, in parte con contributo della Provincia - si aggiungono a quanto già messo in atto come la chiusura della mensa all’ex Agip di piazza Verdi, le nuove modalità di distribuzione dei pasti ai senza tetto, nonché l’accoglienza diurna delle famiglie presso la struttura “Gorio2”.
Strutture H24 e stanze per l’isolamento
In primo luogo l’esecutivo ha deciso di estendere l’orario di apertura del ricovero notturno per donne “Conte Forni” di via Renon 31 fino a coprire le 24 ore. Viene inoltre disposto l’utilizzo nello stesso edificio dei locali degli ex uffici del Servizio integrazione sociale (Sis) al primo piano, attualmente sgombri e ristrutturati, come spazi utili a creare isole di contenimento nel caso qualcuno fra gli ospiti manifestasse sintomi influenzali e in attesa di ulteriori accertamenti diagnostici. Sono quattro stanze in teoria disponibili per la quarantena se dovesse rendersi necessaria.
Disposta poi l’apertura per le 24 ore del ricovero notturno “Gorio 2” di via Macello e la sanificazione degli spazi della “Casa Rossa” di via Roma. Vengono ampliati gli orari di apertura della struttura “Migrantes” (gestita dalla Caritas) che offre alcuni servizi rivolti a richiedenti asili e persone senza fissa dimora extracomunitarie come docce, lavatrice e deposito bagagli. E conosce un incremento il servizio di distribuzione dei pasti nelle strutture residenziali e nel territorio.
Winterhaus, un altro mese
A proposito della struttura “Winterhaus” di via Carducci, è concesso un sostegno economico per prolungare di un ulteriore mese l’apertura della struttura “Winterhaus” di via Carducci.
La situazione dei senza fissa dimora a Bolzano peggiora di ora in ora: circa 70 persone rischiano di contrarre il virus (Le associazioni)
“Intervenire subito”
La richiesta delle associazioni sembra essere andata a buon segno. Non cessa in ogni caso il pressing di SOS Bozen, Bozen Solidale, Linx, e lo Spazio Autogestito 77. “Le istituzioni - dicono gli attivisti - devono agire subito. La situazione dei senza fissa dimora a Bolzano peggiora di ora in ora: le circa 60-70 persone senza fissa dimora sono colpite ed esposte maggiormente rispetto ad altre al rischio di contrarre il coronavirus. A Bolzano assistiamo quotidianamente a scene drammatiche: persone costrette a lavarsi nell’acqua fredda dei fiumi, senza la possibilità di espletare i propri bisogni in wc pubblici, costrette a vivere sotto i ponti tra condizioni igienico sanitarie drammatiche e continui sgomberi. Oltre a tutto questo, dopo la chiusura degli alberghi, molti lavoratori stagionali hanno perso il lavoro e sono finiti per strada”.
Le stesse associazioni che chiedono un intervento efficace e tempestivo si dicono “disponibili a contribuire e partecipare da subito alla distribuzione di materiale, all’intercettazione delle persone che vivono in strada ed al loro collocamento”.
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Ihre Kommentare sind langweilig und haben immer das selbe verwirrte Thema. Einfach traurig wie gewisse Leute ihre Zeit totschlagen müssen.
Das erste und letzte mal, dass ich auf Sie reagiere: Sie sind ein TROLL