MiniBz, niente carceri e sindaca donna
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Una città che al posto delle carceri sfrutta il dialogo e la cui sindaca è una donna a capo di un partito femminista, rappresenta sicuramente una realtà utopica per la società odierna, ma non per i bambini e le bambine di MiniBz. Durante un'assemblea cittadina, infatti, alcuni anni fa è stato deciso di abolire la polizia (che i bambini identificavano come troppo violenta), sostituendo sin da subito la detenzione con la mediazione nella risoluzione dei conflitti. Ma non è tutto, quest'anno la sindaca di di MiniBz, 11 anni, ha fondato un partito femminista e ha vinto le elezioni grazie al suo programma elettorale che puntava sulla parità di genere. Questi aneddoti sono solo un piccolo estratto del complesso organismo che è MiniBz, attiva a Bolzano dal 17 al 28 giugno all'interno della Fiera. Ma come nasce l'idea di un progetto che, negli anni, si è confermato il più grande in Italia? Ce ne parla la dottoressa Angelika Stuefer, direttrice del VKE di Bolzano.
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SALTO: Dottoressa Stuefer, come nasce e come si sviluppa l'idea di MiniBz?
Angelika Stuefer: L'idea nasce dall'ex direttore del VKE, Roberto Pompermeier, che negli anni '90 è andato a visitare la città dei ragazzi di MiniMonaco. Ne era rimasto talmente affascinato che, poco tempo dopo, è riuscito ad aprire anche qui in Alto Adige la prima città dei ragazzi: MiniBz, arrivata oramai alla sua 21ª edizione. Si tratta della più grande d’Italia, ma ci sono comunque altri progetti più piccoli in altre regioni. Quest'anno ci ha fatto molto piacere avere come visitatori i colleghi di MiniNapoli che sono venuti qua con quattro loro bambini, tra cui il sindaco di MiniNapoli che ha subito incontrato la sindaca di MiniBz, creando cosi un momento di confronto. Devo dire che, fortunatamente, c’è una bella rete anche a livello europeo e ciò permette sempre di avere uno scambio attivo e interessante anche per noi educatrici/educatori.
L'idea di abolire la polizia è stata tutta dei bambini? Come mai questa scelta?
Sì, infatti anni fa nella MiniBz c'era la polizia ma anche in una città fatta di bambini rappresentavano un mezzo di esercitazione del potere che, in alcuni casi, si tramutava in abuso, per questo motivo l’assemblea dei cittadini di allora ha deciso di abolirla. Questo ovviamente non significa che non ci siano conflitti, è stato però interessante seguire il processo che ha portato i bambini e le bambine ad organizzarsi sin dalle prime edizioni di MiniBz per trovare una soluzione alternativa al carcere, sostituito dal dialogo costruttivo e dai canali politici, magari anche convocando l'assemblea dei cittadini e portando la discussione al consiglio comunale.
Per fare un esempio: ogni tanto si verificano furti di euroghelli (il denaro di MiniBz) o conflitti un po’ più grandi tra i/le bambini/e - in questi casi abbiamo anche un mediatore di conflitti interculturale che lavora con noi, posizionato al Municipio - e cerchiamo di trovare assieme ai/alle ragazzi/e una soluzione che porti ad una buona convivenza. Anche se ovviamente non sempre esiste una facile risoluzione dei problemi, noi cerchiamo di educarli/le ad immedesimarsi nell'altro/a, per sviluppare empatia, ma anche per riuscire ad esprimere le proprie emozioni in maniera sana. Fortunatamente le situazioni di conflitto terminano quasi sempre con una stretta di mano.
Che tipo di attività avete elaborato all'interno di MiniBz per favorire lo sviluppo dell'empatia e per aiutare i bambini e le bambine ad esprimere le loro emozioni?
Le attività più funzionali da questo punto di vista sono sicuramente quelle legate all'arte e alla cultura. Ci sono infatti diversi laboratori musicali, teatrali e di arte figurativa. Fin troppo spesso, purtroppo, viene sottovalutato il valore dell’arte, della cultura e della musica all'interno di una società, discipline invece fondamentali per lo sviluppo emotivo dei bambini e delle bambine. Qui vediamo ogni giorno come questi laboratori vengano molto apprezzati e spesso possono essere anche dei mezzi di comunicazione alternativi, utili per oltrepassare limiti linguistici o di altra natura e attraverso cui cerchiamo anche di introdurre tematiche importanti, come per esempio quello della protezione del clima, dei diritti dei bambini, della parità di genere, della cittadinanza e vediamo che c'è davvero molto interesse e che il messaggio educativo passa. Un esempio lampante è sicuramente l'elevata affluenza alle elezioni cittadine di MiniBz, magari i bambini e le bambine potrebbero esserci di buon esempio, no? - sorride la dottoressa Stuefer - Attraverso questo progetto si ha la possibilità di insegnare il funzionamento delle varie istituzioni, facendolo però attraverso il gioco. Noi educatrici ed educatori cerchiamo di accogliere i pensieri e le idee dei bambini e delle bambine per poi aiutarli/e a concretizzarli. Il nostro scopo resta comunque quello trasmettere nozioni sui processi democratici e sul rispetto reciproco.
Perché bisognerebbe portare i propri bambini e le proprie bambine a MiniBz?
Perché è un’esperienza unica nel suo genere che stimola lo sviluppo della personalità, le competenze sociali, ma anche l’autonomia dei bambini che fanno questo passo nella città da soli. In questo modo possono veramente imparare a scegliere, a prendere decisioni e discutere anche insieme agli/alle altri/e bambini/e di come magari anche modificare o sviluppare alcuni processi della città. Penso anche al senso di convivenza e di collaborazione. La MiniBz, secondo me, è un po’ come un organismo vivente che si sviluppa continuamente durante gli anni e che ci regala sempre dei momenti magici.
Il punto di vista degli educatori"All'interno di MiniBz mi occupo di gestire il laboratorio di informatica - racconta Samuele Marzola - Assieme ai bambini e alle bambine creiamo il sito web del comune di Mini-Bz e abbiamo una bacheca social in cui si possono pubblicare delle pubblicità, previo pagamento di almeno 9 euroghelli - anche se a volte facciamo lo sconto – per garantire alle altre le altre realtà della città di sponsorizzare i loro eventi e lavori. Quello che trovo molto interessante è come i bambini all'interno della città creino situazioni legate alla realtà quotidiana che vivono nel mondo reale, però reinterpretandole a modo loro. Questo progetto è sicuramente utile anche per fare con i bambini e con le bambine una riflessione sul denaro e sul rapporto che hanno con i soldi e MiniBz offre l'opportunità di insegnare l'autonomia finanziaria: per comprare devono lavorare; se perdono i soldi, son persi; se non risparmiano, i soldi finiscono.”
“A MiniBz tengo un laboratorio di musica rap che mi sta dando davvero molte soddisfazioni - spiega Marco Zelda Picone - Quello che apprezzo di MiniBz è il fatto che ci siano laboratori musicali dappertutto e, nel mio specifico, un sacco di bambini e bambine si sono lanciati/e nella composizione di canzoni rap. Insomma, MiniBz è la vera città della musica”. “Quello di cui mi occupo è uno dei laboratori artigianali presenti all'interno di MiniBz - aggiunge ancora Luca Bresadola - Insieme ai bambini e alle bambine costruiamo a mano i vari pezzi della pista di Supermario, tratta dal videogioco. É interessante vedere come il target che prenda parte a questo laboratorio sia vario, sia dal punto di vista dell'età, che del genere. Insomma, si capisce che i bambini e le bambine abbiano meno pregiudizi di noi adulti”.