Il grande bluff?
Il decreto dignità, provvedimento voluto dal vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e atteso in Aula giovedì con il via libera di Montecitorio previsto entro il weekend, si attira critiche, per i possibili effetti negativi sul mercato del lavoro, anche in Alto Adige. Nel mirino di Josef Tschöll, portavoce della “SVP Economia”, la presunta perdita di 8mila posti di lavoro in un anno, uno scenario bollato dallo stesso Di Maio come tentativo di boicottaggio da parte di “lobby di tutti i tipi”, con Confindustria che “cerca di fare terrorismo psicologico per impedirci di cambiare”.
“Ma il grillino non aveva promesso di ripristinare la dignità dei lavoratori e di creare impieghi più permanenti?”, si chiede Tschöll ricordando come il ministro pentastellato abbia pubblicamente suggerito al presidente dell’Inps Tito Boeri di dimettersi, non avendo potere di rimuoverlo. “Ciò che non posso neanche prendere in considerazione - aveva detto Boeri in aperto scontro con Di Maio - sono le richieste di dimissioni online e le minacce da parte di chi dovrebbe presiedere alla mia sicurezza personale”. Dichirazioni, quelle contro il numero uno dell’Inps, che “di solito si palesano in dittatura o da parte degli autocrati, non in una democrazia”, evidenzia Tschöll.
Un’altra perla di questa confusa politica a 5 stelle, dice l’esponente della SVP Wirtschaft, è la volontà da parte del ministro dei trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli di nazionalizzare al 51% Alitalia nel cui futuro “l’italianità è un punto fondamentale”. Un’azienda, puntualizza Tschöll, che non ha “mai funzionato ed è costata ai contribuenti la bellezza di 7,4 miliardi di euro finora. Nessuna meraviglia che ci sia una hostess di Alitalia, Giulia Lupo, fra i parlamentari grillini”.
Non solo. Secondo quanto riportato dai media il governo starebbe lavorando su un decreto flussi per regolarizzare migranti. “Se è vero che quelli che fanno campagna contro gli stranieri stanno pensando a un ‘condono’ allora o la gente è stata presa in giro o si tratta di semplice impotenza”, così il rappresentante economico della Volkspartei.
In questo caos - conclude Tschöll - è sempre più evidente la strategia del M5s per le elezioni provinciali in Alto Adige: “Dato che il Movimento del sud Italia non è presentabile qui, per gli elettori di lingua tedesca e ladina, una tal lista civica del signor Köllensperger è stata tirata fuori dal cilindro, con l’obiettivo di marciare di nuovo insieme (con il M5s, ndr) dopo le elezioni. Ma gli altoatesini non crederanno a questo bluff”.
Tschöll? Wer ist das? Müssen
Tschöll? Wer ist das? Müssen wir uns wir uns diesen Namen überhaupt bis November merken?
Inhaltlich hat Tschöll aber
Inhaltlich hat Tschöll aber trotzdem recht.