Cambieranno gli immigrati l'Autonomia?
Mi sorprende sempre sentire persone immigrate, anche da poco tempo, usare con una certa disinvoltura la lingua italiana e quella tedesca (di base) nelle conversazioni. Si tratta in genere di lavoratori del settore dei servizi, i quali si sono resi rapidamente consapevoli dei diversi modi di esprimersi dei loro clienti ed in genere della popolazione locale. Insediandosi in provincia di Bolzano senza avere con se né il retaggio storico, né tantomeno quello nazionalistico, essi si adeguano alla realtà plurilingue della nostra provincia. E con crescente rapido successo. Dalla loro parte c’è anche la tradizione del bilinguismo in tutti i Paesi ex coloniali, dove oltre alla lingua locale (o alle lingue locali) è scontato dover conoscere la lingua del Paese dominante (inglese, francese, russo, ecc.). Hanno la disponibilità , più o meno spontanea, ad usare lingue diverse dalla propria.
Tutto un altro modo di percepire ed affrontare quindi la comunicazione interpersonale in una realtà provinciale come la nostra dove la lingua e l’identità si connettono tra loro.
Gli immigrati e i loro figli scolari e studenti, diventano una prova nuova e fondamentale per la nostra scuola, per la lingua d’insegnamento, per i valori educativi, per la religione come materia scolastica.
Ne siamo preparati?
Una cosa è certa: questa rapida trasformazione della nostra società non può non riguardare anche le regole di convivenza, le Istituzioni, la Politica.