“Tutti esperti di lupo i politici SVP?”
La Provincia ha un piano per difendersi dalle incursioni dei grandi predatori: fare in modo che all’Alto Adige venga riconosciuta la sua specificità ambientale e quindi avere più libertà di manovra o, per meglio dire, autonomia di contenimento per quel che riguarda gli orsi e i lupi presenti sul territorio. Di questo hanno discusso ieri (23 ottobre) a Bolzano perlopiù esponenti della Svp, fra cui l’assessore provinciale all’agricoltura Arnold Schuler, l’assessore all’ambiente Richard Theiner, il senatore Hans Berger, il deputato Albrecht Plangger, l’europarlamentare Herbert Dorfmann, ma anche il direttore dell’Ufficio caccia e pesca Luigi Spagnolli, il presidente del Bauernbund Leo Tiefenthaler e il direttore Siegfried Rinner, il presidente della FACE (Federazione europea delle associazioni della caccia) Michl Ebner.
Un “ensemble” che non è tanto piaciuto ai consiglieri provinciali dei Verdi Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa e Hans Heiss che si chiedono: “Tutti esperti di lupo questi politici SVP?”. E i quesiti si sono moltiplicati, tanto da giungere a presentare un’interrogazione in Provincia in cui fra le altre cose si domanda con quali criteri siano stati scelti i partecipanti, e perché non c'era nessun rappresentante ad esempio delle associazioni ambientaliste, o dell’Eurac, come Filippo Favilli geografo fisico esperto di management della fauna selvatica, autore di un ricco dossier EURAC sul lupo in Alto Adige, o nessun biologo, o ancora nessun rappresentate della Libera Università di Bolzano, come Stefan Zerbe, professore ordinario di Ambiente e Botanica Applicata, organizzatore nel dicembre 2014 di un convegno internazionale sulla gestione del lupo e, dulcis in fundo, chiedono a cosa sia servito questo tavolo di politici della Volkspartei.
Secondo quanto emerso dalla prima delle riunioni dedicate al tema il progetto pilota per le misure di protezione delle greggi verrà avviato in val d’Ultimo, fra questa zona e la val di Non, infatti, dal 2010 sono stati avvistati singoli lupi maschi e nella stessa area, nell’agosto 2016, si è formata una coppia mentre da quest’estate un nuovo branco si segnala fra la val di Fassa e la val Badia. L'obiettivo è quello di costruire alleanze nelle regioni dell'arco alpino. Per quel che riguarda gli orsi, invece, i loro movimenti sono stati inferiori a quelli registrati nel 2016.
“In nessuna regione europea si verifica una coesistenza fra uomo e lupo, a eccezione della Svizzera dove però le greggi devono essere massicciamente tutelate, come relatore a Bruxelles sto predisponendo una presa di posizione in cui evidenziare la difficile coesistenza nelle zone ad alta densità di insediamento”, ha detto Dorfmann. Spagnolli ha poi rilevato il grosso problema dell'ibridazione lupo-cane, anche se finora in Alto Adige questo fenomeno non è stato ancora riscontrato. L'ex sindaco di Bolzano ha osservato che si è in possesso delle tracce genetiche di tutti gli esemplari di lupo che hanno fatto tappa in Sudtirolo. “Non si possono tutelare solo orsi e lupi ma anche gli allevamenti”, ha sottolineato infine il Bauernbund ricordando che “a livello UE manca un monitoraggio dei danni provocati da lupi e orsi”.
L'eurodeputato Dorfmann
L'eurodeputato Dorfmann afferma che in nessuna regione d'Europa si verifica una coesistenza tra lupo e uomo e che la coesistenza non è possibile nelle zone di montagna dove si pratica la pastorizia lasciando gli animali liberi... questo non è vero: mi permetto di suggerigli un giro dalle parti del Parco dei Monti Sibillini, territorio interamente montano (17 comuni), stabilmente popolato, ormai da anni, da una trentina di esemplari di lupo e dove è presente una grande tradizione di pastorizia al punto che si allevano, con gli opportuni accorgimenti, ben 35000 ovi-caprini...