Speed check come funghi in Trentino
Se un giorno qualcuno volesse fermare in un monumento l'ansia e la frenesia di inizio terzo millennio forse un'idea per la localizzazione ce l'avrei. Vicino ad un lungo rettilineo, nella Bassa Atesina. Un campo sportivo, un lido, una nuova arena per l'hockey. Il monumento allo speed check lo farei proprio a Egna. Assieme a tanti altri trentini sono diventato “azionista” del comune della Bassa Atesina, ho dato una mano a costruire strutture pubbliche invidiabili. Quello è un po' il padre di tutti gli speed check e anche adesso che non c'è più viene quasi automatico alzare il piede destro.
Da Egna hanno da subito preso spunto tante municipalità trentine, dal 2010 in poi, mettendo quei totem arancioni di plastica. A memoria ad esempio c'è un bel filotto a Mezzocorona, nel viale che arriva alla stazione dei treni. Lo scorso anno sono spuntati anche a Calceranica, ma una consigliera comunale mi ha rassicurato che non sarebbero stati inseriti i velox. Dopo le prime esperienze, vista anche l'evoluzione della legge, oggi gli speed check sono molto più utilizzati come deterrenti.
Lo schema è abbastanza simile in tutti i casi: annuncio del provvedimento, posizionamento, stangata urbi et orbi, polemiche roventi, normalizzazione, convivenza. Bolzano si trova ora nella fase fra “stangata” e “polemiche”. In Trentino la fase in seguito ai posizionamenti ha avuto una deriva decisamente punk: seguendo l'archivio storico del quotidiano Trentino si possono trovare alcuni casi di speed check letteralmente divelti. A giugno 2014 a Salter, in Alta Val di Non, a marzo 2014 ad Arco e ad aprile 2013 a San Giorgio di Arco. Ma l'episodio più eclatante è stato quello del 20 febbraio 2012: un 27enne ubriaco in val di Non ha distrutto a bastonate uno speed check a Tuenno.
Fanno rabbia quei piccoli totem, ma hanno una tremenda efficacia. Recentemente è stato posizionato, annunciato e segnalato a Grigno, sulla statale 47 della Valsugana un rilevatore fisso (azionato comunque sempre in presenza di agenti), che ha “mietuto” centinaia di vittime. In quel tratto fra Trentino e Veneto la statale della Valsugana è un po' come la MeBo, una superstrada, ma che diventa una sorta di autostrada per gli automobilisti. Non serve avere il piede pesante lì, ma basta solo essere un attimo sovrapensiero. E ti ritrovi anche “azionista” del Comune di Lagundo...
Per rimanere tra le località della pallamano regionale ricordo l'arrabbiatura generale quando a Lavis decisero di mettere quel totem in fondo alla discesa di Pressano, dove facilmente anche in bicicletta superi i 50 Kmh.
L'accusa generale è quella di vedere per il comune un modo facile per fare cassa. Al di là dell'ironia sul Lido di Egna comunque quanto raccolto con le multe per legge va in gran parte a finanziare interventi sulla sicurezza stradale e la copertura del servizio stesso di polizia municipale.
Sul rallentamento repentino nei pressi degli speed check in regione dovremmo avere l'allenamento necessario, quello stereotipico del turista-tedesco-safety car, che d'estate ligio ai regolamenti nei nostri centri urbani rallenta.
Facciamo comunque fatica ad alzare il piede, anche quando ce lo segnalano chiaramente. Nel 2013 ad esempio nelle Giudicarie (zona di Tione) le multe per eccesso di velocità sono aumentate del 40%, superando i 116mila euro, anche se i vigili segnalavano in anticipo dove avrebbero misurato la velocità attraverso il proprio account Twitter @PLGiudicarie.
Nel 2012 ad esempio sulla strada della Destra Adige fra Villa Lagarina e Mori sono state distribuite ben 400 multe per velocità (delle quali 280 derivanti dagli speed check). E recentemente anche Calliano, dall'altra parte della valle, ha annunciato di voler mettere i totem all'ingresso dell'abitato. Segno che, nonostante le arrabbiature, gli speed check funzionano. E probabilmente, visto il progressivo declassamento anche di altri tratti della statale 12, come è avvenuto in provincia di Bolzano dopo la costruzione delle varie gallerie che bypassano gli abitati, verranno installati altri speed check lungo l'asta dell'Adige.
Augurandosi che le reazioni da parte degli automobilisti non siano così violente come detto in precedenza. Forse può aiutare, a freddo, un piccolo esame di coscienza. Quante volte mi succede di infrangere il codice della strada senza essere sanzionato? Pensiamo solo all'aspetto dei limiti di velocità. Si tratta quindi spesso di fortuna o di mera probabilità statistica. Che possiamo comunque ridurre evitando comportamenti non corretti.
Faccio la “morale” ben sapendo che alla prossima sanzione anch'io manderò a farsi benedire tutti da Ban Ki Moon in giù...