Gettare la spugna non è un’opzione. La settimana prossima la difesa di Alex Schwazer presenterà il ricorso alla Corte federale svizzera per impugnare la sentenza del Tas contro la squalifica comminata all’atleta fino al 2024 (l’obiettivo è una sospensiva che gli consenta di gareggiare per potersi qualificare per una o entrambe le gare di marcia alle Olimpiadi di Tokyo), e nel frattempo anche la politica italiana si compatta intorno al marciatore altoatesino.

L’appello, trasversale, è stato sottoscritto, attraverso una risoluzione, in commissione cultura, Istruzione, Sport alla Camera, da tutti i capigruppo: il governo e il Coni si attivino presso gli organi sportivi internazionali competenti affinché Schwazer possa partecipare ai prossimi Giochi giapponesi, alla luce di quanto emerso in sede giudiziaria, ovvero dopo l’assoluzione, lo scorso febbraio, dalle accuse di doping.
Un conto però, come noto, è la giustizia ordinaria, un altro quella sportiva.

Un gesto di peso

Il documento firmato dai capigruppo verrà posto in discussione e votato quindi all’unanimità nella prossima seduta, in programma martedì 30 marzo. “Questo atto è un chiaro segnale che il Parlamento vuole dare al CIO affinché rivaluti la squalifica inflitta all’atleta fino al 2024, alla luce dei fatti emersi sarebbe una ingiustizia assolutamente ingiustificabile” commenta il deputato della Lega e membro della commissione Cultura, Istruzione e Sport Filippo Maturi. “Un atleta della caratura sportiva e morale di Alex è l’esempio migliore di cosa sia lo sport: passione, dedizione e soprattutto la capacità di non mollare, nonostante le avversità. Escluderlo dalle Olimpiadi equivarrebbe ad estromettere un vero e proprio messaggero di resilienza, determinatezza e del fatto che, alla fine, la giustizia trionfa”.

La risoluzione del Parlamento, pur non avendo potere nell’ambito della querelle giudiziaria internazionale, rappresenta una presa di posizione netta di fronte alla dura reazione della Wada che, all’indomani dell’archiviazione del procedimento penale a carico di Schwazer da parte del gip del Tribunale di Bolzano Walter Pelino, si disse “inorridita” dalla sentenza, parlando di “accuse sconsiderate e prive di fondamento”. L’iniziativa della politica pare infine anche replicare al recente ammonimento di Sebastian Coe, presidente della World Athletics (ex Iaaf): “L’Italia non si metta dalla parte sbagliata della storia”.