Scampato pericolo
La lunga discussione - ancora in atto - sul disegno di legge “Territorio e paesaggio” tocca oggi (24 maggio) un nervo scoperto. Quello del passaggio relativo alla sua prima finalità: “Una pianificazione territoriale funzionale allo sviluppo sociale ed economico sostenibile del territorio urbano e rurale con particolare considerazione delle esigenze del capoluogo della Provincia”. Passaggio la cui cancellazione aveva fatto sollevare una scia di polemiche oltre che la levata di scudi, in particolare, del consigliere dei Verdi Riccardo Dello Sbarba e a seguire di Alessandro Urzì (l’Alto Adige nel cuore) e del vicepresidente della Provincia Christian Tommasini, esponente del Pd.
L’aula ha oggi dato il disco verde all’emendamento sostitutivo dell’assessore Svp Richard Theiner che proponeva il reinserimento della particolare considerazione delle esigenze del capoluogo. Se da una parte Dello Sbarba e Paul Köllensperger (5 Stelle) guardano con favore al “passo indietro” della maggioranza, con Urzì che sottolinea che le annunciazioni di principio su Bolzano non restino però tali, “come semplice vetrina”, dall’altra non è mancata la forte opposizione della destra tedesca.
Fra gli interventi, in questo senso, quello di Andreas Pöder (BürgerUnion): “Se si prevede una particolare considerazione di Bolzano tra le finalità della legge, allora bisognerebbe citare molte altre località con esigenze particolari, per esempio il comune confinante di Appiano”. “Bolzano non rispetta le esigenze delle comunità rurali, valorizza con i soldi pubblici monumenti fascisti, non è un modello di buon consumo del suolo, dato che le aree verdi vengono continuamente cementate a fronte di tanti alloggi sfitti”, gli ha fatto eco Bernhard Zimmerhofer di Südtiroler Freiheit per poi lasciare spazio alla stoccata di Sigmar Stocker dei Freiheitlichen: “Essere capoluogo è un onore, se Bolzano non lo vuole basta trasferirlo a un’altra città”. Esulta, al contrario, Tommasini: “Si tratta di un passaggio importante, non solo simbolico”.