Kultur | Giovani e musica

STRUMENTI DI NICCHIA

Musica e giovani all'Istituto Musicale Vivaldi
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Foto: Immagine dal web

Venerdì 18 maggio l'ingresso della scuola di Musica A.Vivaldi di Bolzano è stato pervaso da suoni e voci di ragazzi inquieti per il saggio delle classi di mandolino e arpa delle professoresse Mara Broccato e Marianna Lazzarini.  Ascoltandoli viene spontaneo chiedersi quale sia la motivazione che li spinge a suonare strumenti musicali così inconsueti e il loro rapporto con la musica. La prima ragazza che sale sul palco è Erika, ha finito le scuole superiori da poco tempo e in questo momento sta cercando la sua strada. Erika racconta che la musica la ricerca sopratutto per ritrovare se stessa e quando suona l'arpa è l'unico momento in cui riesce a staccare da tutto quello che la circonda. L'arpa l'ha sempre ispirata e da piccola le è sempre piaciuta come strumento musicale anche se non sapeva bene come era fatta. Appena ha potuto mettere le mani sull'arpa ha capito che era quello lo strumento che voleva suonare. Secondo Erika l'arpa non è uno strumento d'elite e si dispiace che la si consideri così. La seconda musicista che intervistiamo è Eleonora Tibaldo, studentessa universitaria dei Beni Culturali di Trento e operatrice del centro Charlie Brown dell'Associazione la Strada di Bolzano: lei ci racconta che suona da nove dieci anni il mandolino. Eleonora è stata la prima della sua famiglia avvicinarsi a suonare uno strumento musicale. Il suo amore per il mandolino è nato nell'ascoltare la prima versione della canzone "Live in Technicolor" del gruppo musicale britannico Coldplay dove al suo interno è presente una parte di mandolino elettrico. Quando suona lo fa soprattutto per se stessa anche se quest'anno ha avuto una grande opportunità, insieme ad altri ragazzi della scuola di Musica A.Vivaldi, di suonare due o tre brani musicali insieme all'Orchestra Mandolistica Euterpe di Bolzano. Eleonora ci fa scoprire che il mandolino è uno strumento particolare con il quale è difficile fare musica moderna in quanto gli accordi si usano poco rispetto alla chitarra. Alla fine del saggio incontriamo la signora Marianna Lazzarini, arpista ed insegnante d'arpa della scuola Musicale A.Vivaldi di Bolzano. Marianna ci parla della passione per la musica le è stata trasmessa sin da piccola dalla sua famiglia e che il suo primo approccio musicale è avvenuto con il pianoforte. L'amore per l'arpa è nato inconsapevolmente quando ormai al culmine dello studio del pianoforte la sua insegnante la invita a scoprire un nuovo strumento musicale, e lei inconsciamente sceglie l'arpa. Dopo alcune esperienze come prima arpa la vita l'ha conduce all'insegnamento. Ci svela che il rapporto con gli alunni non è sempre facile bisogna trovare il giusto rapporto per ogni ragazzo. Ogni alunno è diverso caratterialmente e per coinvolgerlo bisogna interessarsi alle sue preferenze musicali. Secondo l'insegnante Lazzarini gli alunni si avvicinano all'arpa come primo punto per il suono, secondo per l'impressione della semplicità nel tirare le corde, appagamento dato dal suono, terzo e ultimo punto la difficoltà nel suonare lo strumento. In conclusione l'insegnante ci mette al corrente che l'arpa è uno strumento di nicchia sopratutto per il suo costo, ma anche per le sue poche opportunità d'esibizione determinate dal fattore acustico e di trasporto. Uscendo ci si rende conto che il mandolino e l'arpa sono due strumenti musicali che riescono a introdursi nei cuori dei giovani musicisti e nel pubblico inesperto trasmettendo loro emozioni vere come gioia e passione.

Giulia Milan