Vaccini, Lorenzin bastona Bolzano
La tregua (apparente) sull'argomento vaccini in Alto Adige non era destinata a durare a lungo. L’avvertimento è chiaro: “Quando avremo tutti i dati interverremo per far applicare la normativa sull’obbligo delle vaccinazioni per l’iscrizione a scuola, perché ciò che sta facendo la provincia autonoma di Bolzano non si può fare e la legge vale anche per Bolzano”, ad affermarlo la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin a margine della cerimonia per “I giorni della ricerca” (iniziativa promossa dall'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) che si è tenuta ieri (23 ottobre) al Quirinale.
"Quando avremo tutti i dati interverremo per far applicare la normativa sull’obbligo delle vaccinazioni per l’iscrizione a scuola, perché ciò che sta facendo la provincia autonoma di Bolzano non si può fare e la legge vale anche per Bolzano"
Mentre in tutta Italia pochi sono i bambini che rischiano di essere espulsi dalla classe per non aver ottemperato alle prescrizioni di legge, altra storia in Alto Adige - come noto una delle province italiane con le più basse coperture vaccinali - dove centinaia di bimbi sono stati ammessi a nidi e scuole materne pur non avendo effettuato le vaccinazioni obbligatorie come previsto dalla legge entrata recentemente in vigore. Dalle parole ai fatti: “Aspettiamo di avere tutti i dati e poi cercheremo di intervenire, comunque incontrerò il Presidente della Provincia autonoma nei prossimi giorni e quindi discuteremo anche di questo argomento”, riferisce Lorenzin. Secondo le ultime rilevazioni sarebbe almeno dimezzato il numero dei bambini non vaccinati negli asili altoatesini rispetto all’estate, ovvero da oltre mille a 500, e ci sarebbero ancora regolarizzazioni in atto.
L’assessora provinciale alla salute Martha Stocker si difende: “Ritengo adeguati gli interventi della Provincia di Bolzano. I genitori sono stati informati in modo tempestivo e completo sullo stato di vaccinazioni dei loro figli e sono stati fissati dei colloqui individuali”. Stocker annuncia “ulteriori passi” in accordo con gli assessorati alla scuola dei tre gruppi linguistici. A intervenire sulla questione anche l’onnipresente Andreas Pöder, consigliere provinciale di BürgerUnion che da tempo ha (convenientemente, sul piano politico) sposato la causa dei free-vax: “Lorenzin ci ha dichiarato guerra e noi accettiamo la sfida” dice, ricordando la raccolta firme a sostegno del disegno di legge provinciale che intende rendere inefficaci obblighi e sanzioni introdotti in seguito alla conversione in legge del decreto sui vaccini, “quella che portiamo avanti è un’azione che la giunta non potrà ignorare, se anche un solo bambino verrà tenuto fuori dalla scuola perché non vaccinato noi continueremo la nostra battaglia”.