Politik | Fridays for Future

Contro il capitalismo fossile

Trecento studenti allo sciopero per il clima sui Prati del Talvera. Minuto di silenzio per l'Ucraina: “Con l'importazione di combustibili fossili si finanziano i regimi”.
Fridays for Future, Prati del Talvera
Foto: Salto.bz

Cosa vogliamo? Giustizia climatica! Quando? Ora!” Gli slogan scanditi sono gli stessi, perché la situazione purtroppo non è cambiata in meglio. Anzi. Ora ad aggiungersi c’è anche paura e preoccupazione per la guerra in Ucraina. Sono circa trecento gli studenti delle superiori che si sono dati appuntamento stamane (25 marzo) sui Prati del Talvera a Bolzano per l’ormai tradizionale “sciopero per il clima” promosso dalla compagine locale dei Fridays for Future (FFF). Nell’ennesima (bella) giornata di sole, dopo tre mesi di siccità che rappresentano un campanello d’allarme degli effetti del riscaldamento climatico sulla nostra regione, i Prati tornano a popolarsi di cartelli e cori ambientalisti.

 

 

Senza la natura non possiamo vivere, ma la Natura non è qui per noi” spiega la prima attivista al microfono, cui segue un intervento appassionato di Julian Nikolaus Rensi, anch’egli attivo nei Fridays ma più noto come presidente della sh.asus, la Südtiroler Hochschüler:innenschaft. Le regole della nostra economia “non sono leggi della Natura, sono leggi perverse”, sentenzia. “Cosa preferiscono gli umani? Distruggere il pianeta o cambiare il sistema economico? People, not profit!”, scandisce Rensi, “contro il capitalismo fossile e lo status quo”. Spiega: “La crisi è sistemica, ed è causata da un capitalismo delle fonti fossili che ha bloccato le fonti pulite” e creato un sistema dove “ci sono sempre vincitori e perdenti”. Zeno Oberkofler, ormai volto notissimo dei FFF, esprime lo stesso concetto, collegandolo al conflitto ucraino: “Continuiamo a finanziare governi non democratici, il 60% dell’energia utilizzata per riscaldare le nostre case in Alto Adige è energia fossile importata dall’estero”, dai regimi come quello di Putin. Di qui il minuto di silenzio per le vittime della guerra in Ucraina. “Dobbiamo darci una mossa” conclude Oberkofler, “il Piano del clima provinciale è uno strumento fondamentale, ma dopo tre anni di lavoro il risultato resta deludente”.

 

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Massimo Mollica Fr., 25.03.2022 - 22:02

Contesto questa forma di manifestazione che secondo me non porta alcun risultato. Però come si fa a non essere d'accordo? Oggi chi si riscalda a gas finanzia un dittatore mentre chi usa mezzi a combustione o finanzia lo stesso dittatore o, in alternativa, un regine medio orientale per niente democratico. Se dal 2011 avessimo continuato con le rinnovabili ora saremmo in ben altra situazione. Ma c' erano e ci sono tanti interessi in gioco. E poi ci si mette la burocrazia e pure la mentalità di molti.

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