Chronik | senza dimora

Tutti fuori

Chiudono tra le polemiche l’Ex Alimarket di via Gobetti e le strutture a bassa soglia adibite a rifugio per persone senza dimora, abbandonate ancora una volta per strada.
Centro Diurno
Foto: Salto.bz

I posti letto e gli armadietti dovranno essere liberati entri il 31/03/2022”. Questo il freddo messaggio comparso al dormitorio di Merano, una delle strutture adibite a rifugio per persone senza dimora del territorio, sfrattate ancora una volta dopo l’ennesima riproposizione dello stato di emergenza permanente nella gestione delle povertà strutturali, con conseguente  sperpero di risorse per un problema che si preferisce rimandare, anziché affrontare veramente. Dopo avervi raccontato l'insostenibile retorica per giustificare sgomberi e mala accoglienza ecco che il primo aprile i portoni delle strutture adibite all'emergenza freddo, compreso l'Ex Alimarket di Via Gobetti, lasceranno per strada e al proprio destino le decine di persone che, seppur in maniera precaria, lì hanno trovato rifugio. Dura la condanna di Bozen Solidale.

 

"Tra qualche giorno diverse strutture di "accoglienza", in particolare quelle definite a bassa soglia, chiuderanno i battenti in tutto l'Alto Adige - scrive l'associazione -.  È arrivato il caldo quindi chi non ha dimora può dormire per strada o sotto i ponti. È un teatrino che siamo costretti a vedere, e a contrastare, tutti gli anni. La totale mancanza di progetti lungimiranti da parte delle istituzioni ha lasciato campo aperto a iniziative a scadenza dove migliaia di euro vengono spesi per poi, di fatto, scaricare le persone per strada.  La grande mobilitazione in favore di chi scappa dalla guerra in Ucraina ci ha colpito in modo particolare e noi stessi, come Bozen Solidale, siamo presenti lungo il confine polacco ucraino proprio in questi giorni; abbiamo visto  - sottolineano i volontari - miriadi di associazioni, parrocchie, reti solidali, singoli e istituzioni mettere a disposizione tempo, risorse, materiale e luoghi per l'accoglienza.  Tutto bello e pregevole. Adesso però concentrate la stessa energia per chi nei nostri territori vive quotidianamente il dramma di non ricevere un documento, un codice fiscale, una residenza, un luogo dove poter dormire. 
Lo chiediamo con determinazione - conclude Bozen Solidale - disposti a mettere in pratica azioni dal basso perché nessuno e nessuna debba restare indietro".