Politik | Regione

Tre mandati con delitto

La Commissione dei 12 dice sì alla norma d'attuazione per consentire il terzo mandato ai sindaci dei grandi centri come Bolzano e Brunico. Fratelli d'Italia si astiene, Urzì: "Manca il limite per Caramaschi e Grießmair".
Fdi
Foto: Seehauserfoto
  • Come anticipato da SALTO, dopo il parere a tempi di record del ministro delle regioni Roberto Calderoli, ieri (giovedì 24 ottobre) la Commissione dei Dodici guidata dal tecnico Marcello Di Francesco Torregrossa (vicino al governatore trentino Maurizio Fugatti) ha inviato ieri al Consiglio dei Ministri la norma la cui interpretazione consentirebbe il terzo per i sindaci dei Comuni con più di 15.000 abitanti, attraverso l'approvazione da parte del Consiglio regionale di una legge in difformità con la legislazione nazionale. Una norma nata su pressione della Lega trentina (e di Fugatti) che punta a estendere il terzo mandato anche ai Presidenti di Regione e della Provincia autonoma di Trento. Spiccano però le tre astensioni, al momento del voto, degli esponenti di Fratelli d'Italia: Maurizio Cataldo (di nomina governativa), Franca Penasa (Consiglio regionale) e il deputato di FdI Alessandro Urzì, che commenta polemicamente la scelta degli altri 9.

  • La rabbia di Urzì

    "Esprimo una forte preoccupazione per le conseguenze che potrebbe avere il passaggio di approvazione odierno con tre pesanti astensioni di un testo di norma di attuazione che non recepisce il tema di un limite esplicito dei mandati, come richiesto da chiari pronunciamenti della Corte costituzionale, e rigetta un preventivo parere favorevole su un testo diverso che era stato espresso dal Ministero dell’interno", scrive il deputato Alessandro Urzì in un comunicato, inoltre "è stata rigettata anche la mia richiesta di prevedere un limite dei mandati esplicito per almeno i sindaci dei grandissimi Comuni, ossia i comuni capoluogo di Trento e Bolzano". La norma, ricorda Urzì, per entrare in vigore deve essere approvata dal Governo "ma soprattutto non essere in dubbio di costituzionalità": "È la ragione per cui mi sono astenuto sulla norma soprattutto perché è stato respinto il limite a due mandati per i sindaci delle città capoluogo come è nel resto d’Italia sopra i 15mila abitanti".

    Il Consiglio regionale dovrà ora decidere, nella prossima seduta del 12 novembre, se seguire la via del discostamento integrale dalla normativa nazionale "nella totale incertezza determinata dall’approvazione in Commissione dei 12: se fosse stato approvato il testo su cui c’era l’intesa del Ministero dell’interno, la copertura tecnica e giuridica sarebbe stata da subito integrale per operare nella massima serenità con una legge regionale", sostiene Urzì, secondo cui ad aggravare la situazione "la fretta che ritengo ingiustificata soprattutto dalla parte trentina della Commissione".

    A Urzì replica l'assessore trentino Mirko Bisesti (Lega): "Non si tratta di insicurezza, ma di autonomia. Riaffermiamo che la competenza sui limiti di mandato per i nostri Comuni è di natura regionale". Con questa norma, i sindaci di Bolzano Renzo Caramaschi e di Brunico Roland Grießmair nonché quelli di Pergine e Arco, arrivati a due mandati, potrebbero ricandidarsi alle elezioni comunali del 4 maggio 2025.