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Zona pedonale? Non così.

Merano: dal 13 novembre un’ordinanza del Comune ha chiuso definitivamente al traffico la parte superiore di corso Libertà. Ma i Verdi non ci stanno (e nemmeno il Pd).

“La realizzazione di una zona pedonale nella parte superiore di corso Libertà è una pietra miliare nello sviluppo della città e nel miglioramento della qualità di vita di cittadini e ospiti”. Parola del sindaco di Merano Günther Januth. L’ordinanza è entrata in vigore il 13 novembre e ha fatto subito discutere animatamente. Pd e Verdi ne hanno sottolineato i limiti e le contraddizioni. Venerdì scorso affollata assemblea informale convocata dal gruppo consigliare verde in una sala della Birreria Forst. “Siamo stati confermati su tutta la linea nei nostri rilievi”, dice Cristina Kury, veterana, a Merano e in Alto Adige, di molte battaglie ecologiste. “La decisione della Giunta crea disagi alle categorie più deboli, come gli anziani e i disabili”.

Per i Verdi meranesi, tanto per cominciare, la scelta è stata fatta nella sede sbagliata. “Se si cambia il PUT (Piano urbano del traffico) bisogna che ci sia un passaggio in Consiglio comunale”, dice Kury. “Però andiamo oltre: il fatto è che ogni volta che si decide qualcosa sul traffico si creano problemi a qualche categoria. Per questo per noi è importante il coinvolgimento della cittadinanza. Solo così si può trovare una soluzione che mette d’accordo tutti”.

Cristina Kury, i Verdi sono contrari alla zona pedonale?

Assolutamente no. Ci mancherebbe altro. Noi siamo a favore. Però si pensi a tutta la città e non solo a duecento metri di strada. E ci si attenga al principio che tutti proclamano: favorire il trasporto pubblico piuttosto che quello privato.

Voi proponete che il traffico sia riaperto ai mezzi pubblici…

Ai mezzi pubblici, ai taxi che devono portare le persone in corso Libertà e naturalmente alle auto dei disabili. Ma al di là degli aspetti sociali che ci stanno a cuore la questione è: come si organizza al meglio il trasporto pubblico? Tutti i documenti delle nostre amministrazioni affermano la necessità di incentivare il trasporto pubblico e di disincentivare l’uso delle auto private. Ma non è quanto avviene a Merano dove si allontanano gli autobus dal centro e si creano tutto intorno possibilità di parcheggio.

Che cosa chiedete in concreto?

Investiamo in bus elettrici o ibridi. Ci sono un sacco di esperienze in tutto il mondo. Ho visto in molte città europee che i bus possono convivere bene con i pedoni. Ma facciamo in modo di limitare il traffico privato in tutta la città, non solo in corso Libertà.

E come si fa?

Bisogna creare un gruppo di tecnici che valutino le conseguenze di questa scelta per gli altri quartieri. La cosa va affrontata nel suo complesso e non a colpi di mano che riguardano solo un pezzetto della città.

Come ha reagito la Giunta comunale alle vostre critiche?

Ho parlato a lungo con l’assessore Frötscher. Lui dice che si tratta di casi singoli a cui si troverà una soluzione individuale. Noi però vorremmo convincere l’amministrazione a chiedere ad esempio qualche bus a idrogeno, visto che la Provincia ne ha messi in servizio già cinque a Bolzano. La Sasa è anche di Merano, in fondo.

Assieme al Pd avete chiesto una seduta straordinaria del Consiglio comunale sulla questione che dovrà essere convocata entro il 5 dicembre. Cosa chiederete?

Ad esempio, come dicevo, di impegnarsi a Bolzano per avere uno o due bus ad idrogeno. Diremo anche che siamo molto contenti che finalmente sono stati eliminati i 2.600 permessi che c’erano prima, per il transito in corso Libertà.

Proporremo di dare alla sede stradale un livello unico e una pavimentazione diversa, per renderla anche visivamente e psicologicamente a misura di pedone. Chiederemo di far passare i bus, col limite dei 20 kmh e con precedenza ai pedoni.

Insomma proporremo che ci si attenga a quanto affermato dall’assessore Widmann la settimana scorsa ad un convegno sulla mobilità sostenibile nei comuni: “promuovere con forza le alternative ecologiche alla macchina individuale”.

A proposito di mobilità, cosa ne pensano i Verdi della Circonvallazione Nordovest?

È una cosa sensata che abbiamo chiesto sempre anche noi. Però ha senso solo se in stazione la gente trova la possibilità di parcheggiare la macchina per poi prendere il treno o il bus. Invece abbiamo speso 73 milioni per questo lotto, ma del garage non c’è traccia. Invece si parla del secondo lotto (il tunnel sotto monte Benedetto) che costa una cifra spropositata.

Il secondo lotto “non s’ha da fare”?

A me pare che si fanno progetti senza attenzione alle priorità. La nostra posizione è: primo lotto, benissimo. Urgenza per il garage alla stazione. Si attuino poi in città tutte le possibili misure di limitazione del traffico. Infine si studi la situazione e si proceda al secondo lotto solo dopo aver valutato l’effetto di tutte queste misure.

Invece?

Le varie misure per incentivare il trasporto pubblico non ci sono e si pensa al secondo lotto. Io credo che alla fine verrà scelto il tracciato più costoso, per poter poi realizzare il garage in caverna. Malgrado le promesse, temo che il garage sarà fatto con soldi pubblici. In queste cose non si bada a spese. Quando si tratta di acquistare tre bus elettrici, invece, allora i soldi non ci sono più.

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Michael Bockhorni Di., 26.11.2013 - 16:59

in den letzten Monaten wurden in Meran einige Änderungen über die Köpfe der Bevölkerung getroffen. Zuerst die Verlegung des Bus 4 aus der Schafferstrasse, ohne an die Altenwohnungen im Haus Litauen und Zarenbrunn zu denken, dann die Sperre des Fußgängerübergangs beim Sissy-Park und jetzt die Verlegung der Busse aus der Freiheitsstrasse, die nun einen riesen Umweg über die Petrarcastrasse fahren müssen und die Radspuren ohne Abstand neben den Parkstreifen in der 4. Novemberstrasse . Attraktive und nachhaltige Mobiltätslösungen schauen anders aus.

Di., 26.11.2013 - 16:59 Permalink