Manutenzioni - Uomini a nudo
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In questi giorni mi sono occupata molto di violenza sessuale. Analizzarne dinamiche e cause non aiuta certo a conciliare il sonno. Però ho potuto finalmente assistere a una pièce teatrale davvero unica: “Manutenzioni - Uomini a nudo”. Un progetto di teatro sociale per uomini tratto dal libro “Uomini che (odiano) amano le donne” di Monica Lanfranco. Riflessioni maschili su virilità, sesso, violenza, pornografia e desiderio portate sul palco da cittadini interessati e disponibili ad interpretare le risposte alle seguenti domande: Che cosa è per te la sessualità? Pensi che la violenza sia una componente della sessualità maschile più che di quella femminile? Cosa provi quando leggi di uomini che violentano le donne? Essere virile: che significa? La pornografia influisce, e come, sulla tua sessualità?
Essere virili: non ho idea di cosa possa significare...
Uomini “comuni” che creano situazioni diverse attraverso monologhi, letture corali, sketch, musica. Voci “normali” che emozionano, commuovono, indispongono. Ecco alcune impressioni, che possano essere di spunto per una riflessione individuale e collettiva sulla sessualità maschile. Perchè, come dice Lanfranco: “La vita è al 90% manutenzione. Occuparsi di sè, del mondo, delle persone che si amano ... nella manutenzione c’è anche l’ascolto.”
Gli uomini non parlano di sesso o almeno, se ne parlano, lo fanno in modo sbagliato.
La pornografia non era il corpo esposto della ragazza, eravamo noi. Il vero schifo eravamo noi ... noi avevamo perso la dignità.
Essere virili: non ho idea di cosa possa significare, in genere per un maschio medio italiano la virilità consiste nel fare a gara con un altro maschio per vedere chi “ce l’ha più lungo”.
L’aggressività si vede in ogni cosa maschio-diretta ... penetrare il mercato, fargli ingoiare un accordo, spaccare il culo alla concorrenza, la “killer” app.
Essere virili vuol dire essere Uomini. Essere maschi è soltanto vanità senza merito.
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Vi saluto con un altro grande applauso agli attori e le parole di uno degli interpreti, Andreas Unterkircher: “La partecipazione per me ha significato confrontarmi, anche dolorosamente, con la mascolinità tossica. Credo che il germe del patriarcato sia in tutti e tutte noi. Era come guardarlo allo specchio. D'altra parte è stato bellissimo cimentarmi come attore. È nato un gioco di squadra tra gli interpreti e Monica è semplicemente straordinaria.”
Qui trovate il link per approfondire questo progetto tanto prezioso con grande potenziale trasformativo.
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