Violeta Nevenova
Lottozero in conversazione con Violeta Nevenova.
Artstore: Nonostante il tuo background in fashion design, ti definisci una creatrice di vestiti o un'artigiana. Come sei arrivata alla scelta di produrre solo pezzi unici?
Violeta Nevenova: Rappresento una vera e propria band sartoriale! Lavorando da sola, mi occupo di tutti gli aspetti: sono stilista, modellista, sarta ed anche responsabile del controllo qualità.
La produzione di pezzi unici è accaduta spontaneamente. In realtà penso che la "moda" e le "tendenze" siano un qualcosa di imposto, ristretto e noioso che blocca l'individualità. Vengono prodotte e proposte divise ed uniformi: tutte cose che detesto nel modo di vestire. Produrre pezzi unici per me significa restare liberi e la libertà nel mio lavoro è essenziale perché mi consente di creare capi "evergreen" e senza tempo. Il pezzo unico ha la capacità di dare forma ad un sentimento, ad una emozione, ad una storia, ad uno stato d'animo e non è destinato, per definizione, ad un pubblico specifico perché esce fuori da rigidi schemi adattandosi a chiunque voglia indossarlo.
Che ruolo occupa il corpo nella tua visione creativa e come si applica questo alla tua idea di design senza taglie?
Il mio primo vero incontro con il tessile è avvenuto all'età di 11 anni con un corso di tessitura di arazzi. Successivamente, durante gli anni del liceo artistico, ho avuto la possibilità di osservare, disegnare, capire e conoscere i volumi del copro umano e questo, unitamente agli insegnamenti ricevuti all'Accademia di moda, mi ha dato una perfetta base da cui partire. Ho potuto sviluppare un metodo tutto mio nella costruzione dei vestiti, basato sulla progettazione a mano libera: non utilizzo un cartamodello ma scelgo la stoffa e disegno direttamente sul tessuto. Questa tecnica mi permette di ottenere un'ampia vestibilità e utilizzare al meglio le caratteristiche delle stoffe che scelgo. Talvolta è sufficiente cambiare soltanto la posizione di un bottone per poter passare da una taglia 40 ad una 46 e viceversa.
Descrivi il tuo progetto "Music and Garb" come "soundtrack per vestiti e vestiti per soundtrack". Ci puoi spiegare questo concetto?
Per me la musica è vitale! Le canzoni parlano e arrivano direttamente al cuore: potrebbero essere state scritte oggi o in qualsiasi altro momento storico e questo poco importa, perché resistono nel tempo e sono senza tempo. Riescono a catturare istanti della nostra condizione umana ed il semplice ascolto riesce a riportarci indietro facendoci rivivere ciò che è già stato, consentendoci di muoverci in questo spazio senza tempo.
Queste sensazioni ed emozioni sono quelle che cerco di trasmettere anche attraverso i miei vestiti. Ogni abito che realizzo è associato a una canzone, che mi ispira e mi guida durante il processo creativo. In atelier ci siamo io, la musica e la mia macchina da cucire, da qui il nome del progetto Musica e vestimenta.
Per Artstore hai scelto un pullover in lana fatto a mano. Qual'è la canzone associata a questo capo e come ne ha influenzato il processo creativo?
Lucille è una canzone di Little Richard del 1957 e il pullover porta questo nome. Ricordo benissimo il momento in cui ho iniziato a lavorarci: stavo ascoltando un vinile di Richard e, per realizzarlo, ho dovuto anche usare delle bacchette per la batteria. Proprio per questo penso che il pullover abbia l'energia e lo spirito di questo brano. E' un vero capo Rock n Roll, e rappresenta pura libertà.
Violeta Nevenova
LUCILLE / LITTLE RICHARD
Materiale: lana merinos brasiliana filata e tinta a mano
Dimensione: taglia unica
660€
(tasse ed eventuale trasporto esclusi)
Violeta Nevenova nasce in Bulgaria. Si laurea all'Accademia di moda di Sofia e per tre anni lavora come designer per una rinomata azienda di moda della capitale. Dopo questa esperienza decide di mettersi in proprio ed è così che apre un suo negozio. Si trasferisce poi in Italia, continuando a dedicarsi alla sua vera passione, la creazione di pezzi unici: abiti ed accessori realizzati con materiali e stoffe cercati in giro per il mondo durante i suoi tanti viaggi. Diverse sono le collaborazioni professionali che sviluppa durante la sua permanenza in Italia. Particolarmente rilevante è quella che la vede costumista, stilista e realizzatrice dei costumi dell'opera Elektra, di Manfred Sweigklofer.
Tra gli ultimi suoi progetti: Soundtrack, unione magistrale tra "vestimenta" e musica, e Hand Tailored Drawings, una linea di vestiti disegnati dal marito, tatuatore di professione e realizzati da lei stessa.